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Attualità

Protocolli riapertura imprese turistiche, Confcommercio Lecce: “Siano condivisi”

Il presidente Maurizio Maglio ha incontrato in videoconferenza gli imprenditori e i rappresentanti del settore turistico: “Punto irrinunciabile è il rifiuto di ogni responsabilità civile e penale in capo all’imprenditore rispetto ad eventuali contagi di dipendenti e avventori il cui nesso di casualità è del resto impossibile da dimostrare”

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Riaprire in sicurezza, mettendo in atto protocolli snelli e di facile applicabilità, con strumenti di regolamentazione chiari e semplici, condivisi da tutte le categorie imprenditoriali del settore turistico, dalle strutture alberghiere a quelle extra-alberghiere, come i B&B e gli affittacamere, dai pubblici esercizi agli stabilimenti balneari, dai locali da ballo alle attività del trasporto nautico.


Questo l’obiettivo centrale dell’incontro che il presidente di Confcommercio Lecce, Maurizio Maglio (foto grande in alto), ha avuto in videoconferenza, con oltre sessanta imprenditori e rappresentanti dei sindacati delle categorie del turismo della provincia di Lecce. Tutti accomunati dal desiderio di poter tornare alla normalità, offrendo di nuovo ai consumatori un servizio di qualità e in condizioni di sicurezza.


È stato un incontro davvero proficuo e ampiamente partecipato quello di ieri pomeriggio”, ha affermato il presidente Maglio, “da cui è emerso chiaramente il disagio che i nostri imprenditori stanno vivendo in questo periodio di crisi. Tante sono state le idee e le opinioni condivise dagli imprenditori salentini, ai quali come Associazione siamo chiamati a continuare a dare il nostro supporto operativo di tutela e rappresentanza sui tavoli istituzionali, ora più che mai”.


Punto iniziale che ha dato avvio alla discussione intorno al tema della sicurezza è stato la bozza di documento proposta alle associazioni di categoria dalla Regione Puglia, da tutti considerata troppo accademica e slegata dalle necessità del sistema di impresa. La Regione avvierà nei prossimi giorni dei tavoli tecnici settoriali con le associazioni di categoria per arrivare alla stesura di protocolli condivisi.


Allo stato attuale”, ha aggiunto Maglio, “sono stati redatti a livello nazionale due specifici protocolli sulla sicurezza, rispettivamente da FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – “Protocollo per la Prevenzione del Covid nelle aziende della ristorazione” –  e da Federalberghi,  – Protocollo Accoglienza Sicura”  – già depositati e al vaglio del Governo, contenenti precise linee guida e misure che sia i ristoratori italiani che i titolari di strutture ricettive sono pronti a mettere in pratica sin da subito, per favorire una riapertura il più rapida possibile delle loro attività. Da sottolineare è il fatto che entrambi i protocolli sono stati realizzati con il contributo di esperti virologi e infettivologi, nonché con la supervisione di consulenti in materia di igiene e sicurezza e dalla Croce Rossa Italiana”.

Ciò significa”, ha sottolineato il presidente di Confcommercio Lecce, “che ai tavoli tecnici di lavoro che avvierà la Regione Puglia nei prossimi giorni presenteremo tali protocolli con l’aggiunta delle proposte avanzate dagli imprenditori nel corso dell’incontro, con lo scopo di elaborare un protocollo regionale unico e condiviso”.


Tra queste, particolare rilevanza hanno le criticità messe in rilievo dai titolari delle strutture ricettive appartenenti al settore extra-alberghiero, come B&B e affittacamere, secondo i quali è opportuno e necessario che nel Protocollo si tenga conto delle specificità di ciascuna categoria ricettiva, alla luce delle diversità di infrastrutture e servizi presenti nella micro ricettività.


Il dibattito tra gli imprenditori della ristorazione, invece, ha rivelato molti aspetti controversi per l’applicazione del Protocollo sulla sicurezza previsto per l’apertura, a cominciare dal distanziamento delle sedute e dei tavoli e dal problema dello stesso distanziamento interpersonale impossibile da applicare all’interno dello stesso tavolo.


L’obiettivo”, ha concluso Maurizio Maglio, “è che si arrivi a documenti finali condivisi da Regione e associazione di categoria, protocolli snelli e realmente applicabili che ci guidino in questa fase di transizione. Con il Covid siamo destinati a convivere, ma per quanto ci riguarda un punto irrinunciabile è il rifiuto di ogni responsabilità civile e penale in capo all’imprenditore rispetto ad eventuali contagi di dipendenti e avventori il cui nesso di casualità è del resto impossibile da dimostrare”.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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