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Nardò

A Nardò è in corso la Stagione di Prosa per il 2010

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Il Comune di Nardò, il Teatro Pubblico Pugliese e Terrammare Teatro presentano la nuova stagione del teatro Comunale che prenderà il via domenica 21 febbraio, un cartellone ricco di appuntamenti diviso in diverse sezioni con oltre 40 spettacoli. “Lo spettatore incantato”, è il titolo del cartellone unico scelto per questa stagione: nella parola “incanto” è infatti racchiuso lo spirito col quale suggeriamo agli spettatori di avvicinarsi al teatro, l’attesa di una sorpresa ogni volta nuova. La scelta di un cartellone unico nasce dalla positiva sinergia che l’Amministrazione Comunale, il Teatro Pubblico Pugliese e La Residenza dei Teatri abitati ad opera della compagnia Terrammare, hanno saputo esprimere nei passati 18 mesi. La condivisione di un unico progetto artistico ha l’obiettivo di consolidare da una parte il rapporto con il pubblico frequentatore assiduo del teatro e dall’altra di rafforzare e conquistare il rapporto con il nuovo, senza dispersione, offrendo ad entrambi una proposta teatrale più completa, ricca e vicina alle esigenze di ciascuno. Una progetto, dunque, capace di dialogare con curiosità con la tradizione e la nuova scena contemporanea, con gli spettacoli per i bambini, ricchi di nuovi linguaggi performativi, e quelli per gli anziani ai quali destiniamo degli appuntamenti pomeridiani, con la danza e il teatro amatoriale.


La prosa in abbonamento prevede otto spettacoli e si apre domenica 21 febbraio con la compagnia fiorentina Krypton che porterà in scena un nuovissimo allestimento sul classico di Luigi Pirandello UNO NESSUNO E CENTOMILA firmato da Giancarlo Cauteruccio. Il cartellone prosegue poi con Luca Argentero, volto televisivo ed attore talentuoso che si cimenta in teatro con un omaggio al Bardo dal titolo SHAKESPEARE IN LOVE (6 marzo), l’attore comico Gianfranco Jannuzzo, nell’irresistibile  RECITAL (11 marzo), LA PASSIONE DELLE TROIANE firmata Koreja (31 marzo) alle porte della settimana santa, per ripercorrere assieme al dolore delle donne di Troia, il dolore della Madre di tutte le madri che piange il Cristo morente nelle nenie e moroloja della tradizione grecanica-salentina. Ed ancora il ritorno di Giuseppe Pambieri con CENA CON SORPRESA (10 aprile) uno dei maggiori successi degli ultimi anni a New York, firmato da Neil Simon, per la prima volta sulle scene italiane; lo straordinario progetto su Raffaele Viviani a cura di Arturo Cirillo ovvero FATTO DI CRONACA (18 aprile) con i giovani attori di Scampia, vera rivelazione del Napoli teatro Festival  e in chiusura Amanda Sandrelli con un’originale commedia dal titolo NON C’E’ TEMPO, AMORE (30 aprile).


In abbonamento anche il primo spettacolo della sezione NARDO’ CHE DANZA con il ritorno del Balletto del Sud in CARMINA BURANA con le coreografie di Fredy Franzutti (20 marzo). Sempre per la danza Antonio Carallo, danzatore salentino con importantissime esperienze Internazionali con Pina Baush, Jerome Bel, Alain Platel, ritorna nel Salento e sulla scena con RE-PLAY (21 marzo), atteso assolo nel quale ripercorre e traccia un bilancio delle molte sue esperienze.


Diversi anche gli spettacoli teatrali fuori abbonamento che guardano maggiormente alla scena contemporanea e ai nuovi linguaggi con un’attenzione particolare alle produzioni pugliesi che si sono guadagnate spazio e riconoscimenti nelle programmazioni nazionali. Tra queste i giovanissimi Fibre paralle (27 marzo) con 2.(due), Induma Teatro con W L’ANARCHIA! (8 maggio) riscrittura di un testo poco noto in Italia di R.W. Fassbinder con un nutrito cast di attori salentini, il ritorno di Ippolito Chiarello con FANCULOPENSIERO (7 maggio) tratto dal romanzo di Maksim Cristan. Da Perugia arriva invece Stefano Cipiciani con il toccante racconto sulla Resistenza RICORDI CON GUERRA (24 aprile) previsto proprio per la vigilia del 25 aprile.


