Connect with us

Cronaca

Salice, Anac obbliga Comune a inserire documenti su sito istituzionale

Tutto è partito da una segnalazione effettuata nei mesi precedenti da un gruppo di cittadini che ha scritto all’Autorità Nazionale AntiCorruzione. Cosimo Gravili: «Una vittoria per i cittadini e per la trasparenza»

Pubblicato

il

I cittadini chiamano, ANAC risponde e il Comune di Salice Salentino è costretto ad adempiere.


Tutto è partito da una segnalazione effettuata nei mesi precedenti da un gruppo di cittadini che ha scritto all’Autorità Nazionale AntiCorruzione segnalando le anomalie e le carenze riscontrate sul sito web istituzionale. Secondo il gruppo, il numero e l’importanza degli obblighi di pubblicazione omessi, era decisamente preoccupante e poneva in risalto un modus operandi dell’Amministrazione irrispettoso dei principi di trasparenza che la carica ricoperta richiede.


Cosimo Gravili


Sottolinea Cosimo Gravili, referente del gruppo e presidente dell’associazione Vox Populi: «Abbiamo sentito l’esigenza di segnalare l’assenza delle informazioni ritenute obbligatorie dal Decreto Legislativo n.33 del 2013 dal sito web del Comune di Salice. Non potevamo permetterci di impedire ai cittadini di visionare le informazioni che riguardano la gestione del potere pubblico. Salice ha bisogno, a poche settimane dalla tornata elettorale, di analizzare e giudicare l’operato di questa Amministrazione. Siamo contenti di aver contribuito a ripristinare il principio di trasparenza nel nostro Comune».


Poi l’intervento di ANAC che ha provveduto a redarguire il Comune di Salice, obbligando di fatto l’amministrazione a inserire molti documenti obbligatori assenti.

«Grazie al nostro lavoro», continua Gravili, «la cittadinanza potrà prendere visione di importanti documenti come procedure di bandi di gara e aggiudicazioni di appalti; incarichi a professionisti esterni; informazioni sulla gestione di immobili in possesso del Comune o di quelli dati in locazione e altro ancora».


«Troppo spesso», aggiunge l’avv. Luca Caraccio, membro del gruppo, «il Comune non ha consentito ai cittadini di prendere visione dei documenti amministrativi. Siamo ancora in attesa, tra l’altro, di visionare la documentazione inerente all’antenna Iliad, installata in via F. Marangi. Alcuni cittadini hanno dovuto adire il Consiglio di Stato per vedersi tutelato un diritto sacrosanto alla visione di atti di interesse pubblico. È irrispettoso e contrario ai principi che sorreggono l’operare della pubblica amministrazione, come sancito dall’autorità Garante della protezione dei dati personali, non favorire forme diffuse di controllo sull’azione amministrativa».


«Spiace constatare», conclude il Salvatore Scardia, «che alcuni documenti, anche se non oggetto di pubblicazione obbligatoria, non siano stati volutamente inseriti. Mi riferisco, ad esempio, ai curriculum vitae, ai compensi ricevuti presso enti pubblici o privati, alle copie della dichiarazione dei redditi dei nostri rappresentati politici. Questa amministrazione considera il principio di trasparenza come un obbligo di legge, bensì dovrebbe essere considerato come un dovere civico nei confronti dei cittadini che meritano di sapere come e da chi viene gestita la Pubblica Amministrazione. I cittadini subiscono passivamente l’operato di questa amministrazione. Lavoreremo per mettere al primo posto la trasparenza così da far ritrovare la fiducia nella politica cittadina».


Cronaca

Telecamere incastrano incendiario. Denunciato per incendio doloso e boschivo

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui….

Pubblicato

il

CONTROLLI A TUTTO CAMPO CONTRO I PIROMANI: LE TELECAMERE INCASTRANO INCENDIARIO DENUNCIATO DAI CARABINIERI FORESTALI

Dopo accertamenti effettuati sul campo con l’ ausilio delle telecamere, i Carabinieri Forestali di Gallipoli sono pervenuti all’ identificazione del presunto autore dell’ incendio sviluppatosi il 27 luglio scorso in contrada Bernardini in agro di Nardò, deferendolo, in stato di libertà, alla Procura di Lecce.

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui.

Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’agricoltore ha ammesso, davanti ai Militari ed assistito da un difensore, di essere l’autore anche di un altro incendio, che aveva interessato la vegetazione boschiva a macchia mediterranea, in data 9 luglio, con un’ estensione ancora maggiore (25 ettari totali, di cui 13 di bosco e 12 di terreni seminativi e uliveti).

Pertanto, al soggetto sono stati attribuiti sia il reato di incendio doloso di vegetazione, sia di quello di incendio boschivo, per l’ ipotesi del rogo di macchia mediterranea.

Dall’ inizio della stagione estiva una persona è stata tratta in arresto a Racale, mentre altre 4 sono state denunciate, “a piede libero”, in diverse zone della provincia di Lecce.

Continua a Leggere

Alezio

Violento incendio distrugge tre auto in struttura ricettiva

Pubblicato

il

Incendio ad Alezio nella notte con tre auto distrutte dalle fiamme.

Il rogo è esploso in una struttura ricettiva dove, attorno alle ore 4:00, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Nello specifico, sono state coinvolte tre auto in sosta all’interno del parcheggio della struttura: una Mercedes GLB180, una DR6 e una Peugeot 2008.

L’intervento dei vigili del fuoco è valso a mettere in sicurezza le auto vicine e la struttura attigua.

I mezzi tuttavia sono andati completamente distrutti dalle fiamme. Per fortuna nessun danno a persone.

Le cause dell’incendio sono attualmente oggetto di indagine.

Continua a Leggere

Castrignano del Capo

Intimidazioni, estorsioni, minacce, ricatti: quattro arresti della Polizia

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene…

Pubblicato

il

GALLIPOLI: CONTRASTO PER LA GESTIONE DEL BOX DEL MERCATO ITTICO: 4 ARRESTI

La Polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura di Lecce, a carico di 4 persone di Gallipoli tutte legate da un rapporto familiare.

Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Gallipoli hanno accertato che gli arrestati hanno tenuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di 3 persone, sempre del posto, per farsi consegnare la somma di 100.000 euro ed un locale nella disponibilità di uno di questi ultimi.

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene demaniale formato dai nr. 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico di Gallipoli, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.

Le minacce, che hanno riguardato anche minori, hanno avuto un’escalation di violenza, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali ed intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.

Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. 

Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi. 

L’A.G. ha disposto la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del 29enne e del 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico delle due ulteriori componenti familiari, per aver incitato i propri familiari a tenere la condotta minatoria ed a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie. 

Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il fattivo contribuito della Guardia di Finanza.

Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere. 

All’operazione di polizia è stato dato il nome di “mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perché fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile. 

 

Il video dell’operazione di Polizia

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus