Attualità
Vallonea, Tricase: tra presente e pianificazioni future
Uno dei desideri della proprietaria, Mila Boso De Nitto, è quello di “predisporre una mobilità sostenibile, limitata e/ o controllata, deviando il traffico pesante su altre arterie”

Per la Quercia Vallonea già finito il tempo dei festeggiamenti: è il momento di pensare in grande.
Dopo aver vinto il contest che l’ha eletta Albero d’Italia del 2019, la Vallonea è già in gara per diventare European Tree of the Year: l’albero europeo dell’anno. Su treeoftheyear.org sfida meravigliosi alberi di Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Slovacchia, Spagna e Regno Unito. Non di certo una competizione facile, ma senz’altro una gara tra spettacoli della natura. La Vallonea ha ancora una volta bisogno del sostegno della sua terra.
La Giant Trees Foundation è una fondazione senza scopo di lucro nata per conoscere, difendere e tutelare i grandi alberi! Rivalutare e comprendere meglio il rapporto dell’uomo con le foreste diventa un obiettivo essenziale se si vuole preservare la vita umana sulla terra.
La GTF si propone quindi come obiettivo primario la conoscenza dei giganti verdi attraverso una loro corretta individuazione, il loro studio e la loro tutela. La Fondazione ha voluto fortemente realizzare il contest “Tree of the Year Italia 2019” entrando a far parte dei 16 organizzatori del contest europeo perché ritiene che questo concorso sia assolutamente in linea con i principi ispiratori che muovono l’operato della stessa Giant Trees Foundation Onlus.
Pur essendo la prima edizione, la risposta e la partecipazione del pubblico online è stata entusiasmante. Erano state scelte quattro diverse querce a rappresentare le quattro macroregioni italiane: Quercia di Fossalta per il nord, quercia delle Checche per il centro, Quercia Vallonea per il sud e Leccio dell’Etna per le isole. Nel corso del convegno internazionale Giant Tree Days, tenutosi lo scorso novembre nelle vicinanze di Udine si è dato ampio spazio alla premiazione dei finalisti del contest “Tree of the Year Italia 2019”. Al quarto posto si è posizionata, con più di 62mila voti, la Quercia delle Checche (Pienza); al terzo, con più di 64mila voti, il Leccio dell’Etna (Zafferana Etnea); al secondo, con 100mila voti, la Quercia di Fossalta (Portogruaro).
Ad aggiudicarsi il primo premio è stata, con 350.800 voti, la Quercia Vallonea di Tricase, che attualmente deve competere, per tentare di aggiudicarsi il titolo di European Tree of the Year, con i vincitori degli altri round tenutisi nei diversi Paesi europei. A metà gennaio scorso, il team della Giant Trees Foundation si è recato in Salento per studiare la pianta, arrampicarla e realizzare alcune foto e video, visibili sia sul sito della fondazione, che su quello dello European Tree of the Year (www.treeoftheyear.org/IT).
Il contest europeo ha come principale obiettivo quello di valorizzare la storia delle piante e la loro connessione con territorio, ambiente e popolazione, premiando gli alberi che più sono riusciti e riescono tutt’oggi a coinvolgere in maniera emotiva ed affettiva le loro comunità di appartenenza. Il concorso su scala internazionale è nato nel 2011 e quest’anno vede la partecipazione di 16 Stati europei. Le votazioni resteranno aperte fino al 29 febbraio al link: https://www.treeoftheyear.org/vote.
I votanti dovranno scegliere due candidati e confermare il proprio voto attraverso il proprio indirizzo mail. Durante l’ultima settimana non sarà possibile vedere l’andamento del concorso perché verrà oscurato per creare suspense. La premiazione dei vincitori avverrà il 18 marzo direttamente nella sede del Parlamento Europeo.
Una storia lunga sette secoli che ne amplifica l’importanza per tutto il territorio.
«Da tempo», ha fatto notare Mila Boso De Nitto, «si cerca un coordinamento che possa salvaguardarla oltre alle linee guida ed all’esercizio della proprietà privata che a tutti gli effetti, sino ad oggi, è stata la sola a proteggere e difendere la pianta».
