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Attualità

Cavalcaferrovia sulla Nardò – Galatone

Il presidente della provincia Minerva: “A compimento opere pubbliche di fondamentale importanza”

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«Un’opera che il nostro territorio attendeva da tempo e che oggi finalmente viene inaugurata», ha dichiarato soddisfatto il presidente della Provincia Stefano Minerva, «prosegue così l’opera della Provincia di Lecce per garantire non solo la sicurezza stradale, ma anche per migliorare la viabilità. Oggi infatti non abbiamo solo permesso a due comunità, quelle di Galatone e Nardò, di essere sempre più vicine, ma abbiamo restituito ai cittadini della Provincia tutta l’idea che,  anche dopo un iter lungo e complesso – il nostro Ente porta a compimento opere pubbliche di fondamentale importanza».


Assieme a Minerva per l’inaugurazione del cavalcaferrovia realizzato sulla Nardò-Galatone i sindaci Filoni (Galatone) e Mellone (Nardò), i consiglieri provinciali Germano Santacroce (delegato Viabilità), Antonio Tondo (Trasporti), Giovanni Tundo, Daniele Piccione, l’ex presidente della Provincia Antonio Gabellone e altre autorità civili e religiose del territorio.


Con quest’opera, attesa da anni, che il governo di Palazzo dei Celestini è riuscito a portare a completamento, è stato possibile eliminare il passaggio a livello esistente in corrispondenza dell’intersezione tra la ex S.S. 174, tratto Nardò-Galatone, e la linea ferroviaria delle F.S.E., migliorando così le condizioni di circolazione dell’intenso traffico veicolare fra i due Comuni.


In particolare si tratta di un sovrappasso ferroviario, realizzato nel rispetto della vigente normativa antisismica, della lunghezza complessiva di 60 metri. composto da tre campate, di cui una centrale di 30 m e due laterali di 15 m ciascuna; queste ultime per consentire anche il sottopasso alla viabilità di servizio, composta da due corsie di 2,75 m per senso di marcia e due banchine da 0,50 m ciascuna, che consente l’accesso alle attività ed ai fondi limitrofi.


La carreggiata è composta da 2 corsie da 3,50 m cadauna e 2  banchine da 1,25 m, per una larghezza totale bitumata di 9,50 m, realizzata con tappetino d’usura anti-skid per garantire un’ottima aderenza.


Per il tratto stradale compreso tra la rotatoria in uscita da Nardò direzione Galatone e la rotatoria in corrispondenza della svincolo della S.S. 101, per le quali si è già provveduto a predisporre plinti e cavidotti per i futuri impianti di illuminazione (non facenti parte del progetto), le caratteristiche plano-altimetriche del tracciato, i raccordi verticali ed orizzontali, il rispetto della distanza di visibilità per l’arresto hanno imposto una velocità non superiore a 70 km/h.

L’opera è cofinanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per 3  milioni di euro e dalla Regione Puglia con fondi CIPE 62/2011, per 2 milioni e 750mila euro, per un importo di progetto pari a 5milioni e 750mila euro.


L’intervento era stato aggiudicato nel settembre del 2010. All’aggiudicazione non è seguito il contratto, a causa di alcuni ricorsi presentati al Tar, che hanno notevolmente rallentato l’iter amministrativo. Nel 2017 è stato stipulato il contratto d’appalto con l’impresa Magno Antonio di Copertino.


I lavori sono stati consegnati all’impresa esecutrice nel febbraio 2017 e sono stati ultimati lo scorso 1° agosto.


I soggetti partecipanti alla realizzazione dell’opera sono Giovanni Marra, responsabile del procedimento e responsabile dei lavori; Michele Durante, progettista, coordinatore sicurezza progettazione e direttore dei lavori, nonchè coordinatore sicurezza esecuzione; Michelangelo Castellano e Daniela Colazzo, progettisti e direttori operativi; Luigi Tommasi, collaudatore statico e in corso d’opera.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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