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Covid, si al rimborso del biglietto aereo comprato prima del lockdown

Se c’è obbligo di quarantena in arrivo o al rientro il passeggero può rinunciare al volo e ottenere il rimborso dalla compagnia aerea

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Se c’è obbligo di quarantena in arrivo o al rientro, il passeggero può rinunciare al volo e ottenere il rimborso dalla compagnia dei soldi del biglietto aereo comprato prima del lockdown e poi non utilizzato per le misure anti Covid.


È quanto emerge dalla sentenza 858/21, pubblicata dalla quarta sezione civile del giudice di pace di Palermo (magistrato onorario Raffaella Piro). E ciò perché l’unica normativa applicabile è il regolamento eurounitario 261/04 che riconosce al passeggero il diritto di scegliere fra la ripetizione dell’importo in denaro e altre forme di rimborso: come ad esempio i voucher, previsti nel nostro Paese dal decreto Cura Italia approvato durante l’emergenza epidemiologica.


Il principio stabilito dal giudice si estende infatti a quanti sarebbero dovuti partire durante l’emergenza Covid e si sono visti negare il rimborso dalle compagnie, con la motivazione che il volo era comunque operativo, anche se nel Paese di destinazione o rientrando dal viaggio era previsto un periodo di quarantena. Il fatto: il consumatore programma con largo anticipo le vacanze e durante l’inverno acquista per sé e la famiglia i ticket per il volo Punta Raisi-Tunisi programmato per il 13 agosto.


Ma nel frattempo scoppia l’emergenza epidemiologica con il blocco degli spostamenti. E l’acquirente già il 17 marzo 2020 chiede al vettore l’accredito dei soldi sulla carta di credito con cui ha saldato l’importo.

In sede stragiudiziale la compagnia si limita a offrire il voucher al posto della ripetizione della somma, ma poi non procede alla corresponsione e dunque resta inadempiente anche sotto questo profilo del contratto di trasporto.


Al consumatore non resta che rivolgersi al giudice: trova ingresso la censura secondo cui con l’insorgenza della pandemia sopravvengono gravi motivi di impossibilità della prestazione, determinati dalla cancellazione dei voli o comunque dalla necessità di osservare le misure di contenimento. Secondo il giudice di pace, dunque, non resta che applicare gli articoli 5 e 8 del regolamento 261/04 che implica il rimborso del prezzo per il volo non fruito per causa non imputabile al passeggero.


Vittoria per il consumatore per il quale scatta il rimborso di oltre 1.100 euro. In buona sostanza, se c’è obbligo di quarantena in arrivo o al rientro, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  il passeggero può rinunciare al volo e ottenere il rimborso dalla compagnia aerea.


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54 soggetti riuniti per il bando “Resto a Presicce Acquarica”

Tutti riuniti dall’ente per la sottoscrizione dei primi disciplinari che daranno semaforo verde alla realizzazione dei piani finanziari di 25.000 Euro, grazie a risorse a fondo perduto (70%) messe a disposizione dal comune ed a una convenzione stipulata ad hoc con Banca Popolare Pugliese per rispondere alle esigenze di ulteriore credito dei partecipanti…

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Bando “Resto a Presicce-Acquarica”: oltre 50 iniziative d’impresa pronte a partire grazie allo strumento agevolativo studiato dal Comune di Presicce-Acquarica per rafforzare il tessuto economico locale e vincere la sfida contro lo spopolamento.

In griglia di partenza 54 soggetti riuniti dall’ente per la sottoscrizione dei primi disciplinari che daranno semaforo verde alla realizzazione dei piani finanziari di 25.000 Euro grazie a risorse a fondo perduto (70%) messe a disposizione dal comune ed a una convenzione stipulata ad hoc con Banca Popolare Pugliese per rispondere alle esigenze di ulteriore credito dei partecipanti.

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Sabato 20 Luglio, a partire ore 9:30, presso la Sala Consiliare in piazza dell’Amicizia a Presicce-Acquarica, il comune riunirà i 54 soggetti aventi diritto per suggellare un patto per l’economia locale con la sottoscrizione dei primi disciplinari che danno formalmente il via alle imprese per la realizzazione dei piani di investimento presentati e valutati idonei da una commissione di esperti esterni.

Il Bando “Resto a Presicce-Acquarica”, colonna portante dell’omonimo programma di sviluppo ideato dall’Amministrazione Comunale per creare opportunità di crescita a Sud, è destinato a divenire una buona pratica amministrativa da diffondere in quanto a innovazione, modello e utilizzo delle risorse che provengono dai contributi straordinari ricevuti per la fusione dei due ex comuni di Presicce e Acquarica.

Lo strumento agevolativo si rivolge ad aspiranti imprenditori, imprese esistenti e professionisti che intendono avviare percorsi di ammodernamento e si arricchisce di una convenzione con Banca Popolare Pugliese sviluppata ad hoc e riservata ai partecipanti che non hanno disponibilità immediata di coprire il restante 30% con risorse finanziarie proprie.

Il Bando, presentato lo scorso anno, è realizzato in collaborazione con BPP e con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Anci Puglia, Confindustria Lecce, Legacoop Puglia, Confcommercio Lecce e Ordine dei Commercialisti di Lecce.