Ora che i riflettori accesi sulla Vallonea «costringono tutti, e per fortuna, ad una pianificazione lungimirante e di ampio respiro», si è già costituito un team di esperti a fronteggiare le «emergenze». Lo scopo del team è «evolvere verso una Fondazione che possa parlare in nome e per conto della pianta», confida Boso De Nitto, «anche tra un certo numero di anni, quando non ci sarò più, che non la sprema e non la svenda ma che ne moduli adeguatamente la fruizione, privilegiando l’aspetto conservativo sia in termini fitologici che legali rispetto alla proprietà».
Uno dei desideri mai celato della proprietaria sarebbe quello di «predisporre una mobilità sostenibile, limitata e/ o controllata, deviando il traffico pesante su altre arterie». Così come Boso De Nitto auspica «il ripristino della pajara che fungerebbe da info-point dove accogliere quanti volessero approfondire la conoscenza e studiare la pianta e dove organizzare delle esposizioni di gadget o quant’altro realizzati da imprese locali», a fronte di una minima percentuale da girare alla proprietà o comunque alla fondazione che la utilizzerebbe solo per la pianta e per le spese connesse come mantenimento, gestione e promozione della stessa Quercia e quindi del territorio.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Voli da e per il Salento, stanziati 5 milioni
Approvato in Legge di Bilancio un emendamento dei deputati di Forza Italia Caroppo e D’Attis, sulla continuità territoriale

Con le imminenti vacanze di Pasqua arrivano gli anunciati rincari per chi vuole tornare in Salento, con prezzi dei biglietti che schizzano alle stelle.
«Per mettere la parola fine a questo salasso», a dicembre è stato approvato in Legge di Bilancio un emendamento dei deputati i deputati di Forza Italia Andrea Caroppo e Mauro D’Attis, sulla continuità territoriale e stanziato un finanziamento di 5 milioni di euro per avere più voli e a prezzi di più bassi da e per Brindisi.
Si tratta di una misura già presente da tempo in molti altri aeroporti d’Italia come Ancona e Trieste e che ora riconosce anche all’Aeroporto del Salento una condizione svantaggiata per la sua posizione periferica e la sua distanza dall’alta velocità ferroviaria.
«In questo modo», spiegano in una nota i deputati promotori dell’emendamento, «garantiamo dei fondi pubblici nazionali per assicurare non solo i voli minimi da e per Brindisi ma anche una programmazione strategica su alcune tratte verso mete principali come Roma e Milano. Come abbiamo ribadito al secondo incontro sulla continuità territoriale, convocato oggi a Lecce, ora tocca ad Aeroporti di Puglia e alla Regione adeguarsi alla normativa nazionale, lavorando a una programmazione dei voli da e per Brindisi che sia seria e competitiva, oltre che condivisa con le istituzioni locali, le categorie produttive e gli operatori, anche attraverso risorse regionali che si aggiungano a quelle messe in campo dal Governo nazionale».
Con l’incontro di oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti: «Abbiamo preso atto che il piano è stato consegnato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a questo punto sarà nostra cura fare attivare al più presto la conferenza dei servizi».
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Attualità
Come mettersi in proprio
Riprendono gli approfondimenti negli Ambiti territoriali sociali di Poggiardo e Martano: I seminari di “Lav.O.R.A.” sull’auto-impiego con associazioni di categoria e “storie d’impresa”. Domani a Poggiardo, giovedì a Melendugno. I seminari sono aperti a tutti e sono gratuiti

Come mettersi in proprio e creare un’impresa.
Il nuovo appuntamento di “Lav.O.R.A.”, acronimo di “Lavoro, Orientamento e Ricerca attiva”, il ciclo di seminari ideato da Arpal Puglia, punta a svelare i segreti dello sviluppo di un’idea imprenditoriale
Dopo i primi quattro incontri a febbraio e a marzo, dedicati alla ricerca attiva di lavoro e alla gestione di Cv e colloquio, riprendono gli approfondimenti negli Ambiti territoriali sociali di Poggiardo e Martano, dove da un anno è stato avviato in via sperimentale il progetto “Li.DiA.”, relativo all’accompagnamento al lavoro per donne fragili, poco scolarizzate, migranti o prese in carico dal Ser.d.
