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Cronaca

Picchia selvaggiamente la zia con un bastone: arrestato 26enne

Intervenuti sul posto, i poliziotti hanno subito notato la presenza di tracce di sangue sul pavimento dell’ingresso e del salone; una donna con la testa fasciata e sanguinante per una profonda ferita inferta con un bastone

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Alle prime ore dell’odierna notte, gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce hanno tratto in arresto un 26enne cingalese per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.


Verso l’una di questa notte, un equipaggio dell’U.P.G.S.P. della Questura di Lecce è intervenuto presso un’abitazione del capoluogo, dove era stata segnalata un’aggressione.


Sul posto, i poliziotti hanno subito notato la presenza di  tracce di sangue sul pavimento dell’ingresso e del salone; una donna con la testa fasciata e sanguinante per una profonda ferita inferta con un bastone. Dai successivi accertamenti è emerso che la donna, di nazionalità cingalese di anni 45, da circa un anno subisce maltrattamenti e vessazioni da parte del nipote 26enne, anche lui di nazionalità cingalese, ospite da circa un anno, trasferitosi in Italia lo scorso anno e avvezzo al consumo di bevande alcoliche.


L’assunzione smodata di alcool, il carattere violento e prevaricatore dell’uomo, le cui idee maschiliste gli hanno fatto credere di poter esercitare uno stato di autorità nei confronti delle donne della famiglia solo perché uomo, ha fatto sì che nel corso del periodo trascorso in casa della zia tenesse in molte occasioni condotte violente nei confronti della stessa zia e, in diversi casi, anche nei confronti della cugina quindicenne.  

In ultimo, l’uomo, rientrato in casa poco dopo la mezzanotte odierna, in stato di ubriachezza ed armato di un bastone di legno, ha iniziato ad inveire contro zia e cugina. La donna, per evitare che il nipote sfociasse la sua assurda violenza anche contro la 15enne, l’ha protetta col proprio corpo, ricevendo numerosi colpi di bastone in testa e sulla schiena. Le lesioni riportate dalla donna sono state giudicate guaribili in 25 giorni dal personale medico del Pronto Soccorso, ove la donna è stata trasportata. La vittima oltre a riferire di aver subito la violenta aggressione fisica, ha dichiarato di avere ricevuto l’ennesima minaccia di morte, rivolta tra l’altro anche alla minore.


Il ventiseienne, che dai successivi accertamenti è risultato già segnalato per fatti analoghi, è stato arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e condotto presso la casa Circondariale a disposizione della competente Autorità Giudiziaria, inoltre, è stato deferito in stato di libertà per il reato di porto di oggetti atti ad offendere.


Cronaca

Baby gang accerchia e malmena 17enne invalido

Choc a Galatina: si filmano mentre aggrediscono coetaneo in stazione. Sabato scorso avrebbero pestato e denudato un altro minorenne

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Inaudita violenza di tanti contro uno, solo e indifeso. Una baby gang, ripresa dalla videocamera di uno smartphone, con un blitz serale dello scorso mercoledì, accerchia e malmena un ragazzo di origini straniere, invalido al 100%.

Siamo a Galatina. La vittima, 17 anni, in un primo momento ha tenuto l’episodio per sé, probabilmente temendo di subire ripercussioni nel raccontarlo.

Ma quando la madre ha notato lividi e ferite sul suo corpo, il ragazzo ha ripercorso quei terribili momenti.

Nel frattempo, le immagini, girate da uno degli smartphone dei presenti, sono finite sui social (il video è a fine articolo).

I fatti

L’aggressione da parte del gruppo di bulli (coetanei della vittima) si è verificata nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina.

La vittima si trovava qui in compagnia di alcuni amici.

A scatenare la violenza sarebbero stati motivi futili motivi: probabilmente il 17enne si sarebbe concesso la “licenza” di rispondere ad una provocazione verbale.

Ecco quindi la spedizione punitiva, con tanto di testimonianza video e di commento di sottofondo.

Nel video originale, si sente la voce di una ragazza che incita gli aggressori, definendoli “la gang del bosco”.

Identificati

La Polizia avrebbe già identificato i componenti della gang, composta da una decina di minorenni, tra cui anche ragazzine, alcuni dei quali infra quattordicenni già resisi in passato responsabili di atti vandalici e scorribande.

Secondo l’ANSA, al gruppo è attribuita anche un’altra aggressione avvenuta sabato scorso ai danni di un minorenne che sarebbe stato picchiato e denudato. Il gruppo è conosciuto perchè posta le proprie bravate sui social e i vari componenti si fanno ritrarre anche in pose aggressive, incappucciati e armati con coltelli e spranghe

Il 17enne aggredito in stazione mercoledì sera è stato trasportato in ospedale, dove ha avuto una prognosi di 25 giorni. La madre, nella serata di ieri, ha sporto denuncia.

Le immagini

Abbiamo provveduto a sfocare le immagini originali, che restano comunque forti e sconsigliate ad un pubblico suscettibile. Il video è suddiviso nei due seguenti file.

Video 1:

Video 2:

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Casarano

Auto in fiamme a Casarano, danni anche ad una seconda vettura

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Pochi minuti prima dell’una, nella notte appena trascorsa, un’auto è stata data alle fiamme nel centro abitato di Casarano.

I Vigili del Fuoco di Lecce, dal Distaccamento di Gallipoli, sono intervenuti in via Carlo Poerio Alberto, dove una Renault Kalos ferma in sosta era stata avvolta dalle fiamme.

Gli operatori del 115 hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse e arrecasse ulteriori danni a persone, cose o rappresentasse un pericolo per la pubblica e privata incolumità.

A causa dell’irraggiamento termico, l’incendio ha causato danni anche a una seconda autovettura, una Lancia Y, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

Sono attualmente in corso le indagini per accertare le cause che hanno originato l’incendio.

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Cronaca

Militare salentino sventa suicidio a Pescara

Gesto eroico per 25enne matinese in servizio presso la locale Capitaneria di Porto

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Un gesto esemplare, dettato da grande umanità ma anche da grande prontezza all’intervento e all’azione, quella che caratterizza uomini e donne della Guardia Costiera.

Giovanni Manuel Carbone, 25 anni, originario di Matino, comune di prima classe in servizio nella motovedetta Cp 729 della capitaneria di porto di Pescara, ha scongiurato una tragedia, salvando la vita ad un giovane che stava per lanciarsi dal ponte del mare di Pescara.

Il giovane salentino stava percorrendo di sera, fuori servizio, l’area pedonale del ponte del mare quando ha notato nel punto più alto del ponte un ragazzo seduto sul parapetto, con lo sguardo perso nel vuoto e il busto che dondolava pericolosamente nel baratro.
Intuendo lo stato confusionale in cui versava il giovane, il militare si è avvicinato e lo ha afferrato dalla giacca e dai pantaloni per evitare che cadesse.

Poi dopo una delicata opera di convincimento è riuscito nell’impresa di farlo scendere dal parapetto e lo ha affidato agli agenti della Questura, nel frattempo arrivati sul posto.

La stampa abruzzese ha accolto con grande enfasi la notizia. Lo stesso si può dire per il corpo della Guardia Costiera, da cui si è pronunciato così il Contrammiraglio Fabrizio Giovannone, Direttore Marittimo di Pescara: “La salvaguardia della vita umana in generale, ed in mare in particolare, è uno dei compiti più nobili affidati al Corpo delle Capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della Guardia Costiera”.

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