Cronaca
Attraverso il Salento, arriva il primo gas portato da Tap in Italia
Mentre avanzano due processi che vedono Tap imputato da un lato e parte civile dall’altro

Erano iniziate il 15 novembre scorso le operazioni commerciali, ma è alla data di oggi, 31 dicembre 2020, che viene inaugurata l’operatività dell’infrastruttura per il trasporto di gas naturale in Europa dal giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan.
Collegandosi con il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla frontiera greco-turca, TAP attraversa il nord della Grecia, l’Albania e il Mare Adriatico prima di approdare nel sud Italia, in Salento, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas.
Le prime molecole di gas hanno raggiunto in giornata sia la Grecia e la Bulgaria, attraverso il punto di interconnessione con la rete DESFA a Nea Mesimvria, sia l’Italia, attraverso il punto di interconnessione tra TAP e Snam Rete Gas (SRG) a Melendugno.
“Questa è una giornata storica per il nostro progetto per i Paesi che ci ospitano e per l’intero settore energetico europeo” commenta Luca Schieppati, Managing Director, “TAP è ora parte integrante della rete di distribuzione del gas del continente e contribuisce significativamente alla transizione energetica in atto. Offriamo un servizio di trasporto diretto, sicuro e a costi competitivi lungo la nuova rotta del Corridoio Meridionale del Gas, che attraverso i Paesi del sud est europeo raggiunge tutto il continente”.
Due processi avviati a settembre
Lo scorso settembre, intanto, sono stati avviati due distinti processi: quello a carico di alcuni responsabili Tap e quello a carico di attivisti No Tap.
Nel primo caso, 19 esponenti della TransAtlantic Pipeline sono accusati di aver creato danni patrimoniali e non patrimoniali. Il Comune di Lecce si è costituito parte civile. Sono stati chiesti 85 milioni di euro di risarcimento per quanto, secondo l’accusa, arrecato dalla realizzazione dell’infrastruttura: irreversibile compromissione dell’assetto del suo territorio (con riferimento alle coltivazioni ed agli alberi di ulivo), scaturita dall’allestimento dei cantieri e dalle opere di collegamento del gasdotto Tap con il punto di allaccio alla rete italiana, che si traduce in una carenza di attrattiva e quindi in calo delle presenze di turisti che ricade a sua volta sul valore delle attività commerciali e degli immobili.
Di contro, sono 92 gli imputati per gli episodi registrati tra il 2017 ed il 2018 in opposizione alla realizzazione dell’opera. Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura, di: violenza privata; deturpamento (lancio di uova, ecc); danneggiamento (di macchine e recinzioni del cantiere); manifestazione non autorizzata (avrebbero partecipato ai cortei senza dare preavviso al Questore. In un’occasione anche per esprimere dissenso durante una visita pre-elettorale di Matteo Salvini a Martano); resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per minacce ed offese agli agenti della Digos e della Squadra Mobile. Qui, è Tap a costituirsi parte civile.
Cronaca
Marijuana e fucile a canne mozza in masseria
Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.
I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.
Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.
Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.
Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
Cronaca
Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.
In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.
Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.
Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.
Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.
Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.
L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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