E poi l’atteso cartellone domenicale, per le famiglie PICCOLI SGUARDI, seconda rassegna per le famiglie dell’intera Provincia di Lecce: 5 appuntamenti dedicati alle fiabe di sempre e alle nuove creazioni di importanti compagnie della scena teatrale italiana come La luna nel letto, Burambò, Teatri soffiati (Premio Scenario infanzia 2009), Teatro Crest, e Terrammare. Prevista anche una formula d’abbonamento per grandi e piccini. Si parte il 28 febbraio con LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO.


Per le scolaresche ritorna la consolidata stagione de La scena dei ragazzi che quest’anno incrementa le repliche a disposizione per soddisfarne a piano l’enorme richiesta registrata nella passata edizione e dà la possibilità di usufruire, dopo la visione degli spettacoli, di una visita guidata nella città a cura dell’Associazione Fluxus alla scoperta delle meraviglie del barocco neretino.


Vera e propria novità, la mini sezione Nonni a teatro, pomeridiana e in giorni feriali, in collaborazione con i Servizi Sociali, dedicata alla terza età. Due gli appuntamenti gratuiti con il Piccolo Teatro di Nardò (15 aprile) e la Banda Terra d’Arneo Città di Nardò (4 maggio).

Rinfermata la presenza delle compagnie amatoriali Ardire, Princi…pianti e  Satyricon nella rassegna Teatro per diletto, che proporranno le nuove produzioni, segno di un teattro che sa dialogare e apre le porte a tutta la città.


E’ giusto dunque presentare così alla città il nuovo progetto dei Teatri Abitati della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese che sceglie nuovamente la compagnia Terrammare diretta da Silvia Civilla per abitare il Teatro Comunale di Nardò e renderlo ancor di più un luogo ospitale ed accogliente, cuore pulsante della città neretina. L’attività di Terrammare, in convenzione con l’Amministrazione Comunale di Nardò si dipana tra la formazione, la produzione e la promozione delle attività teatrale  sul territorio neretino e nazionale con uno sguardo particolare all’infanzia e alla gioventù.


Per informazioni: 0833.571871 – 3492148990


www.teatropubblicopugliese.it


teatro@cumune.nardo.le.it


Attualità

La storia del Teatro di Nardò nei ricordi di un ultracentenario

«Una lira per il loggione, la manovella di Aurelio, Chabernot, il veglione». In una lettera il quasi 103enne Arturo Presta ripercorre la vita del “comunale”

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«Tanti saluti dai miei 103 anni. Arturo».

Uno dei neretini più longevi e conosciuti, fisicamente lontano dalla sua città natale, ma ad essa legato in eterno, scrive su una vecchia macchina da scrivere una lettera sul Teatro comunale e sulla sua storia e la rende pubblica per il tramite dell’amico di famiglia Enrico Ciarfera.

Arturo Presta, 102 anni (compirà 103 ad agosto), milanese d’adozione, firma di fatto una dichiarazione d’amore al suo luogo del cuore, attraverso righe colme di ricordi e di nostalgia, che inevitabilmente scuoteranno la memoria dei più anziani.

La scintilla è il volume 150 anni di storia del Teatro a Nardò, scritto da Marcello Gaballo e Andrea Barone, che raccontano il lungo cammino del Teatro comunale e dell’attività di questo luogo, il cui punto di partenza è individuato dagli autori nel giorno 3 febbraio 1872, quando il sindaco Giovan Battista De Michele propose per primo la costruzione di un teatro (che in realtà vedrà la luce qualche anno più tardi e fu inaugurato nel 1909).

