Cronaca
Minaccia e ricatta automobilista: 26enne fermato per estorsione
Ha finto di essere in difficoltà e, una volta salito sull’auto, ha chiesto con fare minaccioso 20 euro. Dopo aver ricevuto un diniego, gli ha strappato dalle mani il cellulare e, continuando a minacciarlo, gli ha chiesto il denaro per poter ottenere la restituzione…

Gli Agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce hanno tratto in arresto T.A. 26enne della provincia di Brindisi, domiciliato a Lecce, per tentata estorsione ai danni di un leccese.
Questa notte gli Agenti della Sezione Volanti, hanno assistito ad una scena alquanto particolare accaduta per strada proprio davanti all’ingresso della Questura.
Infatti hanno notato il conducente di una Renault Megane arrestare la marcia e al contempo una persona abbandonare l’abitacolo della stessa auto e fuggire su viale Otranto.
Prontamente intervenuti e bloccato l’uomo che correva, sono riusciti a ricostruire quanto accaduto nei minuti immediatamente precedenti.
Il conducente dell’autovettura, un 28enne leccese, mentre percorreva il vicino viale dell’Università, aveva notato un uomo fermo sulle strisce pedonali.
Fermatosi per consentirgli di attraversare la strada, lo ha visto aprire repentinamente lo sportello della propria autovettura e sedersi sul sedile lato passeggero.
L’uomo gli ha chiesto con fare minaccioso 20 euro e, dopo aver ricevuto un diniego, gli ha strappato dalle mani il cellulare e, continuando a minacciarlo, gli ha chiesto il denaro per poter ottenere la restituzione.
Il conducente dell’autovettura, intuita la pericolosità dell’uomo, ha proseguito la marcia imboccando viale Gallipoli e quindi viale Otranto per raggiungere la Questura.
Qui il malfattore, vistosi incastrato, ha aperto lo sportello dell’auto per fuggire, non prima di aver lanciato il cellulare addosso alla vittima e avergli sferrato un pugno in volto.
I poliziotti hanno pertanto arrestato l’uomo per tentata estorsione e, come disposto dal P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari.
La vittima ha riportato lesioni personali con prognosi di sette giorni.
Cronaca
Morciano piange Erica Quaranta, l’ex assessora si è spenta ad appena 35 anni
La tragica notizia dopo tre anni di coma, aveva ricoperto la carica di delegata al turismo

La comunità di Morciano di Leuca è in lutto per la prematura scomparsa di Erica Quaranta, ex assessora al turismo, venuta a mancare all’età di 35 anni dopo oltre tre anni di coma.
Professionista stimata e architetta di formazione, Erica aveva ricoperto il ruolo di assessora al turismo nella prima giunta guidata dal sindaco Lorenzo Ricchiuti. Nel febbraio 2022, un improvviso ictus l’aveva colpita, costringendola a un lungo ricovero presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Da allora, le sue condizioni non avevano mostrato miglioramenti significativi, fino al triste epilogo avvenuto il 14 maggio 2025.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione, non solo tra i suoi familiari, ma anche tra i colleghi e i cittadini che l’avevano conosciuta e apprezzata per il suo impegno e la sua dedizione al servizio della comunità. Numerosi messaggi di cordoglio sono giunti da diversi comuni del Salento, a testimonianza dell’affetto e della stima che circondavano Erica.
I funerali si terranno giovedì 15 maggio alle ore 16:30, con partenza dalla sua abitazione in via Dante Alighieri n. 11, per raggiungere la Chiesa Madre “San Giovanni Elemosiniere”, dove sarà celebrato il rito esequiale. I familiari riceveranno le condoglianze direttamente in chiesa.
In questo momento di dolore, l’intera comunità si stringe attorno alla famiglia Quaranta, ricordando Erica non solo per il suo ruolo istituzionale, ma soprattutto per la sua umanità e il suo spirito di servizio.
Cronaca
Il Mar Rosso di Tricase Porto
Colpa della terra scivolata giù (di nuovo!) da via Duca degli Abruzzi, interessata dai recenti lavori di riqualificazione. Il sindaco: «Riunione in mattinata con la ditta incarica dei lavori per risolvere definitivamente la questione»

