Attualità
Tricase, disagi alla Posta: il Cantiere civico chiede l’intervento del Prefetto
I consiglieri di opposizione: «Crediamo che Poste Italiane debba essere chiamata alle sue responsabilità per far cessare questa situazione». Chiesta la riapertura dell’Ufficio postale di via Rossini e e il rafforzamento degli uffici di Depressa e Lucugnano
Il Cantiere civico dà seguito alla denuncia sulla «situazione di disagio di tanti concittadini in fila davanti all’ufficio centrale di Poste Italiane» con una lettera al Prefetto di Lecce.
Per l’occasione i consiglieri di opposizione si sono avvalsi dei «consigli dell’avv. Antonio Tanza di ADUSBEF Lecce che ci ha affiancato in questa azione di tutela dei concittadini, mettendoci in contatto con i funzionari di Poste Italiane di sede Centrale».
I consiglieri si dicono «fiduciosi che un passo importante sia stato compiuto in direzione della soluzione del problema con l’auspicabile riapertura della sede succursale e del rafforzamento degli uffici di Lucugnano e Depressa».
«Non è nostro compito sindacare le scelte gestionali di Poste Italiane», scrivono nella lettera al prefetto Carmine Zocco, Gianluca Errico e Giacomo Elia «ma, per il ruolo che rivestiamo, non possiamo sottrarci alla valutazione dei loro effetti. In considerazione dei disagi che esse riversano sui cittadini».
«È una scena che si presenta quotidianamente con il solito copione», raccontano, «una lunga fila si snoda dall’ingresso dell’Ufficio Postale verso l’edicola di Piazza Cappuccini. Ci sono uomini e donne di tutte le età, con tutte le condizioni atmosferiche, in tutte le ore del giorno in cui è aperto l’Ufficio Postale. Restano in fila a lungo, a volte più di un’ora, in attesa del loro turno per usufruire dei tanti servizi a pagamento che le Poste erogano. L’altro giorno, un anziano signore è stato colto da malore per un calo di pressione ed è dovuto intervenire il 118. Non è infrequente che sorgano battibecchi tra i cittadini esasperati dalle lunghe attese. L’Ufficio Postale di Piazza Cappuccini, inoltre, è chiamato a un sovraccarico di lavoro: deve fornire servizi, non solo ai cittadini di Tricase, ma anche di molti paesi limitrofi, essendo l’unico aperto nelle ore pomeridiane. Gli assembramenti sono, quindi, inevitabili e rappresentano una palese violazione dell’ordinanza sindacale che ne vieta e sanziona ogni forma e manifestazione».
«Noi crediamo che Poste Italiane debba essere chiamata alle sue responsabilità per far cessare questa situazione», la richiesta del Cantiere civico, «non è nostro compito sindacare le scelte gestionali di Poste Italiane ma, per il ruolo che rivestiamo, non possiamo sottrarci alla valutazione dei loro effetti. In considerazione dei disagi che esse riversano sui cittadini. È intollerabile che rimanga ancora chiuso l’Ufficio Postale di Via Rossini, dotato di tre sportelli e che avrebbe le dimensioni per poter svolgere le proprie funzioni rispettando il distanziamento».
«Assistiamo da qualche tempo», aggiungono i firmatari, «a una progressiva diminuzione dell’attività degli Uffici Postali nelle frazioni di Depressa e Lucugnano. Nella prima, l’Ufficio apre a giorni alterni; nella seconda, per lo spazio ridotto dell’Ufficio, si generano inevitabilmente lunghe file. Ora la nostra preoccupazione aumenta», concludono, «anche in considerazione dei probabili rigori invernali, che aumenterebbero ulteriormente i disagi».
Attualità
Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.
Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.
Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
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