«In verità», esordisce Arturo Presta, «la notizia è di quelle che meritano tanto di… “cappello”. Il nostro Teatro Comunale compie 150 anni. Per noi neritini è motivo di legittimo orgoglio festeggiare la nobile costruzione concepita e realizzata (mi pare) dall’architetto Quintino Tarantino. Personalmente, la notizia ha suscitato in me, repentinamente, un’ondata di ricordi, di fierezza, di gratitudine, di affetto, per questo “palazzone” che un tempo mi vide ragazzino in sandali tutto teso in curiosità cinematografiche. Con una lira si “saliva” in loggione. Ma, a volte, i risicati 70 centesimi di cui si disponeva non bastavano. Ecco, quindi, entrava in scena il buon Giordano Buja (bigliettaio serale) che, con la rituale “scòppula”, faceva entrare ugualmente. Un giorno mi bloccò e mi disse: “Senti un po’…mi hanno detto che tu sei bravo a disegnare, ce la faresti a usare un pennello per dipingere, alla buona, su fogli di carta le “facce” di Charlot, Stanlio e Ollio, Ridolini etc…, ne dovremmo fare manifesti da affiggere nelle vie cittadine. Accettai subito. Mi promise, come compenso, l’accesso “gratis” al cinema in qualsiasi serata. Quella volta me la cavai bene».

Dai ricordi più personali a quelli collettivi, relativi alle rappresentazioni che il Teatro ospitò nel secolo scorso.

«Mio padre, spesso, accennava a una lodevole attività del Teatro Comunale, che non era stata soltanto “cinematografica” ma anche teatrale. Il suo palcoscenico aveva ospitato delle Compagnie di “Varietà”, di Operette, come il “Paese dei Campanelli”, “Cin-ci-là”, “Madama di Tebe”, “la vedova allegra”, molto gradite dalla popolazione. Ricordo la Compagnia “ZA-BUM” e le mirabolanti performances del noto illusionista Chabernot, che si esibì per varie settimane di seguito. Imperversarono anche i film di Cow Boys con Tom Mix e soci. Andavamo in delirio quando, verso il finale, scoppiava il famoso “Arrivano i nostri!».

Poi, ancora, qualche episodio della sua vita, che inevitabilmente si intreccia con la vita del Teatro.

«Nel 1940, a 18 anni, la Regia Marina mi arruolò assegnandomi compiti infermieristici, che svolsi con umana dedizione. Il congedo (1946) mi restituì alla mia amata Nardò, ai miei familiari. Ritrovai con commozione una certa atmosfera a me cara. Le strette vie, gli odori, i “pittàci”, le comari vicine di casa. Riabbracciai, con lo sguardo, l’imponente “palazzo” del Teatro Comunale. Mi ricordai del solerte Aurelio, quello che ogni sera, “proiettava” a “manovella” le pellicole (come chiamavano le bobine dei film). Nel Febbraio del 1947, una circostanza mi consentì di “riallacciare” il mio rapporto col Teatro Comunale. Un incaricato del Comune mi contattò, proponendomi la realizzazione di un “addobbo” artistico-carnevalesco del Teatro, per l’organizzando “Veglione”. Operazione scaramantica per dimenticare la recente dolorosa parentesi bellica. Fui lieto di accettare dando uno “scrollone” alla mia fantasia. Comprai grandi fogli di carta da imballaggio, colori in polvere (non erano ancora in tubetto), colla di pesce, barattoli vari … e iniziai ad abbozzare un qualcosa di orientale, di esotico, un paesaggio cinese su carta a fondo giallo. Da quell’insieme di segni, di pennellate, ne venne fuori tutto un luminoso mondo di fiori di pesco, di uccelli e zampilli di fontane. Quella decorazione in carta ebbe, la sera del Veglione, un notevole successo. D’allora sono trascorsi 78 anni (anno 1947) e oggi siamo qui, per augurare affettuosamente lunga vita al Teatro Comunale di Nardò, che tocca la meta dei 150 anni. Congratulazioni e un sincero elogio all’Amministrazione cittadina che, nel tempo, ha tenuto il Teatro Comunale in dignitose condizioni, sotto ogni aspetto, ogni funzione. Tanti saluti dai miei 103 anni. Arturo».