Una volta avremmo parlato di evento straordinario ma oggi, con gli stravolgimenti in atto, si può definire (quasi) ordinario.
Non è la prima volta che Tricase viene messa in ginocchio da una bomba d’acqua nè è l’unico paese della provincia (solo per rimanere in Salento) ad aver subito le furie di Giove Pluvio.
Ieri abbiamo riportato, attraverso le testimonianze dei nostri lettori, i disagi subiti in paese.
Nel frattempo diventavano virali sui social le immagini del mar rosso nel bacino d’acqua del porto di Tricase.
Colpa della terra scivolata giù (di nuovo!) da via Duca degli Abruzzi interessata dai recenti lavori di riqualificazione.
Il ripetersi della vicenda ha allarmato molti in città e scatenato contemporaneamente ira e rabbia sui social.
«UN BUCO NELL’ACQUA»
Dai banchi dell’opposizione, intanto, di parla di «rassegnazione».
«Quanto accaduto, o meglio riaccaduto, in pochi giorni a Tricase porto ha qualcosa di inquietante», si legge in una nota di Giovanni Carità, capogruppo di “Tricase, che fare?”, «aldilà della vicenda in sé, conseguenza di una direzione dei lavori quantomeno discutibile, la sensazione collettiva su e intorno alla nostra marina è di totale rassegnazione».
«Gli interventi, che hanno richiesto ingenti somme e che avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità in più», approfondisce, «paradossalmente si stanno rivelando un buco nell’acqua, oltre che uno sperpero ingente di denaro pubblico. La percezione che prevale nella narrazione comunitaria, purtroppo, sta generando e continua a generare una diffusa rassegnazione».
«Tricase Porto, in buona parte privatizzata», affonda, «è diventata negli ultimi vent’anni una sterile immagine da cartolina. Una marina per pochi intimi, un museo dove le ragnatele sono più dei visitatori».
«Potrà cambiare qualcosa?», si chiede Giovanni Carità, «Non credo. Certamente non ora e, soprattutto, non con questa classe dirigente. Le scelte che fanno la differenza necessitano di coraggio», conclude, «mentre la percezione che si avverte è di chi ancora aspetta sotto il portone del palazzo con il cappello in mano».
IL SINDACO: «PROGRAMMATA RIUNIONE»
Il sindaco Antonio De Donno intanto annuncia una riunione in tarda mattinata con la ditta e il direttore dei lavori, nella quale programmare eventuali interventi per «risolvere definitivamente la questione»; subito dopo «informerò la cittadinanza sulle decisioni prese».
LA DRAGA
Intanto svelato il mistero della draga che non c’è più.
Come ci ha riferito il sindaco De Donno, «si è momentaneamente spostata su Torre Vado, in attesa che venga definita la questione dello smaltimento dei corpi morti nel porto. Dopo la riunione di oggi potrò essere più preciso sulle tempistiche per il completamento del dragaggio nel nostro porto».
Giuseppe Cerfeda
Le foto in alto (in evidenza) e giù, in “Galleria”, sono di Ludovico Morciano
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Cronaca
Tricase, scende qualche goccia e per le strade diventa un “Camel Trophy”
Oggi, puntuale all’ora di pranzo, è scoccato il solito temporale-rovescio che ha messo in evidenza la precaria struttura fognaria di Tricase, in particolare quella sulla dorsale Tricase-Tricase Porto…

Riceviamo e pubblichiamo
Gentile redazione de il Gallo,
vi scrivo per sollecitare la vostra attenzione su un problema atavico che, da sempre, si verifica nei pressi del mio terreno e che, nonostante la mia continua denuncia, si ripropone ogni qualvolta piove.
Oggi, puntuale all’ora di pranzo, è scoccato il solito temporale-rovescio che ha messo in evidenza la precaria struttura fognaria di Tricase, in particolare quella sulla dorsale Tricase-Tricase Porto, all’altezza del distributore.
Ebbene, ogni qualvolta cade qualche goccia in più (ma con insistenza), si verifica quello che abbiamo documentato (a temporale finito).
Tombini che con il fluire dell’acqua tracimano e spesso galleggiano lasciando aperta la buca (con grave rischio per la circolazione perché potrebbero essere causa di incidenti); strade impraticabili; olezzi distinguibili che sgorgano dai tombini e fanno subito pensare alla fogna.
Come anticipato, ho più volte sollecitato chi di dovere a cercare di porre rimedio, ma nulla s’è mosso: spero che con questa mia denuncia documentata qualcuno prenda coscienza del problema e si impegni a cercare una soluzione.
Lettera firmata
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