Attualità
«Il Covid ci sta decimando»
Grido d’allarme del sindacato di Polizia: «Il virus ci sta decimando, abbiamo bisogno di controlli atti a verificare l’idoneità degli operatori, paradossalmente i poliziotti possono essere untori inconsapevoli, mettendo a rischio la salute dei cittadini con cui entrano in contatto»
Nonostante l’attuale pandemia le forze dell’ordine seguitano a svolgere un lavoro encomiabile per la sicurezza in tutta la nazione e malgrado i contagi stiano colpendo in maniera numerosa i cittadini italiani senza distinzione alcuna, donne e uomini in divisa continuano ad operare con la massima dedizione e professionalità.
A questo proposito, abbiamo voluto ascoltare la voce di Michele Caputo, segretario della regione Puglia, del sindacato di polizia LeS (Libertà e sicurezza).
La Puglia è “zona arancione” per l’alto numero di contagi che si sono registrati. Il personale della Polizia di Stato, però, prosegue il proprio lavoro per la sicurezza dei cittadini. Qualche antidoto particolare per non ammalarvi?
«Purtroppo non abbiamo nessun antidoto che ci renda immuni. Anzi, anche se nessuno se ne accorge, in tutta la regione sono ormai innumerevoli i casi di contagio da Covid-19 tra le forze dell’ordine e si contano su una mano gli uffici di Polizia rimasti immuni alla pandemia».
Come è possibile tutto questo?
«Il virus ci sta decimando, abbiamo bisogno di controlli atti a verificare l’idoneità degli operatori, paradossalmente i poliziotti possono essere untori inconsapevoli, mettendo a rischio la salute dei cittadini con cui entrano in contatto».
Per voi non sono previsti i controlli sanitari?
«Proprio di questo si tratta, abbiamo bisogno di più controlli e non può essere considerato utopistico pensare di fare eseguire un check up prima di prendere servizio al personale che espleta attività di polizia a contatto con i cittadini. Attendere che si manifestino i primi sintomi prima di prendere provvedimenti che accertino la presenza del virus non è un modo di operare accettabile perché, come è ben noto, nel periodo di tempo che precede l’apparire dei primi sintomi, il rischio di contagiare altre persone è molto alto e si rischia il collasso del sistema sicurezza. A conferma di ciò che sostengo, emerge il dato aggiornato al 18 novembre (fonte Ministero dell’interno) il quale non lascia dubbio alcuno, sono oltre 2mila i poliziotti in isolamento in Italia (+449 in una settimana) con decine di uomini e donne in divisa ricoverati nelle strutture ospedaliere: un dato allarmante se si considera che l’elevato numero riguarda solo la Polizia di Stato».
Cosa suggerirebbe?
«Andrebbero dotate anche le forze dell’ordine di protocolli e materiali adeguati per affrontare qualsiasi tipo di pandemia in modo che possano continuare ad operare in ogni situazione che possa presentarsi. Come avveniva durate il periodo della leva obbligatoria, si dovrebbe insegnare come difendersi dagli attacchi batteriologici e chimici. Vorremmo sperare che il COVID19 sia un punto di partenza per fare in modo che non si ripetano le incresciose situazioni dove abbiamo visto uffici di primaria importanza per la sicurezza del territorio costretti a lavorare in modalità irrisoria o addirittura a dover essere chiusi con le immaginabili conseguenze sia in termini di servizi da erogare ai cittadini che in termini di operatività sul territorio, ma sembra che si continui a navigare a vista».
Attualità
Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.
Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.
Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
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