Cronaca
Contrabbando di gasolio: 3 arresti

Nell’ambito dell’operazione di servizio denominata “GOOD FUEL”, volta ad intercettare sul territorio e contrastare fenomeni di commercializzazione di prodotti petroliferi in evasione di imposta, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno messo fine ad un grosso giro di vendita di gasolio di contrabbando, arrestando i responsabili e sequestrando anche un deposito commerciale di carburanti operante nel tarantino.
Trasportava oltre 25 tonnellate di gasolio per uso autotrazione un’autobotte, con targa polacca, fermata da due pattuglie della Tenenza della Guardia di Finanza di Tricase appena prima di scaricare il prodotto presso un deposito commerciale di carburanti sito in un Comune del tarantino.
In particolare, la documentazione fiscale esibita ai Finanzieri – all’atto del controllo – da parte dei conducenti del mezzo pesante (due soggetti di nazionalità polacca) attestava “falsamente” un trasporto di olio lubrificante di provenienza tedesca, formalmente acquistato da una società bulgara e cartolarmente diretto a Bari.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle salentine hanno, invece, consentito di accertare come, in realtà, il prodotto trasportato non solo stava per essere scaricato in luogo diverso da quello risultante dalla documentazione di accompagnamento, ma soprattutto che si trattava non di olio lubrificante bensì di gasolio per uso autotrazione. Da considerarsi pertanto “di contrabbando” in quanto non assoggettato ad accisa, introdotto in Italia grazie all’intermediazione, tra l’acquirente e gli autotrasportatori, di un cittadino di origine barese, anch’egli trovato presente presso il deposito tarantino all’atto delle operazioni di scarico del prodotto, che sono state impedite solo grazie al tempestivo intervento della pattuglia della Guardia di Finanza.
I due polacchi che conducevano l’autobotte, il titolare di fatto del deposito di carburanti e l’intermediario nella vendita del prodotto petrolifero trasportato, sono stati tutti tratti in arresto in flagranza di reato per “sottrazione al pagamento dell’accisa”, aggravato dalla rilevante quantità del carico illecito (ai sensi dell’art. 40 del D.L.vo n. 504/1995).
Il Sostituto Procuratore della Repubblica di turno dell’Autorità Giudiziaria tarantina ha disposto la traduzione in carcere per i conducenti del mezzo pesante ed il regime degli arresti domiciliari per l’intermediario ed il titolare effettivo del deposito acquirente del prodotto petrolifero, quantificato in circa 30mila litri. È stato, invece, denunciato a piede libero il rappresentante legale della società di carburanti, destinataria del gasolio di contrabbando.
Oltre a rimuovere dal mercato l’ingente carico di prodotto petrolifero commercializzato in totale evasione d’imposta, l’operazione di servizio svolta dalla Guardia di Finanza salentina ha fatto altresì scattare il sequestro dell’autobotte ed i sigilli per il deposito della società tarantina, consentendo in tal modo di sottoporre a vincolo ablativo beni per un valore complessivo di circa 400mila euro.
Casarano
Auto in fiamme a Casarano, danni anche ad una seconda vettura

Pochi minuti prima dell’una, nella notte appena trascorsa, un’auto è stata data alle fiamme nel centro abitato di Casarano.
I Vigili del Fuoco di Lecce, dal Distaccamento di Gallipoli, sono intervenuti in via Carlo Poerio Alberto, dove una Renault Kalos ferma in sosta era stata avvolta dalle fiamme.
Gli operatori del 115 hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse e arrecasse ulteriori danni a persone, cose o rappresentasse un pericolo per la pubblica e privata incolumità.
A causa dell’irraggiamento termico, l’incendio ha causato danni anche a una seconda autovettura, una Lancia Y, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
Sono attualmente in corso le indagini per accertare le cause che hanno originato l’incendio.
Cronaca
Militare salentino sventa suicidio a Pescara
Gesto eroico per 25enne matinese in servizio presso la locale Capitaneria di Porto

Un gesto esemplare, dettato da grande umanità ma anche da grande prontezza all’intervento e all’azione, quella che caratterizza uomini e donne della Guardia Costiera.
Giovanni Manuel Carbone, 25 anni, originario di Matino, comune di prima classe in servizio nella motovedetta Cp 729 della capitaneria di porto di Pescara, ha scongiurato una tragedia, salvando la vita ad un giovane che stava per lanciarsi dal ponte del mare di Pescara.
Poi dopo una delicata opera di convincimento è riuscito nell’impresa di farlo scendere dal parapetto e lo ha affidato agli agenti della Questura, nel frattempo arrivati sul posto.
La stampa abruzzese ha accolto con grande enfasi la notizia. Lo stesso si può dire per il corpo della Guardia Costiera, da cui si è pronunciato così il Contrammiraglio Fabrizio Giovannone, Direttore Marittimo di Pescara: “La salvaguardia della vita umana in generale, ed in mare in particolare, è uno dei compiti più nobili affidati al Corpo delle Capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della Guardia Costiera”.
Casarano
Arrestato rapinatore seriale
Scoperto e fermato l’autore di dieci rapine a mano armata negli esercizi commerciali nella zona compresa tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso

I Carabinieri della Compagnia di Casarano hanno arrestato Donato Parrotto, 55enne del posto, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La misura cautelare è stata emessa in esito delle indagini che hanno consentito di identificare il fermato come l’autore di dieci rapine a mano armata commesse nel territorio dal mese di novembre 2024 a febbraio scorso.
Parrotto è accusato di aver effettuato rapine all’interno di esercizi commerciali della zona, ed in particolare farmacie, tabaccherie, negozi ed alimentari, tra cui supermercati, tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso.
In tutti i casi l’uomo aveva i presenti con una pistola; in alcuni casi ha anche esploso colpi di arma da fuoco in aria.
L’uomo, per compiere le rapine, utilizzava delle autovetture rubate poco prima.
Per una di queste è stato riconosciuto anche come l’autore materiale del furto. Cona delle auto, ha compiuto anche una estorsione con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, costringendo il legittimo proprietario a consegnargli 600 euro per la restituzione del mezzo dopo averlo utilizzato per le rapine.
Nel corso delle operazioni di perquisizione, nella sua disponibilità sono stati rinvenuti due pugnali, un coltello a serramanico, uno storditore elettrico e due ricetrasmittenti, tutto sottoposto a sequestro.
L’arrestato è ora in carcere a Lecce.
Dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata, furto, ricettazione, estorsione, porto abusivo di pistola, esplosioni pericolose.
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