Attualità
Medicina: uno scheletro per UniSalento
Incontro in rettorato con l’Ordine dei Medici. Donazione al corso di laurea in medicina e chirurgia di un modello didattico di scheletro umano. Il Rettore Fabio Pollice: «Il simbolo di una nuova fase della nostra collaborazione, più intensa e sistematica». In programma la creazione di un centro di simulazione medica e l’avvio per gli studenti di percorsi di affiancamento ai medici di base
L’Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Lecce ha donato all’Università del Salento un modello di scheletro umano, destinato a supportare l’attività didattica degli studenti del corso di laurea in Medicina e chirurgia.
Avviato quest’anno a UniSalento e a orientamento “MedTec”, il corso è frequentato da circa sessanta studenti, alcuni dei quali hanno montato lo scheletro sotto la guida dei docenti. La donazione rappresenta simbolicamente l’avvio di una nuova fase di collaborazione tra l’Ateneo e l’Ordine.
«Vogliamo intraprendere con l’Ordine dei Medici – la cui vicinanza è stata fondamentale per l’avvio del corso di laurea in Medicina – un percorso di collaborazione, più incisivo e strutturato», sottolinea il Rettore Fabio Pollice, «una collaborazione che possa fattivamente contribuire a fare del nostro corso di laurea un’eccellenza, a sviluppare un progetto didattico integrato in cui siano coniugate competenze tecnico-scientifico, sensibilità umana ed etica professionale. Uno dei primi passi è la creazione di un centro di simulazione medica all’avanguardia, imprescindibile per le esercitazioni degli studenti. Per la sua realizzazione sarà fondamentale la collaborazione con le imprese e con le istituzioni che operano sul territorio. È significativo che la prima donazione arrivi proprio dall’Ordine dei Medici. Ed è proprio dalla collaborazione con l’Ordine che è nata un’iniziativa molto importante: offrire agli studenti, parallelamente al percorso formativo, dei periodi di affiancamento ai medici di base. Un’iniziativa che contiamo di far partire dal prossimo semestre. È infatti cruciale anticipare già al primo anno di corso questo tipo di esperienze, così da consentire agli studenti di “vivere” la professione medica nella sua totalità, valorizzando in particolare il rapporto coi pazienti, consci che un buon medico è quello che sa costruire un rapporto di fiducia con il paziente e sa “prendersene cura”. Appena la situazione pandemica lo consentirà, inoltre, agli studenti verranno peraltro proposti anche periodi di volontariato in aree all’estero caratterizzate da difficoltà sanitarie. Il profilo in uscita dei medici formati a UniSalento sarà dunque doppiamente eccellente», conclude il Rettore, «per preparazione scientifica e per capacità pratiche e umane».
«Questo scheletro didattico è un dono certamente simbolico, ma un simbolo altamente significativo: lo scheletro rappresenta la struttura dell’essere umano, la sua essenza», ha detto Donato De Giorgi, Presidente dell’Ordine di Medici di Lecce, nel corso dell’incontro avvenuto in Rettorato per la consegna formale del modello, «ciò che lo sostiene e ciò che rimane nei secoli, ben oltre la morte fisica, come dimostrano le ricerche archeologiche. L’Ordine ribadisce così la sua vicinanza all’Ateneo salentino, e sposa pienamente la linea tracciata dal Rettore, il cui entusiasmo e la cui progettualità sono fondamentali per il futuro del corso di laurea in Medicina. L’Ordine è al fianco di UniSalento per raggiungere l’obiettivo della formazione di eccellenza dei nostri futuri colleghi medici».
Attualità
Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.
Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.
Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
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