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Alessano

Da Alessano al tavolo degli Obama: la storia di Giorgio, salentino tra i vip

Racconti di ordinaria straordinarietà: un nostro conterraneo oltreoceano

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Si chiama Giorgio Cassano, è un giovane salentino e, come tanti suoi coetanei, ha deciso di lasciare l’Italia per vivere nuove esperienze all’estero. Una storia di ordinaria straordinarietà, la sua. Coma quella di tanti nostri conterranei, come quella di chi mette in valigia, soprattutto, la forza per separarsi da una lista infinita di cose, affatto banali: la propria terra, i propri cari, i propri spazi, per dirne alcune. Casa, per dirle in una parola sola.





Giorgio, 34 anni, di Alessano, ha fatto il grande passo (oltre la Manica) nel 2007, lasciando gli studi universitari. Ha intrapreso un’avventura a Londra e poi Washington DC. Ed è arrivato, oggi, a poter già raccontare una esperienza di quasi 15 anni, che lo ha portato a conoscere alcune tra le più importanti personalità del globo.





Ha iniziato lavorando in un fast food ed è arrivato a servire personaggi del calibro degli Obama di Jack Nicholson, Jude Law, Sienna Miller ed i Chemical Brothers.





“Dopo aver provato a studiare Lingue orientali, all’universita’ degli studi di Bologna, ho deciso di voler fare altro e in poche settimane mi sono trsferito a Londra senza un obbiettivo preciso”, si racconta.





“Dopo svariate settimane di ricerca inizio a lavorare in un fast food, 18 ore al giorno con un paga misera. Le cose non vanno per il verso giusto e tramite un cliente del fast food riesco a cambiare lavoro”.





È così che Giorgio si inoltra in un ambito a lui sconosciuto, ma che a sua insaputa lo porterà a fare degli incontri speciali.





“Da li è iniziata la mia avventura nella ristorazione fine dining, vissuta dalla prospettiva del bar. Dopo qualche anno di gavetta, sono riuscito a ricevere cariche manageriali che mi han fatto progredire
nella carriera, organizzare eventi privati per persone facoltose e gestire un intero team di bar tender e camerieri nei vari posti in cui ho lavorato”.




“Tramite un mio carissimo amico”, continua Giorgio, “sono riuscito ad entrare nella famiglia del Barrafina, un bar di tapas
spagnole considerato tra i migliori al mondo, e nel quale oltre ad affinare le tecniche manageriali mi sono ritrovato a servire clienti abituali del calibro di Jude Law, Sienna Miller, Jack Nicholson,
Jason Statham , Lilly Allen e i Chemical Brothers”.





Dopo aver lavorato anche per uno degli chef più noti al mondo, Jamie Olivier, Giorgio si trasferisce negli States, a Washington DC, dove inizia a lavorare per uno dei più noti ristoratori della costa est degli Stati Uniti, Fabio Trabocchi, anche lui italiano.





“Ricordo che iniziai a lavorare da subito e dopo qualche settimana riuscii a integrarsi nella cultura ristorativa statunitense. Un giorno mi chiesero di andare a lavorare alle sette di mattina, una richiesta un
po’ insolita per me che ero solito fare il turno pranzo/cena. Una volta sul posto, capii il perché: attorno alle 12:30, mi ritrovai a servire la coppia più potente e famosa al mondo, Barack e Michelle Obama, che
seduti al bar pre-pranzo ordinarono una bottiglia di Barolo, scambiando quattro chiacchiere con me. Ne conservo un ricordo unico: due persone fantastiche, molto umili e sempre con la battuta pronta, nonostante limvadente presenza dei servizi segreti che osservavano ogni mio minimo movimento”.





Dopo circa 6 mesi Giorgio si sposta in un altro ristorante della compagnia, come bar manager (Del Mar de
Fabio Trabocchi, un ristorante improntato sulla cucina mediterranea di alto livello) nel quale si trova a gestire una cena privata dove, oltre agli Obama, sono presenti Steven Spielberg e Meryl Streep.





“Stavolta non era un sorpresa: ero io a organizzare la serata. Iniziai due giorni prima, cercando di curare ogni minimo dettaglio: lo staff da inserire e nello specifico chi inserire; come sarebbero stati servite le diverse pietanze: che tipologia di vino e soprattutto la scelta del cocktail di pre/after dinner. Due giorni intensi, di grande stress, che si conclusero con una stretta di mano da parte di tutti, un’altra esperienza da portare con me nei progetti futuri, un grazie che ricorderò a vita. Come quella volta che Jeff Bezos, proprietario di Amazon e tra più ricchi imprenditori del mondo, chiese al bar la ricetta del cocktail per poterla riproporre e riassaggiare”.





Esperienze di lavoro, esperienze di vita. Che talvolta nascono per caso e permettono di coronare grandi sogni e di portare a casa grandissime soddisfazioni. Anche lontano dalla propria terra, i propri cari, i propri spazi. In piccole grandi storie di ordinaria straordinarietà.


