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Attualità

Il sindaco di Miggiano: “Troppa gente in giro!”

Michele Sperti: “Girando tra le vie del paese sembra non essere cambiato niente rispetto a prima dell’emergenza. Eppure non siamo ancora fuori pericolo, Anzi!”. Il video di Silvia, sindaco dei ragazzi

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Mentre è proprio di questa sera la conferma che siamo ancora tutt’altro che fuori pericolo, visto l’aumento di casi di contagio nel Salento e in tutta la Puglia, da Miggiano arriva la conferma che in giro c’è ancora chi non ha capito o fa finta di non capire come stanno le cose.


Parliamo di Miggiano perché il sindaco Michele Sperti, così come già hanno fatto prima di lui molti suoi colleghi ha con forza denunciato questi “atteggiamenti sbagliati” (eufemismo) ma si potrebbe parlare allo stesso modo di qualunque altro paese perché, un po’ ovunque, ahinoi, c’è ancora chi insiste, continuando a mettere tutti a rischio.


Dopo un rapido giro di controllo nel pomeriggio, per le strade diel suo paese, Sperti non è riuscito a trattenere la rabbia: “Devo dire con molto rammarico che non c’è differenza tra l’immagine del paese di 20 giorni fa e quello che vedo oggi. Auto e moto che transitano, gente in bicicletta, pedoni che passeggiano…”.


Il sindaco di Miggiano, Michele Sperti (foto di repertorio)


Sperti ammonisce: “A nulla servono mascherina e guanti che indossiamo se ce ne stiamo così serenamente in giro”.


Poi, rivolgendosi a chi non rispetta le regole, tuona: “Sappiate che non è cambiato nulla da quando ci sono state imposte le restrizioni dal Presidente del Consiglio. Nel senso che le restrizioni continuano ad esistere e il rischio resta alto. Non ho capito che cosa sia accaduto in queste ore per cui tutti ci sentiamo autorizzati ad uscire”.


Il sindaco di Miggiano è un fiume in piena: “Doversi recare al tabacchino, al supermercato, sono motivazioni legittime per carità ma non abbiamo ancora capito che dobbiamo ridurre drasticamente il numero delle nostre uscite. Il fatto che ad oggi siamo stati risparmiati, non significa che abbiamo raggiunto l’immunità, Anzi! Probabilmente è il contrario. Nel senso che, siccome ci stiamo rilassando un po’ troppo, diventiamo vulnerabili. Basta leggere i giornali per renderci conto che il rischio non è esaurito, i contagi aumentano e sono alle porte della nostra comunità”.


Poi la stoccata finale che non è una cattiveria ma il condivisibile tentativo di limitare al massimo le uscite incaute: “Non vorrei mai che ci fosse un positivo nella nostra comunità ma, se mai dovesse accadere, allora, cari amici, la colpa sarà stata soltanto nostra Ce la saremo cercata. Vedo ancora troppa gente in giro a fare non so bene cosa. Credo invece sia necessario un rinnovato e ancora più determinato impegno e a questo vi sollecito: stiamo a casa, perché non è cambiato nulla e ci stiamo esponendo. Grazie e scusate lo sfogo”.


Sindaco scusato, i cittadini indisciplinati, no!


Nel frattempo c’è chi nonostante la giovane età denota molta più saggezza di chi non riesce a starsene tra le mura domestiche.





Un invito a RESTARE A CASA giunge accorato e dolcissimo da Silvia Annesi, Sindaco dei ragazzi del nostro Comune.Si Silvia, ti ascoltiamo! Perché ragazzi, ve lo dobbiamo! RESTIAMO A CASA anche e sopratutto PER I PIÙ PICCOLI della Comunità. Grazie Sindaco Silvia ❤️


Gepostet von Comune di Miggiano am Freitag, 27. März 2020



Quello che avete appena visto è il video di il video-invito a restare a casa di Silvia Annesi, sindaco dei ragazzi di Miggiano.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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