Cronaca
Otranto: Sindaco… sfrattato!
L’ufficio Affari Generali del Comune di Otranto ha intimato lo sgombero di un immobile di edilizia popolare. L’On. Leonardo Donno: «I fatti mi danno ragione». Cariddi: « Quell’appartamento era di mia nonna…»

L’annuncio arriva dal Deputato 5 Stelle, il galatinese Leonardo Donno: «Lo scorso 30 gennaio denunciai pubblicamente che tra i provvedimenti di decadenza dall’assegnazione di alloggi popolari ArcaSud fino ad allora inevasi, ce n’era uno che chiamava in causa direttamente un sindaco: quello di Otranto, Pierpaolo Cariddi. Evincerlo fu semplice, dacché le graduatorie di assegnazione sono pubbliche. Se un alloggio assegnato anni fa ad un soggetto non risulta riassegnato, significa che è ancora nella sua disponibilità».
«Oggi», sotolinea l’on. Donno, «i fatti mi danno ragione: dopo i dovuti accertamenti (dacché il Sindaco si difese dicendo di essere promissario acquirente nel lontano ’99 di quell’alloggio di Via Idrusa, risultato poi occupato ad dalla figlia), l’ufficio Affari Generali del Comune di Otranto ha intimato lo sgombero di quell’immobile, così come Arca Sud aveva richiesto vanamente sin dal 2017. ArcaSud ha anche sottolineato che non sussistono gli estremi legali perché il primo cittadino possa riscattare l’alloggio in questione. 6 mesi di tempo per sgomberarlo: questa, dunque, la decisione finale».
«Cariddi», ricorda il deputato 5 Stelle, «da anni ha comunque perso il diritto di godere di un alloggio popolare, avendo una fonte reddituale non corrispondente ai criteri di assegnazione di un alloggio residenziale pubblico. Da qui i motivi che mi hanno spinto a presentare un esposto sulla vicenda. Quando ho avviato questa battaglia sulle occupazioni abusive nella Provincia di Lecce – continua Donno – i numeri emersi tra occupazioni abusive e procedimenti di decadenza inevasi in tutto il Salento erano allarmanti. E lo sono ancora, purtoppo, sebbene qualcosa si sia mosso. Diversi gli accessi agli atti che ho presentato ad Arca Sud, ottenendo un tempestivo riscontro. Peccato, però, non poter dire lo stesso per diversi Comuni. Le lettere di sollecito inoltrate alle amministrazioni per conoscere gli stessi dati, inerenti gli alloggi popolari comunali, sono spesso cadute nel vuoto. Tra le mancate risposte c’era, nel dicembre dello scorso anno, proprio quella del Comune di Otranto. L’11 gennaio, a quest’ultimo, ho inviato un secondo sollecito, richiedendo informazioni circa le sei procedure di decadenza insistenti sul territorio comunale, risultanti dall’ultimo accesso agli atti. Anche questa seconda nota è rimasta senza riscontro. La vicenda in questione lasciava presagire la probabile commissione di irregolarità a carico del comune e del sindaco. Spetta adesso alla Procura della Repubblica di Lecce fare luce sulla vicenda ed eventualmente individuare eventuali profili di responsabilità penale in capo ai soggetti coinvolti. Era ed è necessario fare chiarezza, e soprattutto ripristinare trasparenza, legalità e giustizia!».
«Come sempre ho detto», conclude Donno, «l’obbiettivo della mia battaglia non è assolutamente quello di infierire sui cittadini in difficoltà, che certamente devono essere aiutati e supportati. Gli approfondimenti che il sottoscritto ha condotto e intende continuare a condurre sono finalizzati proprio alla tutela dei più fragili, di chi subisce ingiustizie in silenzio e attende il suo turno per anni, parcheggiato in una graduatoria che non sempre è garanzia di legalità e giustizia. In tutto questo il ruolo delle Istituzioni deve essere nitido, trasparente e ben definito. E un sindaco, che io sappia, è un’Istituzione. Almeno fino a prova contraria.
Sono molto soddisfatto, ma ora dal primo cittadino mi aspetto un segnale importante nei confronti della cittadinanza, dei cittadini onesti, della gente per bene. Mi indigna il fatto che per anni nessun esponente politico si sia occupato di queste problematiche. Lo trovo triste e vergognoso. Per questo non ho nessuna intenzione di fare passi indietro e sono contento che molti esponenti politici locali stiano esprimendo vicinanza e supporto alla mia azione. La politica deve dare l’esempio. E quale migliore occasione per dimostrare l’assoluta buonafede e dimostrare ai cittadini che si può avere fiducia nelle Istituzioni, nella politica e nei politici? Il sindaco batta un colpo, i politici si attivino tutti, per ripristinare la legalità. Insieme saremo più forti».
Le ragioni del sindaco Cariddi
Ostenta serenità il sindaco di Otranto Luciano Cariddi: «Finalmente si è messo un punto. Adesso potrò finalmente far valere nelle sedi opportune le mie ragioni, non so ancora se al Tar o al Tribunale civile. Quell’appartamento era di mia nonna», spiega il primo cittadino, « dal ’99 ne sono promissario acquirente, e a quei tempi non rivestivo alcuna carica. Se la procedura di acquisto non si è perfezionata non è dipeso da me».
Casarano
Arrestato rapinatore seriale
Scoperto e fermato l’autore di dieci rapine a mano armata negli esercizi commerciali nella zona compresa tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso

I Carabinieri della Compagnia di Casarano hanno arrestato Donato Parrotto, 55enne del posto, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La misura cautelare è stata emessa in esito delle indagini che hanno consentito di identificare il fermato come l’autore di dieci rapine a mano armata commesse nel territorio dal mese di novembre 2024 a febbraio scorso.
Parrotto è accusato di aver effettuato rapine all’interno di esercizi commerciali della zona, ed in particolare farmacie, tabaccherie, negozi ed alimentari, tra cui supermercati, tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso.
In tutti i casi l’uomo aveva i presenti con una pistola; in alcuni casi ha anche esploso colpi di arma da fuoco in aria.
L’uomo, per compiere le rapine, utilizzava delle autovetture rubate poco prima.
Per una di queste è stato riconosciuto anche come l’autore materiale del furto. Cona delle auto, ha compiuto anche una estorsione con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, costringendo il legittimo proprietario a consegnargli 600 euro per la restituzione del mezzo dopo averlo utilizzato per le rapine.
Nel corso delle operazioni di perquisizione, nella sua disponibilità sono stati rinvenuti due pugnali, un coltello a serramanico, uno storditore elettrico e due ricetrasmittenti, tutto sottoposto a sequestro.
L’arrestato è ora in carcere a Lecce.
Dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata, furto, ricettazione, estorsione, porto abusivo di pistola, esplosioni pericolose.
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Cronaca
Miggiano, il ricordo di Abdoulay
A un anno dalla sua morte, i ragazzi della scuola media protagonisti di una cerimonia commemorativa in onore del giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, nel porto di Tricase. Un omaggio alla bontà e alla gentilezza

Un momento di grande commozione e partecipazione ha unito studenti e insegnanti della scuola media di Miggiano in una cerimonia commemorativa in onore di Abdoulay Sountura, giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa nel giorno del suo quindicesimo compleanno, annegando nel porto di Tricase.
Arrivato in Italia con il sogno di trovare fortuna, pace e serenità, Abdoulay ha affrontato il viaggio con coraggio e determinazione.
La sua bontà, la sua gentilezza e la sua contagiosa gioia di vivere hanno lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Anche nei momenti più difficili, il suo sguardo e i suoi sorrisi trasmettevano gratitudine verso chi lo aveva accolto e amato.
La comunità scolastica ha dimostrato di essere unita nel ricordarlo.
In un tributo caratterizzato da semplicità e partecipazione sincera, gli studenti hanno condiviso pensieri profondi e ricordi preziosi, rendendo vividi i momenti di gioia vissuti insieme a lui.
La commozione era palpabile sui volti dei presenti, segno di un legame che trascende il tempo e la morte.
«La memoria di Abdoulay vive in noi, ispirandoci a essere più gentili, più grati e a vedere la bellezza nelle piccole cose della vita», ha dichiarato una delle insegnanti, «eri un ragazzo di una bontà rara, capace di illuminare le giornate di chi ti stava accanto, la tua gioia di vivere era contagiosa, riuscivi ad esprimere gratitudine per ogni gesto d’amore e di accoglienza che ti veniva rivolto, ricambiando con una generosità che andava oltre la tua giovane età. Sei stato un esempio per tutti questi ragazzi che oggi sono qui a testimoniare il loro affetto e la loro amicizia, costruita tra i banchi di scuola, hai insegnato loro il coraggio, la determinazione e la forza di superare ogni ostacolo che la vita ci presenta».
«La commemorazione è stata una testimonianza dell’affetto e della forza dei legami che la scuola media di Miggiano sa mantenere», aggiunge la professoressa, «dimostrando quanto sia importante celebrare la vita e l’eredità di chi, anche se giovane, ha saputo lasciare un segno indelebile. Il ricordo di Abdoulay continuerà a essere un faro di speranza e amore per tutta la comunità».
Abdoulay Sountura, «un giovane il cui cuore grande e il sorriso indimenticabile vivranno per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto».
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Cronaca
Rubava smartphone e coltivava marijuana in casa
Arrestato 47enne gallipolino dalla Polizia di Stato. L’uomo è stato individuato grazie alle videocamere di sorveglianza del negozio di elettrodomestici. Durante la perquisizione domiciliare i poliziotti hanno scoperto anche le piante di marijuana coltivate in una piccola serra

La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un uomo di 47 anni, per aver rubato dei telefoni cellulari.
Il direttore di un negozio di elettrodomestici di Gallipoli, accortosi del furto di tre cellulari, ha immediatamente contattato i poliziotti del Commissariato locale.
Stesse circostanze del 21 marzo scorso, qunado dal negozio era stato sottratto un tablet.
I poliziotti, giunti presso la rivendita di elettrodomestici, hanno visionato le telecamere di sorveglianza e hanno individuato subito l’autore del furto.
Un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di Polizia ha trovato l’uomo nei pressi della sua abitazione con indosso ancora gli stessi vestiti utilizzati per il furto e come si evince dalle riprese delle telecamere.
Interpellato riguardo ai fatti accaduti lo stesso ha ammesso di avere rubato un telefono e di averlo riposto nella propria stanza.
La perquisizione domiciliare ha consentito di trovare proprio all’interno della sua stanza, accanto al letto, i tre telefoni cellulari ancora chiusi nelle rispettive confezioni con sigillo di garanzia.
E inoltre, è stato ritrovato un tablet che, da successivi accertamenti, è risultato essere quello sottratto il 21 marzo.
I poliziotti, durante il controllo nell’appartamento, hanno anche trovato tre piante di marijuana con infiorescenza coltivate in una piccola serra, la quale presentava al suo interno, un sensore di temperatura e umidità ed una lampada da coltivazione UV, collegata alla rete elettrica.
Tutto il materiale e le piante venivano sequestrati e sottoposti ad analisi, mentre i tre telefoni ed il tablet venivano restituiti all’avente diritto.
L’arrestato ora è agli arresti domiciliari.
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