I seminari sono aperti a tutti e sono gratuiti.
Il primo seminario su “Come mettersi in proprio” è in programma domani, martedì 8 aprile, dalle ore 16 alle ore 18, presso il Palazzo della Cultura di Poggiardo.
Il secondo giovedì 10 aprile, stesso orario, presso il Centro anziani in via Roma 28 a Melendugno.
Cliccando qui è possibile scaricare il programma completo
Obiettivo di questi due nuovi appuntamenti è fornire suggerimenti utili per iniziare a progettare la propria idea di impresa, a partire dai servizi offerti dai Centri per l’Impiego di Arpal Puglia – Ambito di Lecce, con i progetti speciali di autoimpiego e autoimprenditorialità come “Futuro proprio” e “Capitane d’impresa“.
Entrambe le giornate si apriranno con i saluti di Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego Ambito di Lecce Arpal Puglia; dei sindaci di Poggiardo, Antonio Ciriolo, e Melendugno, Maurizio Cisternino; del presidente dell’Ambito di Martano, Fabio Tarantino; del direttore del Consorzio di Poggiardo, Rossano Corvaglia; delle referenti dei locali Centri per l’impiego di Poggiardo e di Martano.
A Poggiardo introdurrà l’incontro la Consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà.
Successivamente, gli operatori Arpal terranno le relazioni sui seguenti temi: “Imprenditori di se stessi: se decidessi di aprire una mia attività?” e “Futuro proprio: i Cpi per l’auto-impiego”.
Previsto anche un focus su finanziamenti regionali e nazionali.
A seguire ci saranno gli interventi di rappresentanti delle associazioni di categoria.
A Poggiardo saranno presenti Antonio Martella, direttore Confindustria Lecce, Emanuela Longo, direttora CIA Lecce, e Tatiana Adamuccio, C.a.t. Confcommercio Lecce.
A Melendugno, invece, ci saranno: Luigi Derniolo, presidente Confartigianato Lecce; Gianluca Imbriani, responsabile Startup Confesercenti Lecce; Paolo Vantaggiato, responsabile provinciale Epaca Coldiretti Lecce.
Uno spazio particolare, infine, sarà dedicato a “Storie d’impresa“, con la testimonianza di imprenditrici del territorio: a Poggiardo, Sara Greco di Jewelry e Sara Passaseo di Glowfood Home food vegan; a Melendugno, Emanuela De Donne di Manufatti Laboratorio di sartoria ed Eleonora Mariano di Agriturismo Costarella.
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Attualità
Otranto diventa un brand
City Branding, presentato il progetto. Il sindaco Francesco Bruni. «La nostra Città merita un salto di qualità e i tempi sono maturi per farlo. Attraverso il progetto cercheremo di dare coerenza e ordine ai contenuti prodotti e alla promozione del nostro territorio»

La Sala Triangolare del Castello Aragonese ha ospitato la presentazione del progetto di City Branding voluto dall’amministrazione comunale, curato da Marea Digitale Srl di Lecce.
La città è pronta a fare un salto in avanti, diventando un Brand.
«Otranto è più di una destinazione: è un’emozione, un sentimento, un luogo dove il cuore batte forte, mentre l’anima si conforta in infinita bellezza».
Il City Branding è la definizione strategica dell’identità e dell’immagine di una città.
Si tratta quindi di definirne in modo coerente i punti di forza, il patrimonio culturale e i valori distintivi con il duplice obiettivo di attrarre maggiore interesse, comunicare nel modo giusto e creare valore per i propri cittadini. L’obiettivo è far vivere esperienze autentiche, immerse nella bellezza naturale e nella ricchezza culturale della nostra città.
Otranto deve raccontare la sua bellezza, le sue particolarità, le sue persone, i suoi luoghi, i suoi imprenditori e il suo impegno, non solo come località turistica, ma molto di più.