Intendiamo vincere questa sfida della crescita a Sud – afferma il delegato al programma, Alberto Cazzato generando valore e rafforzando il tessuto imprenditoriale per provare a invertire la rotta. Lo facciamo scommettendo sull’iniziativa imprenditoriale e sulla capacità di innovazione di chi vuole restare per dare un contribuito all’azione di contrasto del fenomeno dello spopolamento superando il fatalismo, la condizione di perifericità e i ritardi infrastrutturali tipici del Mezzogiorno”.

Abbiamo la responsabilità – sostiene il sindaco di Presicce-Acquarica, Paolo Rizzodi invertire la rotta rispetto alla desertificazione prodotta dalla Xylella in una comunità a forte vocazione olivicola, al progressivo invecchiamento della popolazione e alla condizione che ci vede all’ultimo posto della classifica dei comuni salentini relativa al PIL pro capite”.

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Poste a Tricase: da domani operativo container

Servizi postali e finanziari disponibili in attesa della riapertura della sede di Piazza dei Cappuccini

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Poste Italiane informa che da domani, venerdì 19 luglio, sarà operativo un container che garantirà il regolare svolgimento delle operazioni postali e finanziarie dell’ufficio postale Tricase Centro.

Questo fino alla riapertura della sede di Piazza dei Cappuccini la cui chiusura si è resa necessaria per i danni riportati a causa dei danni conseguiti all’assalto al postamat con esplosivi dello scorso aprile.

Il container, dotato anche di ATM Postamat, osserverà il consueto orario di apertura: d’estate dalle 8,20 alle 13,35 e il sabato fino alle 12,35; nel restante periodo dell’anno dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 19,05 e il sabato fino alle 12,45.

A Tricase è operativo anche l’ufficio postale Tricase 1 in Via G. Rossini, anch’esso dotato di ATM Postamat disponibile H24, che osserva il seguente orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 13,35 e il sabato fino alle 12,35.

L’interno dell’Ufficio Postale ospitato dal container

 

 

 

 

 

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La Consulta dei Piccoli Comuni Anci Puglia

Nuove nomine e piano di lavoro in vista dell’assemblea di Torino. Nominati i vice coordinatori regionali e predisposto piano attività. In Puglia sono 88 i Piccoli Comuni su 257 totali; in provincia Lecce 42 su 96. Il vice presidente vicario (e sindaco di Miggiano) Michele Sperti: «Il nostro impegno rivolto ad elevare i servizi di comunità nei centri di minore dimensione demografica, dalla scuola alla sanità, dai trasporti alla posta e investire sulla promozione e sulla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale»

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Si è riunita presso la sede Anci di Bari, la Consulta dei Piccoli Comuni Anci Puglia, presieduta dal Coordinatore regionale Michelangelo Serio.

Erano presenti il vice presidente vicario Michele Sperti (sindaco di Miggiano), il vice sindaco di Binetto Michele Peragine, il sindaco di Faggiano Antonio Cardea, il sindaco di Chieuti Diego Iacono e il vice segretario Domenico Sgobba.

Collegati da remoto hanno partecipato all’incontro Luca Benegiamo (sindaco di Giuggianello) e Giandomenico Letizia (assessore di Diso).

La Consulta ha proceduto alla nomina dei vice coordinatori regionali: Antonio Cardea per la Provincia di Taranto, Antonio Lorenzo Donno (sindaco di Muro Leccese) per la provincia di Lecce, Michele Peragine per la provincia di Bari e Diego Iacono per la provincia di Foggia.

Successivamente è stato predisposto un piano di lavoro, con i contributi significativi dei partecipanti, tra cui un evento fissato per il giorno 11 settembre, con la Cassa Depositi e Prestiti, iniziativa informativo-formativa tesa a fornire un aggiornamento circa l’operatività dell’istituto in ordine ai più recenti strumenti di finanziamento a disposizione degli enti locali.

Sono state inoltre calendarizzate riunioni mensili della Consulta, per dare ulteriori indicazioni e continuità operativa all’attività della stessa Consulta.

Ulteriori iniziative saranno assunte in ordine alla problematica delle Aree interne, per le quali si registra il prezioso contributo a seguito del recente incontro nazionale ANCI-CEI, al fine di mettere a fuoco strategie condivise. Iniziative ulteriori riguarderanno alcune dinamiche riferite alle Unioni di Comuni.

«Importante incontro odierno per la programmazione dell’attività della Consulta regionale Piccoli Comuni, anche in vista della prossima Assemblea Nazionale Anci di Torino», ha dichiarato il Coordinatore Anci Puglia Michelangelo Serio, «fondamentale riprendere i temi delle Aree interne, della Coesione, del riordino istituzionale e delle gestioni associate per tutelare, valorizzare e sostenere le realtà comunali di minore dimensione demografica».

Per il vice presidente vicario Michele Sperti, «diventa importante l’attività della Consulta Anci Puglia, per dare sostegno ai Piccoli Comuni, per l’interlocuzione con il governo regionale, per elaborare azioni formative mirate e per l’attuazione di interventi tesi al contrastare il fenomeno dello spopolamento, in linea con Anci nazionale. Il nostro impegno deve essere sempre rivolto a elevare i servizi di comunità nei centri di minore dimensione demografica, dalla scuola alla sanità, dai trasporti alla posta, e, soprattutto, investire sulla promozione e sulla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale».

In Puglia sono 88 i Piccoli Comuni (con popolazione inferiore a 5mila abitanti) su 257 totali, così ripartiti: 42 in provincia Lecce, 38 provincia di Foggia, 2 in provincia di Bari e 6 in provincia di Taranto.

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