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Attualità

Ricorda: «Non è amore se ti fa male»

Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne (25 novembre): l’installazione presso la Casa di Noemi e l’eredità della sedicenne di Specchia la cui giovane vita fu spezzata dalla brutalità di chi invece doveva amarla e proteggerla

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– Non è amore se ti fa male.


– non è amore se ti controlla.


– non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei.


– non è amore, se ti picchia.


– non è amore se ti umilia.


– non è amore se ti proibisce di indossare i vestiti che ti piace.


– non e ‘amore se dubiti della tua capacita’ intellettuale.


– non è amore se non rispetta la tua volontà.


– non è amore se fai sesso.


– non è amore se dubiti costantemente della tua parola.


– non è amore se non si confida con te.


– non è amore se ti impedisce di studiare o di lavorare.


– non è amore se ti tradisce.


– non e ‘ amore, se ti chiama stupida e pazza.


– non è amore se piangi più di quanto sorridi.


– non è amore, se colpisce i tuoi figli.


– non è amore, se colpisce i tuoi animali.


– non è amore se mente costantemente.


– non è amore se ti diminuisce, se ti confronta, se ti fa sentire piccola.


Il nome è abuso.


E tu meriti l’amore. Molto amore.


C’ è vita fuori da una relazione abusiva.


Fidati!


«Non è amore se ti fa male»: il testo, una vera e propria eredità lasciata a tutte le donne, è di Noemi Durini la sedicenne di Specchia la cui giovane vita fu spezzata dalla brutalità di chi invece doveva amarla e proteggerla.


Mercoledì 25 novembre ricorrerà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne e crediamo che le parole di Noemi siano le più appropriate per motivare chiunque dovesse trovarsi nella condizione di subire soprusi e violenza a dire basta a trovare la forza per interrompere ciò che altro non è che un gioco perverso, una ingiustificabile quanto pericolosa manifestazione di proprietà dell’uomo sulla donna.


Esistono donne fragilissime ed esistono abusi sottilissimi quanto pericolosi! Fortificare sé stesse nella propria autostima significa togliere potere a quegli “ominicchi” nella citazione di Sciascia, quell’uomo di poco valore, sprovvisto di coglioni (mi sia concesso il francesismo), perché tal è colui che approfitta di chi è indebolito dall’amore vero o presunto che sia. Così è colui che osa portare violenza contro una donna, che ne abusa, che la umilia. È solo un vigliacco e purtroppo anche un mostro.


In concomitanza con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne La Casa di Noemi, l’associazione di Specchia guidata da Imma Rizzo (la mamma di Noemi)  propone un’installazione artistica che è una testimonianza di inestimabile valore. L’installazione è stata realizzata in collaborazione con il Forum dei Giovani di Specchia.






Colore predominante il rosso che richiama il colore del sangue versato, e simboleggia l’amore che si trasforma in odio e violenza così come le scarpe sono un simbolo perché nella maggior parte dei casi è l’unica cosa che rimane della vittima.


Sulla vetrina della casa di Noemi anche l’invito a non subire in silenzio, a chiedere aiuto telefonando all’1522 (numero anti violenza e stalking) e un monito: “Ricordati che è vietato morire”.


Il modo migliore per ricordare Noemi e dare un segnale tangibile alle tante donne che in questo periodo sono costrette a convivere tutto il giorno con l’incubo.


La pandemia da coronavirus e le misure di restrizioni anticontagio adottate dai governi di tutto il mondo hanno significato, infatti, per molte donne già vittime di violenza domestica, un aggravamento del problema. Donne, spesso anche madri, che hanno dovuto affrontare una doppia paura e un doppio nemico: il Covid 19 fuori e il proprio compagno dentro casa. Una triste realtà che grida vendetta in un Paese civile.






Giuseppe Cerfeda


Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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