Si punta a definire l’identità del Brand Otranto, lanciare nuovi e più accattivanti canali di comunicazione off/on-line, posizionarsi nella relazione con i cittadini e con gli ospiti per parlare ad ognuno con il giusto linguaggio, offrendo racconti e soprattutto creando legami ancora più forti.
Questa iniziativa consentirà di valorizzare il progetto “Blue4all” e di promuovere le campagne di sensibilizzazione in esso previste mirate a popolazione e stakeholders in ordine all’istituzione dell’area marina protetta Otranto-Leuca e alla realizzazione di reti di aree marine già in funzione.
Il progetto prevede la realizzazione di un sito web turistico, lo sviluppo dei social collegati, l’aggiornamento per tre anni, una campagna promozionale mirata, la produzione di materiale video e fotografico, con il montaggio di reel emozionali che saranno diffusi su più canali e video da utilizzare nelle fiere turistiche ed eventi in cui promuovere la Città.
La gestione dei canali social per la promozione del turismo a Otranto, che sarà curata da personale appositamente impiegato e che interagirà, lavorando in sinergia, con l’ufficio di comunicazione del Comune di Otranto, rappresenta un’opportunità unica per mettere in risalto le peculiarità del territorio e attrarre visitatori.
Attraverso una strategia mirata, contenuti di qualità e un continuo dialogo con la comunità, Otranto potrà porsi come una delle destinazioni turistiche più apprezzate del Mediterraneo.
Sarà utilizzata una comunicazione semplice, diretta e coinvolgente, un linguaggio fresco e contemporaneo che parla al cuore delle persone.
Le immagini evocative, i colori vivaci e i racconti di esperienze reali, creano un legame emotivo con chi desidera visitare Otranto.
È stato, inoltre, effettuato un attento studio che ha portato alla realizzazione di un logo turistico di Otranto.
Si è partiti dall’idea di ridisegnare e stilizzare le moderne cementine rimandandole alle icone delle App, creando un mosaico visivo e cromatico, come a fornire all’utente-viaggiatore l’idea di un sistema di esperienze a cui accedere on demand, secondo le proprie preferenze di viaggio.
Così come il nostro smartphone multitasking ci offre infinite possibilità di accedere a contenuti e servizi, la Città di Otranto, con le sue molteplici caratteristiche uniche e variegate, ci permette di creare una vacanza modulabile all’infinito e soprattutto tailor made.
Un logo che certamente potrà essere utilizzato per la produzione di merchandising (bag, cover, borracce, ecc.).
“CUORE DEL SALENTO. ANIMA DI PUGLIA”
Il Payoff diviene fondamentale completamento nella narrazione della ricchezza di Otranto, sottolineandone l’importanza storica e geografica e rafforzandone la percezione di luogo di accorata accoglienza, di passione totale e di appartenenza, sentimenti guida degli otrantini e dei pugliesi.
Il Payoff rimane altamente comprensibile (Cuore, Salento, Puglia) anche non tradotto in lingua straniera, rafforzando l’identità del brand.
«Otranto, con il suo affascinante patrimonio storico, le splendide spiagge, i valori del proprio paesaggio e dell’ambiente incontaminato e la vibrante cultura locale, rappresenta una meta turistica di grande interesse. Per valorizzare questa ricchezza, è fondamentale implementare una strategia efficace e mirata e questo nuovo progetto, che sarà sviluppato in tre anni, mira appunto a questo», dichiara il sindaco Francesco Bruni. «La nostra Città merita un salto di qualità e i tempi sono maturi per farlo. Attraverso il progetto cercheremo di dare coerenza e ordine ai contenuti prodotti e alla promozione del nostro territorio».
«Finalmente ogni angolo del nostro territorio, ogni monumento, sito archeologico, bellezza naturale e culturale avrà la sua vetrina pronta a raccontarsi a chi desideri scoprire la nostra città e la nostra storia», commenta l’assessora al Turismo Cristina De Benedetto, «il sito è pensato non solo per i turisti, ma anche per i nostri cittadini affinché si possano sentire parte di un progetto comune che punti al futuro. Otranto rappresenta da tempo una destinazione di riferimento e da oggi avrà uno strumento all’altezza delle sue potenzialità».
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