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Attualità

Le promesse dell’AQP, le fole e l’acqua che non arriva

Da decenni ogni estate, quella sì puntualmente come la morte, in tutto il periodo delle vacanze, tra luglio ed agosto, corre il flusso

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Fa un certo effetto vedere girare per i comuni del Salento un’auto dell’Acquedotto Pugliese con la pubblicità affissa sugli sportelli: “Stiamo lavorando per te”.


Cosa stiano facendo, però, non è dato di sapere. 


Persi nei proclami e negli editti, intenti a curare di più l’immagine che a risolvere e rispondere ai problemi della comunità e dei loro clienti, come una influencer “de no antri”, inclini al narcisismo, cercano invano di specchiarsi nello stagno della vanità, ma la pozza è vuota, l’acqua è poca, se non inesistente, e la paperella non galleggia!


Questa è l’AQP: promette, lusinga, spergiura, si obbliga, ma non mantiene.  


Da decenni ogni estate, quella sì puntualmente come la morte, in tutto il periodo delle vacanze, tra luglio ed agosto, corre il flusso della bolletta (senza avere un servizio), ma non quello dell’acqua dai rubinetti che, loro, promettono di erogare. 


E sia. Fa caldo, i turisti sono in aumento, non piove, Lucifero ci insidia alle calcagna, gli avvoltoi volteggiano sui rubinetti in cerca di acqua, le perdite lungo la condotta continuano ad esserci (come sempre), i depuratori continuano ad infestare l’aria, ma dov’è la novità?


Questa è una storia ben nota a noi poveri salentini: pura  filosofia, leggenda, fiaba, epopea che cresce, nasce pasce e muore come le favole che ci propinano da bambini per farci dormire e sognare un futuro, una vita, una fola (ora si direbbe fake news), che non realizzeremo mai!


Da decenni, i signori dell’AQP, ci danno  da bere, giurano e spergiurano che “la prossima estate”, l’acqua, come un fiume carsico, non scomparirà attraverso le doline, anzi, continuerà sottoterra e riemergerà alla luce del giorno più a valle, più rigogliosa e fluente che mai.


Se poi dovete fare una doccia, cucinare,  bere, utilizzare l’acqua per i beni comuni più in uso, pazienza! D’altronde cosa saranno mai  alcune settimane senz’acqua quando il mondo ti sorride, hai un mare cristallino a pochi passi, le feste, le sagre e le luminarie più in voga della terra e vivi nell’anelato Salento!?

Eppure fa specie scorrere la loro Bibbia, su www.aqp.it, e leggere che “nella prospettiva di sostenere ambiziosi piani di investimento, AQP ha perfezionato a fine anno un mutuo di 200 mln di euro con BEI che sosterrà la realizzazione di oltre 100 interventi rivolti al risanamento ed al potenziamento della rete idrica e degli impianti per il trattamento delle acque, al fine di garantire una sempre maggiore tutela della risorsa e una sempre migliore qualità del servizio in tutto il territorio servito”. 


Eravamo nel  2017, questa era la lettera d’intenti del Bilancio di sostenibilità, e l’editto, il profluvio di buone intenzioni continuava: “nel dettaglio, gli investimenti programmati mirano ad incrementare ulteriormente la dotazione idrica pro-capite, a ridurre le perdite, ad assicurare nel tempo livelli ottimali di efficienza delle opere gestite, ad incrementare la copertura del servizio sia idrico che fognario nonché ad adeguare e potenziare gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale”. 


Pura  filosofia, leggenda, fiaba, epopea che cresce, nasce pasce e muore con chi la vive, un po’ come la famigerata SS 275 di cui si vaneggia da trent’anni, se ne discute da altrettanti, ma non si riesce a mettere in sicurezza, a realizzare.