Arturo Presta, lucidissimo e prodigo di citazioni di fatti e persone, regala dunque a Nardò e ai neretini un piccolo ed emozionante diario sulla vita del Teatro comunale, uno dei luoghi più belli e amati da generazioni di concittadini.

Artuto nasce a Nardò nel 1922 in una famiglia di artigiani, studia solfeggio e clarinetto e sin da giovanissimo manifesta una certa inclinazione per il disegno e l’arte figurativa.

A diciotto anni si arruola nella Marina come infermiere e viene spedito al fronte per la Seconda guerra mondiale.

Al ritorno a Nardò fa il dattilografo, ma nel 1948 entra nella Pubblica Sicurezza prestando servizio in Questura a Milano (qui, tra le altre cose, redige identikit nella scientifica). Dopo 24 anni, si congeda dalla Polizia e viene assunto nell’ufficio “propaganda” di un’azienda farmaceutica.

Nel frattempo, consegue il diploma di “Disegnatore di figurini di moda”.

Va in pensione nel 1985, dedicandosi alla musica, alla poesia, alle letture e anche a… matite e pennarelli.

Qualche anno fa ha raccolto in un volume i suoi disegni che riproducono alcuni storici personaggi di Nardò.

Pur avendo a lungo vissuto a Milano, trascorre tutte le estati a Santa Maria al Bagno.

Ad agosto 2022 ha compiuto 100 anni e l’amministrazione comunale gli ha donato una targa ricordo consegnata dalla vicesindaco Maria Grazia Sodero (foto in alto).

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Appuntamenti

Referendum su Lavoro e Cittadinanza, Salento in Piazza

Sabato in provincia iniziative in 11 centri. Volantinaggio nei mercati e nelle piazze in vari centri abitati della provinciaper il “Sì” ai referendum

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Anche in provincia di Lecce, come nel resto d’Italia, il prossimo fine settimana sarà denso di iniziative a sostegno dei referendum su lavoro e cittadinanza.

In contemporanea con le Giornate di Futura, organizzate dalla Cgil nazionale a Milano per oggi e domani (con collegamenti in diretta da Torino, Roma, Napoli, Bari, Parigi, Bruxelles e Barcellona), domani nel Salento saranno organizzati 11 punti informativi nelle piazze e nei mercati.

IL CALENDARIO COMPLETO (in ordine di orario)

  • Maglie, via Portaluri (mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Presicce – Acquarica, via Tommaso Fiore (Località Presicce, mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Carpignano Salentino, piazza Duca D’Aosta dalle 10 alle 12;
  • Salice Salentino, piazza Pace dalle 10 alle 12;
  • Gallipoli, piazza Tellini dalle 10 alle 12;
  • Nardò, via Grassi dalle 10 alle 12;
  • Trepuzzi, largo Margherita dalle 10 alle 12;
  • Aradeo, piazza San Nicola dalle 15.30 alle 19.30.
  • Serrano, Villa Comunale dalle 16 alle 18;
  • Galatina, piazza Dante Alighieri dalle 17 alle 20;
  • Salve, piazza Matteotti dalle 18 alle 20.

Secondo gli organizzatori, «con 5 SÌ ai referendum dell’8 e 9 giugno sarà possibile allargare le tutele ed i diritti per milioni di persone.

Cancellare il contratto a tutele progressive introdotto col Jobs Act offrirà maggiori tutele a 4 milioni di persone (quelle assunte a partire dal 2015) e a tutti coloro che saranno assunti a tempo indeterminato in futuro: in caso di licenziamento illegittimo avranno diritto a tornare sul proprio posto di lavoro.

Altri 4 milioni di persone che lavorano in imprese con meno di 15 dipendenti, col Sì avrebbero tutele che oggi non hanno (reintegra sul posto di lavoro e risarcimento del danno senza un tetto massimo). Oltre 2,3 milioni di lavoratrici e lavoratori precari avrebbero una risposta dal quesito sul lavoro stabile: col Sì non sarà più possibile assumere a tempo determinato senza motivazione.

