Cronaca
“Aiutateci a ritrovare Matteo”
Matteo Turco, 21enne di Tricase svanito nel nulla in Germania
Paura, speranza, angoscia: sensazioni che sgomitano forte nel cuore e nell’anima di mamma, papà e sorelle, fino a bruciar loro lo stomaco, svuotarli di ogni energia. Ma non può vincere la rassegnazione, troppo forte è l’amore per Matteo e, seppure migliaia di chilometri di distanza rafforzino la sensazione di impotenza, è bandita la parola resa. Di Matteo Turco, 21 anni, di Tricase, non si hanno più notizie dal 6 agosto scorso, data dell’ultimo contatto. Poi più nulla: come fosse svanito nel vuoto. Matteo lavora all’estero da quando aveva 17 anni. Come tanti nostri conterranei, per avere un’occupazione e costruirsi un futuro, ha scelto di emigrare, scegliendo la Germania e una pizzeria di Friburgo, dove vive uno zio che gli ha dato una mano. “Le cose sembravano procedere bene”, racconta la sorella maggiore, Giovanna, “fino a quando, nell’estate del 2011, è tornato a casa e ci ha raccontato di aver lasciato il lavoro. Dopo un mesetto è ripartito, questa volta destinazione Francoforte, dove con l’aiuto di papà aveva trovato un’altra occupazione. Ma non era evidentemente definitiva, perché da quel momento ha più volte cambiato lavoro. A gennaio abbiamo saputo che era ospite di una donna calabrese, dalla cui casa più volte ci contattava in videochiamata. L’ultima volta che gli abbiamo parlato era il 6 agosto. Fino a quel momento, anche se per ovvie ragioni non ci sentivamo quotidianamente, i contatti tra telefono, internet e social network erano frequenti. Da quel giorno, invece, più nulla. Abbiamo provato a telefonargli ma nessuno dei due suoi cellulari suonava: su uno dei due solo la segreteria in tedesco”. Vani anche i tentativi di contattarlo sul suo profilo Facebook (www.facebook.com/deutsch.salentino): “L’ultima attività”, racconta Chiara, l’altra sorella, “risale all’8 settembre: una nuova amicizia. Ho scritto a quella donna spiegandole la situazione e chiedendo notizie, ma non ho avuto risposta. Resta da sapere chi ha invitato la richiesta: se lo ha fatto lei, Matteo è stato su Facebook l’8 settembre, altrimenti potrebbe essere una richiesta antecedente”.
Le ultime sue tracce conducono alla Pizzeria “Settebello” di Francoforte. “Ho telefonato al gestore”, riprende Giovanna, “mi hanno detto che Matteo era andato via già da un mese”. Già… ma dov’è ora? “Siamo molto preoccupati”, dice con gli occhioni gonfi di lacrime Giovanna, “non sappiamo dove sia, chi o cosa gli impedisca di mettersi in contatto con noi. Ho cercato di rintracciare anche i suoi amici dalla lista di Facebook ed uno di loro ha riferito che mio fratello gli avrebbe detto che non poteva farsi vivo, né farsi sentire e che era distante da Francoforte oltre 300 chilometri”. Il mistero si infittisce: dov’è andato Matteo? Perché ha lasciato tutto all’improvviso? E soprattutto, come mai non contatta i suoi a casa? “A Francoforte nessuno lo ha visto più da un mese a questa parte. Mio zio, che vive a Friburgo, è stato a Francoforte, ha girato in tutti i posti che Matteo frequentava: ma di Matteo nessuna traccia. Ho scritto anche all’ambasciata italiana di quella città: nessuna risposta”. Giovanna, però, come del resto tutta la famiglia, non si è arresa allo sconforto né ha perso le speranze: “Dopo aver presentato denuncia di scomparsa ai Carabinieri, ho contattato la Redazione di “Chi l’ha visto?”. Ne hanno parlato, seppur in tarda serata, durante la trasmissione e il video è stato condiviso su Facebook da alcune persone che vivono in Germania e che avevano l’amicizia con Matteo. Per ora nessuna novità”. Internet e i social network restano la speranza più grande di avere notizie: “Noi speriamo che qualcuno che lo abbia visto, incontrato o che magari ci abbia parlato, lo riconosca dalle foto e ci possa contattare. Non sappiamo dov’è, neanche se è ancora in Germania, ma lo ritroveremo”. Ecco perché oltre che raccontare questa storia, invitiamo tutti voi che avete un profilo Facebook, Twitter, Istagram, ecc., a condividere quest’articolo e incrementare esponenzialmente il passaparola online. Chiunque dovesse avere notizie può contattare la nostra Redazione (info@ilgallo.it e 0833/545 777) oppure direttamente la famiglia mediante il profilo Facebook di Giovanna (www.facebook.com/donna.lella.1).
Cronaca
Tricase: donna investita da auto in via Olimpica
L’incidente nel tardo pomeriggio. Fortunatamente la vittima avrebbe subito “solo” delle contusioni
Attimi di paura in via Olimpica nel tardo pomeriggio, quando una donna è stato investita da un’auto.
Era nei pressi della Farmacia Olimpica, vicino al piano rialzato, quando, per circostanze ancora da chiarire, è stata urtata da un’automobile in corsa.
Soccorsa da un operatore del 118 fuori servizio, che era in zona, la donna non avrebbe subito serie conseguenze ma solo delle contusioni.
Comunque, nel giro di pochi minuti sul luogo, è giunto un mezzo del 118 e i soccorritori hanno provveduto ad accompagnare la vittima al vicino “Ospedale Cardinale Panico”.
Illeso il condudente dell’auto.
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Cronaca
Gruppo di bulli aggredisce autista dell’autobus e un ragazzo
Sulla Lecce-Galatina, all’altezza di San Cesario: vittime un ragazzo e il lavoratore
Pomeriggio di violenza sulle autolinee delle Ferrovie del Sud Est. Un gruppo di bulli ha prima deriso un ragazzo, lanciando dal finestrino il suo zaino, poi ha preso a calci, pugni e schiaffi l’autista dell’autobus accorso per invitare alla calma.
Un ritorno a casa, dopo una giornata di scuola, particolarmente movimentato e che potrebbe avere uno strascico giudiziario. “Quanto accaduto è inaccettabile, sia nei confronti del ragazzo sia del lavoratore.
A loro va la nostra solidarietà. È auspicabile un intervento deciso delle istituzioni, in primis della Prefettura. All’azienda chiediamo di garantire maggiore sicurezza ai passeggeri e agli autisti, spesso lasciati da soli a trasportare decine di persone con autobus strapieni”, affermano i segretari territoriali Fabrizio Giordano (Filt Cgil), Pierdonato Ligori (Fit Cisl), Francesco Demarindis (Uiltrasporti) e Antonio D’Oria (Faisa Cisal).
Ieri, 8 gennaio, sulla tratta Lecce-Galatina, mentre l’autobus era in transito a San Cesario di Lecce, l’autista si è accorto che qualcosa, tra i sedili posteriori, non andava.
Giunto alla fermata di via Matteotti ha infatti notato che alcuni passeggeri, con fare da bulli, si erano impossessati dello zaino di un ragazzo e lo avevano gettato dal finestrino.
Non contenti stavano anche insultando e provocando un motociclista di passaggio. A quel punto l’autista ha attivato il sistema di videosorveglianza interno e ha raggiunto i sedili posteriori. Ha invitato i ragazzi ad assumere comportamenti consoni.
Ai suoi toni pacati, i ragazzi hanno replicato con un’aggressione verbale e fisica: hanno colpito con calci, pugni e schiaffi l’uomo, poi sono autonomamente scesi dal mezzo. L’autista non ha reagito: si è rimesso al volante proseguendo fino alla fermata successiva, dove ha chiamato il 118.
Dopo la medicazione ha ripreso la marcia, sia pur accumulando ritardo, ed ha completato il turno.
Alla fine della giornata di lavoro, lividi e dolori lo hanno costretto a recarsi al pronto soccorso di Galatina: dovrà stare a riposo per almeno 10 giorni.
Ferrovie del Sud Est e lo stesso lavoratore valuteranno come meglio tutelarsi, visti gli indubbi danni (morali e fisici) subiti dall’autista, l’interruzione del pubblico servizio conseguenza dell’aggressione e gli eventuali danni al mezzo.
Cronaca
Violenza sulle donne, due arresti
A Taviano un 35enne, durante un tentativo di furto, scopre che in casa c’è una donna di 74 anni, l’aggredisce e tenta di violentarla prima di essere messo in fuga dall’arrivo del figlio delle vittima. L’altro arresto a Surbo, dove un 36enne dopo a aver aggredito la moglie fra le mura domestiche si è anche scagliato contro i carabinieri
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Gli ultimi due arresti effettuati dai Carabinieri nel giro di poche ore sono scaturiti da altrettanti episodi che vedono come vittime le donne.
A SURBO
Il protagonista del primo caso è un 36enne di Surbo che era stato accompagnato dai carabinieri del Radiomobile in ospedale a Lecce, dopo aver aggredito la moglie fra le mura domestiche.
L’uomo, che in stato di estrema agitazione era stato portato in Pronto Soccorso sorvegliato dagli stessi carabinieri che erano intervenuti a casa sua dopo la chiamata al 112 della convivente vittima di violenza, ad un certo punto è saltato giù dalla lettiga e con atteggiamento minaccioso ha cercato di allontanarsi, senza aver concluso gli accertamenti sanitari.
Il suo comportamento è degenerato quando si è rivoltato contro i militari dell’Arma che hanno cercato di fermarlo per convincerlo a tornare al suo posto senza paralizzare il servizio dei medici di turno, dato che c’erano altre persone in attesa di cure.
Nel momento in cui l’uomo è passato dalle parole ai fatti e si è scagliato contro i carabinieri, è stato immediatamente bloccato e arrestato.
Anche dopo le dimissioni dall’ospedale, ha continuato ad agitarsi in caserma, fino a quando, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato trasferito nella Casa Circondariale di Borgo San Nicola, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Naturalmente è al vaglio della Magistratura anche la violenza domestica ai danni della convivente, dato che il 36enne ha rimediato pure una denuncia per maltrattamenti, dopo l’intervento dei Carabinieri in casa sua.
A TAVIANO
Altro intervento significativo dei carabinieri sempre a tutela delle cosiddette “fasce deboli” è avvenuto nella tarda serata di martedì a Racale, dove un pregiudicato 35enne di Taviano è stato arrestato in flagranza per tentata violenza sessuale e lesioni personali ai danni di una 74enne del luogo.
L’uomo, probabilmente con l’intenzione di rubare qualcosa si era introdotto nell’abitazione dell’anziana dopo aver mandato in frantumi il vetro di una finestra, poi quando si è reso conto che c’era una donna in casa, l’ha afferrata alle spalle coprendole gli occhi con la mano e l’ha tenuta stretta, palpeggiandola nelle parti intime, poi l’ha spinta per terra, procurandole una contusione al ginocchio. Fortunatamente, a mettere in fuga l’assalitore è stato proprio l’arrivo del figlio, che dopo essersi sincerato delle condizioni di salute della madre, ha dato l’allarme al 112 e poi si è messo alla guida della sua auto per cercare il fuggitivo, che dopo alcuni minuti è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri della Stazione di Racale che si erano precipitati in quella zona appena ricevuto l’allarme della Centrale Operativa.
La 74enne è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli , dove i medici hanno refertato una contusioni al ginocchio, con una prognosi di pochi giorni. Nel frattempo, l’aggressore è stato arrestato e messo ai domiciliari, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce.
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