Alessano

La speranza nel dono

Ad Alessano una serata di testimonianze e letture sulla forza dei pazienti. Domani 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele. Fulcro della serata la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato da sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico

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Si rinnova l’annuale appuntamento intitolato “La speranza nel dono”.

L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere le esperienze e i racconti di pazienti che hanno affrontato il difficile percorso di cura e guarigione dai tumori del sangue.

L’evento è in programma per domani, martedì 19 novembre, dalle 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele, ad Alessano.

I saluti istituzionali apriranno l’evento.

Seguiranno gli interventi del dottor Nicola Di Renzo (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce), della dottoressa Anna Mele (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Cardinale Panico di Tricase) e del dottor Mario Tarricone (Presidente di AIL Lecce ODV e Referente nazionale del Gruppo Pazienti Linfomi AIL-FIL).

Il fulcro della serata sarà la presentazione del libroMi racconto a voi”, realizzato grazie alla collaborazione di sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico, tra cui i dottori Di Renzo, Mele, Dargenio, De Giorgi, De Risi, G. Greco, C. Greco e la dottoressa S. Sibilla.

Il progetto, nato per dare voce ai vissuti personali dei pazienti e delle loro famiglie, intende sensibilizzare il pubblico e promuovere una maggiore empatia e comprensione verso chi affronta queste sfide.

Attraverso la narrazione, l’obiettivo è migliorare la comunicazione medico-paziente, rendendo più evidente l’importanza di comprendere e rispondere alle esigenze individuali.

Durante l’evento, Elisea Ciardo e Valerio Melcarne interpreteranno le storie ed emozioni dei sei protagonisti, ripercorrendo il loro cammino dalla diagnosi alla guarigione con letture profonde e toccanti.

A concludere la serata, il dottor Vincenzo Pavone dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase offrirà un intervento riassuntivo e riflessivo.

La serata sarà moderata dalla giornalista Silvia Cazzato.

Il volume e l’iniziativa si inseriscono nel contesto della Medicina Narrativa, una disciplina che ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 e che dal 2015 ha trovato il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne ha pubblicato le linee di indirizzo per l’uso nelle malattie croniche e rare.

La Medicina Narrativa si distingue per l’adozione di una metodologia comunicativa che riconosce il valore della narrazione come strumento fondamentale per integrare i punti di vista di tutti gli attori del processo di cura.

La speranza nel dono” è un evento che invita alla riflessione e all’ascolto, sottolineando che dietro ogni numero e statistica c’è una persona con un vissuto unico e prezioso.

Partecipare significa contribuire a costruire una comunità più consapevole e solidale.

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Alessano

Tragedia ad Alessano: 26enne muore nel giorno del suo compleanno

Il giovane potrebbe essere deceduto a causa dell’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloni contenenti un gas aspirato per godere degli effetti esilaranti

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Una festa finita in tragedia nel Capo di Leuca dove un ragazzo è deceduto nel giorno del suo compleanno.

È quanto accaduto nelle scorse ore ad Alessano dove ha perso la vita un 26enne del posto.

Il giovane era in compagnia di alcuni suoi amici per il suo giorno di festa. All’improvviso le celebrazioni si sono trasformate in dramma: per il ragazzo si è reso necessario l’intervento d’urgenza del 118, tra lo sgomento dei suoi amici.

Il giovane è irrimediabilmente deceduto nel giro di pochi minuti. A provocarne la morte, con tutta probabilità, secondo le prime ricostruzioni, l’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloncini contenenti protossido d’azoto.

Una pratica in voga secoli fa tra i giovani britannici e tornata, purtroppo, di moda ai nostri giorni: inspirare il cosiddetto gas esilarante per godere degli effetti che provoca, una sorta di sballo esilarante.

Pratica che, purtroppo, può avere anche conseguenze letali. I carabinieri, intervenuti sul luogo della tragedia, sono al lavoro in queste ore per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

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Alessano

A casa non risponde e si teme il peggio. Ma era in ospedale da tre giorni

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco allertati dai vicini e dalla donna che lo accudiva. L’uomo, invece, non si era sentito bene e aveva allertato da solo il 118

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Paura questa mattina per le sorti di un uomo di Alessano, residente sulla via per Specchia.

Molti hanno pensato al peggio quando hanno visto arrivare, sotto la sua abitazione, carabinieri e vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase.

Anche perché, sono noti in paese i problemi di salute dell’uomo, che deve ricorrere alle bombole di ossigeno per sopravvivere.

Nessuno sapeva dove potesse essere e persino la donna che lo aiutava in casa, non aveva più sue notizie da tre giorni.

Alla fine, si è scoperto che lo scomparso, proprio da tre giorni, si trova ricoverato presso il reparto di pneumologia dell’OspedaleCardinale Panico” di Tricase.

Si era sentito poco bene e, in qualche modo, era riuscito ad allertare il 118, che ha provveduto a trasportarlo in ospedale.

Evidentemente di notte, perché i residenti della zona erano ignari di tutto e non si erano accorti dell’avvenuto ricovero.

Sono stati i carabinieri a ricostruire l’intera vicenda e smontare la preoccupazione per il silenzio dell’uomo.

*In alto foto di repertorio

 

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