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Attualità

Anche l’autunno non promette bene: caldo prolungato, piogge abbondanti e inondazioni

Non c’è pace per il mediterraneo: le previsioni parlano di una stagione anomala tanto quanto l’estate

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Pessime proiezioni stagionali, in vista dell’immininente avvio dell’autunno meteorologico, per il nostro territorio. Vediamo quanto spiega SuperMeteo.





Caldo infinito





Secondo i meteorologi di Accuweather, infatti, temperature sopra la media continueranno ad interessare i settori centro-orientali europei, Salento incluso. Il caldo intenso della terribile estate 2021, quindi, secondo Alan Reppert, Senior Meteorologist/Process Improvement and Technical Innovation Team Manager presso Accuweather, seppur fisiologicamente attenuato, dovrebbe persistere tra sud Italia e Balcani, almeno nella prima parte dell’autunno





Il ritorno de “La Niña”, quel fenomeno che indica un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale, determinerebbe un abbassamento verso sud della traiettoria delle perturbazioni che hanno letteralmente sconquassato l’estate dei settori settentrionali del continente europeo, dando così un parziale sollievo per alcuni settori di Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Francia nord-orientale, dove le piogge torrenziali estive hanno prodotto inondazioni storiche durante il mese di luglio.





E violente perturbazioni




Se l’abbassamento del nastro perturbato atlantico porterà da un lato un sollievo per alcuni settori centro-settentrionali europei, dall’altro, invece, determinerà la formazione di cut-off sull’Europa meridionale con severe fasi perturbate, esacerbate da una condizione di stazionarietà indotta da anticicloni di blocco sulla Scandinavia e sulla Russia e dall’arrivo di tempeste tropicali sull’Europa nord-occidentale. E’ alto quindi il rischio, soprattutto per l’Italia settentrionale, di severi episodi di maltempo con allagamenti e inondazioni.





I meteorologi di Accuweather non escludono inoltre lo sviluppo in tale contesto di possibili uragani mediterranei, i quali troverebbero linfa vitale nelle acque molto calde del Mediterraneo, eredità di un’estate estremamente calda e siccitosa. Sebbene siano spesso di breve durata, i medicane possono portare forti piogge e raffiche di vento localmente forti nella regione del Mediterraneo.
Dunque, nonostante una configurazione ancora orientata verso il caldo anomalo, periodi di piogge abbondanti potranno colpire anche l’Italia meridionale e i Balcani, soprattutto a fine ottobre e novembre.





Più ad occidente, invece, e precisamente sulla Penisola iberica le temperature tenderanno ben presto ad abbassarsi, matenendosi su valori in media, secondo il pattern che ha già caratterizzato la stagione estiva. Fasi perturbate con piogge abbondanti attese tra la fine di ottobre e il mese di novembre.





Occhi puntati infine sull’Atlantico, da dove arriveranno, soprattutto nella prima fase della stagione, una serie di tempeste tropicali che, secondo Accuweather, a differenza del 2020, grazie alle temperature del mare più alte di 1°-3° rispetto alla norma, potrebbero sopravvivere al viaggio attraverso l’Atlantico e raggiungere il continente. “Ecco perché si prevede che da una a tre tempeste tropicali raggiungano l’Europa nei prossimi mesi”, ha affermato Tyler Roys, Senior Meteorologist presso Accuweather .
Durante la prima metà della stagione è più probabile che un sistema tropicale colpisca la regione dell’Irlanda, dell’Irlanda del Nord, della Scozia, del Galles e dell’Inghilterra settentrionale. Ma mentre il flusso perturbato si sposta verso sud, verso tra la fine di ottobre e novembre, questa minaccia si sposterebbe anche a sud, verso la Spagna nord-occidentale e il Portogallo.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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