Noi intanto, nell’anno del Signore, agosto 2021, nonostante il Covid e le più elementari misure di sicurezza ci impongano di lavare spesso le mani, di tenere gli ambienti lindi e sanificati, di lavare ben bene tutto ciò che tocchiamo, non riusciamo a lavarci la faccia, a fare una doccia, a bere (se non dalle bottiglie di Pet), alla faccia dell’AQP e dei suoi proclami, e dei suoi intenti.


E poi avete provato a contattare il loro numero verde, l’800 735 735 ed a lamentare il disservizio?  Ebbene, io l’ho fatto! Il pronto intervento si è presentato a casa alle 7,30 di mattina quando il flusso arriva lento in casa (in regola secondo gli standard contrattuali) forse perché a quell’ora la gente ancora non utilizza l’acqua e forse, loro, consapevoli del disservizio e delle conseguenze da affrontare, inviano le “truppe all’alba” per nascondere ovvietà che una buona parte dei salentini vive sulla propria pelle, da anni ed anni.


Cosa si può fare? Qualcuno parla di class action, altri di interrompere i pagamenti della bolletta fino a che non fisica il disservizio, altri di organizzare un sit-in presso le sedi indicate. 


Credo serva un’azione comune. Intanto, chi subisce questa anomalia tempesti il numero verde e segnali il disservizio, vedremo se, ad agosto, l’AQP ha a disposizione tante truppe da inviare all’alba, qualcuna arriverà in ritardo e dovrà dare delle spiegazioni, sarà allora che il dito che blocca la diga delle lagnanze non reggerà più e tracimerà insieme alle loro fole (o come si dice ora fake news) e ci restituiranno un minimo decenza.


Luigi Zito


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L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

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Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

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Specchia: vai piano, anche per loro

Un passo avanti nella tutela degli animali e della sicurezza stradale

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Specchia si distingue per un’iniziativa di rilevanza nazionale volta alla protezione degli animali e alla sicurezza stradale.

È stata avviata una significativa campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una guida prudente, specialmente nelle zone frequentate da animali randagi.

SICUREZZA E RISPETTO

Alcuni cartelli sono stati installati strategicamente in vari punti del comune.

Questi segnali non solo avvisano i conducenti sull’importanza di una guida attenta per prevenire incidenti, ma rappresentano anche un chiaro impegno verso il benessere degli animali che abitano le strade cittadine.

I nuovi cartelli, posizionati lungo le strade più trafficate e potenzialmente pericolose, presentano l’immagine di quattro animali accompagnati da un breve ma potente messaggio: «Vai Piano anche noi abbiamo famiglia (proprio come te)»

«CIVILTÀ E SENSIBILITÀ»

La sindaca di Specchia Anna Laura Remigi ha espresso il suo orgoglio riguardo a questa iniziativa innovativa: «Sono orgogliosa di questa nuova iniziativa che non solo migliora la sicurezza stradale, ma dimostra anche il nostro impegno a proteggere e rispettare tutte le forme di vita che condividono il nostro ambiente urbano. Questi cartelli non sono solo segni di progresso per la nostra città, ma testimoniano la nostra civiltà e sensibilità verso gli animali».

UN PASSO SIGNIFICATIVO

Concludendo, l’introduzione di questi cartelli rappresenta un passo significativo per Specchia, che si pone come esempio di buone pratiche nella tutela degli animali e nella promozione di una convivenza urbana sicura e responsabile.

Il paese in questo modo non solo si distingue per la rinomata bellezza del borgo ma anche per l’attenzione e il rispetto verso la fauna che la abita.

Quest’iniziativa non è soltanto un segno di progresso, ma un impegno tangibile verso un futuro in cui umani e animali possano convivere armoniosamente, con rispetto reciproco e consapevolezza ambientale.

Un’iniziativa che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il mondo naturale che ci circonda, anche nelle sue forme più vulnerabili e spesso dimenticate.

Un esempio da seguire per altre comunità, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo urbano e tutela dell’ambiente.

 

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Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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