Attualità
Edilizia scolastica in Puglia: “È emergenza!”
Unione degli Studenti: “I recenti rapporti sullo stato edilizio delle scuole pugliesi dimostrano come il fabbisogno necessario alla messa in sicurezza degli edifici è di gran lunga superiore alle risorse stanziate”
“Gli interventi della Regione Puglia e del Governo Italiano sul piano dell’edilizia scolastica risultano estremamente tardivi e limitati: le condizioni strutturali delle scuole pugliesi sono decisamente precarie, come si evince dalle inchieste effettuate da noi su un campione di studenti pugliesi: il 45% degli intervistati dichiara che il proprio istituto non è in buone condizioni”, dichiara Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia, “l’edilizia scolastica è l’elemento più visibile di una crisi strutturale che sta investendo il mondo della formazione, a partire dai tagli ministeriali degli scorsi anni sulla scuola pubblica. Oltre ai rischi legati all’incolumità della popolazione studentesca e di chi frequenta gli istituti, la questione edilizia è anche una questione didattica: la mancanza di spazi adeguati per un corretto adempimento dell’offerta formativa mina il diritto degli studenti e delle studentesse di studiare in scuole sicure e che rispondano ai bisogni formativi e ai nuovi strumenti educativi. Non è un caso, infatti, che il 44% degli studenti da noi intervistati reclami l’assenza di una biblioteca scolastica e di spazi quali laboratori o palestre in una regione dove tantissimi istituti risalgono addirittura all’Ottocento”.
“È evidente“, continua il Coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia, “che i fondi messi a disposizione dal Ministero e dalla Regione Puglia (circa 103 milioni di euro per il triennio 2018/2020) risultino una cifra irrisoria rispetto al bisogno reale di più di 1 miliardo di euro per scuole elementari, medie e superiori. Le risposte sommarie di tutti i livelli istituzionali e della politica non sono più tollerabili. È necessario fornire una risposta strutturale ai 206mila 123 studenti pugliesi che frequentano le scuole secondarie di II grado che, ad oggi, non vedono risposte efficaci da parte delle Istituzioni competenti a tutti livelli: le scarse risorse umane, tecniche e finanziarie non possono essere la scusante utilizzata per nascondere l’assenza di un progetto definito per l’istruzione nella nostra regione. Abbiamo bisogno di una classe dirigente all’altezza delle sfide che abbiamo davanti, la Puglia del futuro deve essere quella che non guarda agli studenti solo in momenti sporadici nel corso della legislatura ma che assuma la questione educativa come traccia per lo sviluppo regionale”.
Nello scorso anno scolastico, l’Unione degli Studenti Puglia ha richiesto all’assessore Sebastiano Leo e al presidente Michele Emiliano finanziamenti immediati ed azioni efficaci sull’edilizia scolastica: “Ad oggi le promesse ricevute restano scritte in una delibera della Giunta regionale ottenuta dopo le mobilitazioni studentesche ma non vedono un piano di finanziamento. Su un tema fondamentale, come quello dell’edilizia, ancora oggi continuano a persistere grandi ombre che non permettono di avere un quadro chiaro della situazione complessiva: non è più possibile frequentare scuole non sicure e che non rispondono alle nuove necessità didattiche degli studenti. Ribadiamo con forza“, insistono dall’UDS, “la necessità di una programmazione strutturale- e condivisa con le parti sociali degli interventi in edilizia scolastica (ed istruzione in generale), attraverso un potenziamento della progettazione europea per il reperimento di fondi e maggiori investimenti ministeriali e regionali. Abbiamo un piano per lo sviluppo della nostra regione: chiediamo all’Assessore Leo e al Presidente Emiliano”, concludono, “di convocarci urgentemente per programmare insieme un piano di investimenti fortemente richiesto dagli studenti e dalle studentesse ma che non vede risposte istituzionali e politiche”.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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