Il quesito sul lavoro sicuro responsabilizza le stazioni appaltanti in caso di infortuni sul lavoro nella catena di appalti e subappalti. Il sì al quesito sulla cittadinanza offrirà la possibilità a 2,5 milioni di persone che nascono, studiano, lavorano, pagano le tasse e vivono in questo Paese di richiedere la cittadinanza dopo 5 anni di regolare residenza».

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Cronaca

Idrovolanti a Santa Caterina, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

Dichiarato inammissibile il ricorso contro il progetto per idrosuperficie con mini terminal presso la marina di Nardò

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Il Consiglio di Stato dichiara inammissibile l’appello di Bruno Congedo avverso la sentenza del TAR Lecce che aveva respinto il ricorso contro il progetto degli idrovolanti nella marina di Santa Maria al Bagno di Nardò.

I FATTI

Nel 2020 il Comune di Nardò otteneva un finanziamento a fondo perduto del programma europeo Interreg Grecia/Italia 2014/2020, per un importo di 533mila euro, per l’installazione di una idrosuperficie con mini terminal a Santa Maria al Bagno.

Sul progetto dell’opera pubblica si teneva una conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri da parte delle Autorità competenti; la conferenza dei servizi si concludeva con l’acquisizione di tutti i pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera, compreso quello della Soprintendenza. Sennonché, nel marzo 2021, Congedo impugnava il predetto progetto con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

L’amministrazione comunale di Nardò decideva di trasporre il giudizio al TAR Lecce e, tramite l’avv. Paolo Gaballo, evidenziava la corretta localizzazione dell’opera pubblica lungo la costa neretina, trattandosi di scelte che, pur essendo riservate alla discrezionalità dell’amministrazione, erano state adeguatamente istruite e motivate, tenendo conto anche del giardino della memoria, visto che lo stesso sarebbe stato riqualificato, valorizzato ed impegnato solo in minima parte, senza alcun impatto.

Nel luglio 2021, la Prima Sezione del TAR Lecce (Presidente Manca, relatore Giancaspro), accogliendo le tesi dell’avv. Gaballo, rigettava il ricorso di Bruno Congedo, ritenendolo infondato.

Secondo il TAR, «l’amministrazione ha esercitato i propri poteri discrezionali senza omettere di valutare e comparare tutti gli interessi coinvolti dalla scelta localizzativa e in particolare l’interesse alla conservazione del valore simbolico del giardino della memoria».

Bruno Congedo, però, non si dava per vinto e, con il patrocinio legale del figlio Pierluigi e dell’avv. Francesco Vannicelli del Foro di Roma, appellava al Consiglio di Stato la sentenza del TAR, chiedendone la sospensione dell’efficacia.

Nel giugno 2022 il Consiglio di Stato, accogliendo la tesi difensiva dell’avv. Gaballo, rigettava l’istanza cautelare di Congedo, ritenendo che «l’appello non presenta apprezzabili elementi di “fumus boni juris” sia per quanto concerne la scelta della localizzazione dell’opera pubblica (terminal per idrovolanti), sia in ordine alla dedotta violazione delle garanzie procedimentali».

L’ULTIMO GRADO DI GIUDIZIO

Ieri il Consiglio di Stato (Presidente Franconiero – relatore Tulumello), aderendo alle eccezioni preliminari sollevate dal difensore del Comune di Nardò, ha definitivamente dichiarato inammissibile l’azione di Congedo.

Secondo il massimo organo della giustizia amministrativa «riveste carattere dirimente ed assorbente l’eccezione di inammissibilità per mancata impugnazione della deliberazione comunale n. 365 del 29 dicembre 2020. Tale deliberazione reca infatti l’approvazione definitiva del progetto per la realizzazione dell’opera pubblica. Ha natura e valore prevalente, perché incidente sulla stessa ammissibilità del ricorso di primo grado, quello relativo alla mancata impugnazione dell’approvazione del progetto definitivo, che comporta, in accoglimento della relativa eccezione, l’inammissibilità del ricorso di primo grado e del connesso ricorso per motivi aggiunti».

Congedo è stato anche condannato a pagare le spese di lite del doppio grado giudizio, che sono state liquidate in complessivi  5.800 euro in favore del Comune.

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