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Attualità

Melpignano comunità energetica… rinnovabile

La sindaca Valentina Avantaggiato: «Costruiamo in ogni Comune una comunità energetica. Condividiamo l’energia che produciamo, così scongiuriamo l’assalto agri-fotovoltaico»

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Cittadini, enti locali e amministrazione insieme per produrre e condividere energia rinnovabile, con benefici economici, ambientali e sociali per tutta la comunità.


È l’obiettivo ambizioso di Melpignano, il primo Comune salentino che punta a convertirsi in “comunità energetica rinnovabile“.


È il motivo per cui, nei giorni scorsi, l’amministrazione ha richiesto uno studio di fattibilità.


Lo studio prevede: l’individuazione dei siti idonei (a partire dai tetti pubblici) ad installare l’impianto fotovoltaico che dovrà servire la comunità; la definizione della potenza e del costo di massima; la stima del numero di famiglie potenziali aderenti alla comunità; ogni utile valutazione sui profili di autoconsumo virtuale presunti e sull’autoconsumo reale di eventuali utenze comunali; la redazione del business plan preliminare, con valutazione dei conseguenti benefici economici, sociali e ambientali.


Valentina Avantaggiato


«Usciamo dalla logica della standardizzazione dei servizi e iniziamo a trasformare in buone pratiche una nuova idea di futuro», esordisce la sindaca Valentina Avantaggiato, «è con questo spirito che il Comune di Melpignano intende spendersi, in prima linea, nel progetto di conversione ecologica. Nel programma elettorale», continua, «abbiamo dedicato ampio spazio al tema dello sviluppo sostenibile, in termini di impatto economico, sociale e ambientale».

La volontà, adesso, è quella di «dare seguito a quelle intenzioni, puntando a convertire Melpignano in una comunità energetica rinnovabile. Nel 2030, data indicata a più riprese come quella fatidica per liberarsi dal carbone, si aprirà uno scenario apocalittico per il paesaggio salentino, già flagellato dalla xylella».


Le multinazionali energetiche sono pronte a sostituire le centrali a carbone con maxi impianti agro-fotovoltaici che, con la scusa della “riconversione ecologica” («declinata così in modo assolutamente improprio e strumentale»), fagociterebbero le nostre campagne.


Per questo bisogna agire per tutelare i terreni, «perché rimangano a destinazione agricola e siano interessati, invece, da processi di agro-forestazione o forestazione, per ricostruire il nostro polmone verde e provare a rilanciare l’economia agricola di questo territorio».


«La mia maggioranza dice di “no” a tutto questo», insiste Valentina Avantaggiato, «dice di “no” e rilancia la sfida: costruiamo in ogni Comune una comunità energetica. Condividiamo l’energia che produciamo. È un progetto che può avere tantissime ricadute positive sul territorio: in primis sensibilizzare i membri della comunità rispetto all’uso razionale dell’energia, per massimizzare il risparmio energetico; ridurre la spesa energetica delle famiglie, con particolare attenzione ai consumatori vulnerabili, in un’ottica di mitigazione della povertà energetica; costruire relazioni reciprocamente vantaggiose tra gli stakeholder (Imprese, Comune, famiglie, soggetti della filiera coinvolti); trasmettere competenze e formare risorse locali in tema di gestione energetica, allo scopo di creare anche nuove opportunità di lavoro in ambito energetico».


Insomma il progetto in toto, secondo la sindaca Vantaggiato «consentirebbe di rivitalizzare la comunità locale, introducendo meccanismi che favoriscano la partecipazione e l’inclusione. Il tutto, mi preme dirlo, per salvaguardare il nostro paesaggio e fornire ad ogni cittadino una nuova chiave di lettura e partecipazione al cambiamento, partendo dalla consapevolezza che ogni piccola azione può fare la differenza e incidere sul benessere e la salvezza dell’intero pianeta terra».


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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