Attualità
Case popolari senza acqua a causa di alcuni inquilini morosi
Situazione di estremo degrado anche in via Madama, via marche e via Abruzzi…

Una volta mi capitò di leggere un bell’articolo che poteva più o meno esser riassunto con una frase: le case popolari servono a colmare un deficit di dignità; dove per dignità non si vuole certo intendere quella personale, che è sacra ed inviolabile per chiunque e che non dipende (vivaddio) dai soldi che si hanno, ma quella dignità abitativa che sarebbe bello poter garantire a chiunque.
Ora, lasciando alcune considerazioni e valutazioni sull’opportunità o meno di costruire interi quartieri popolari invece che piccoli comprensori diffusi nelle città, questa dignità abitativa che si riesce a dare (e nemmeno a tutti coloro che ne avrebbero davvero bisogno), è purtroppo a tempo determinato: dura qualche anno.
Quanto basta affinché il tempo possa degradare inesorabilmente una costruzione edilizia che già di per sé non è mai di prim’ordine. Dopo questi pochi anni quindi, nonostante gli investimenti pubblici e le (poche) cure che gli occupanti cercano di dare in maniera autonoma, quel deficit di dignità… torna inesorabilmente ad aumentare.
Periodicamente ci capita di denunciare lo stato degli immobili di quelle case che un tempo erano assegnate e gestite dallo IACP (un inefficiente carrozzone di interessi, politica, burocrazia e clientele come pochi), mentre ora, che siamo più moderni, da una Società chiamata Arca Sud Salento che, nome a parte, nel tempo sta gradualmente prendendo le stesse sembianze del suo predecessore. Le ultime volte parlammo delle palazzine di Parabita che, letteralmente, cadevano a pezzi.
Sono passati un paio d’anni da quando la cosa venne riportata e da allora qualcosa è cambiato: è aumentato il quantitativo dei calcinacci caduti dai cornicioni.
Nettamente peggiore è invece la situazione in alcuni comprensori popolari di Casarano, come quello di via Curti Madama ad esempio, dove dovettero intervenire addirittura i Vigili del fuoco a seguito della caduta di alcune parti di cornicione.
Che la situazione abbia oltrepassato i limiti della sicurezza lo si capisce senza nemmeno bisogno di essere un esperto del settore: armature in ferro dei pilastri scoperte ed arrugginite sono lì a far bella mostra ed a minacciare prossimi distacchi di calcinacci.
Gli abitanti hanno più volte denunciato la cosa ma non hanno nemmeno la certezza di esser stati ascoltati dalle persone giuste.
Ai soliti calcinacci cadenti, in questo comprensorio si aggiunge una pericolosa condizione di infiltrazioni d’acqua piovana e di muffa sulle pareti che ne rendono davvero insalubre la vita all’interno. Il concetto di manutenzione ordinaria è talmente estraneo alla conduzione di questi alloggi che gli inquilini non credono nemmeno sia previsto (due dei sei edifici costituenti il comprensorio non hanno mai subito interventi manutentivi di alcun tipo).
E come sempre, quando si trascura la manutenzione ordinaria, si ha poi bisogno di interventi straordinari. La situazione non è poi molto differente nemmeno negli edifici di via Marche e di via Abruzzi dove, in più, c’è una situazione incredibilmente degradata degli spazi verdi in comune: zone che sembrano delle vere e proprie piccole discariche a cielo aperto, ma soprattutto: qui non c’è acqua potabile!
A causa infatti di alcuni inquilini eccessivamente morosi nel pagamento delle bollette (per via di una scellerata e reiterata abitudine di prevedere un’unica utenza dell’Acquedotto per tutti i condomini) l’acqua potabile è stata tagliata a tutti.
Nel 2022, in Italia, c’è gente che, pur avendo sempre pagato le bollette (con sacrifici), è senza acqua potabile in casa. Ci si arrangia quindi come si può, con bidoni e serbatoi più o meno a norma igienica con tutti i rischi che ciò comporta per la salute degli inquilini stessi.
Auspicare che Arca Sud Salento intervenga a porre rimedio a questo stato di cose è retorico ma è d’obbligo girare l’invito a qualche suo dirigente, magari a quello vestito da manager che gestisce quel fiume di soldi che sempre ha caratterizzato il mondo dell’edilizia popolare: quando al mattino apri il rubinetto e ti fai una bella doccia calda, pensa per un attimo a coloro che a Casarano vivono così come descritto e che tu hai il compito di far star meglio (visto che vieni pagato per far ciò); qui non si tratta di pietismo nei loro confronti, si tratta di non saper (o non voler) fare il tuo lavoro e la mancanza di soldi, vien da sé, è una scusa talmente vecchia e talmente infondata da non esser più nemmeno credibile.
Antonio Memmi
Attualità
Imparare a salvare vite: corso per uso defibrillatore
A Nardò BLSD Retraining,” basic life support and defibrillatore”, con consegna di certificato IRC necessario per l’utilizzo del macchinario

Sabato 17 Maggio alle ore 9 in Via Boito n. 22 Nardò presso la sede operativa dell’ASC Comitato Provinciale Lecce, si svolgerà il corso BLSD Retraining, ” basic life support and defibrillatore “.
Alla fine del corso i partecipanti riceveranno il certificato IRC necessario per l’utilizzo del defibrillatore.
Con Asc, puoi salvare una vita.
Per info e prenotazioni ASC Comitato Provinciale Lecce tel. 3476501102 mail. lecce@ascsport.it
Appuntamenti
Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni
A scuola con la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà, per imparare a riconoscere e affrontare le discriminazioni nel mondo del lavoro. Venerdì 11 aprile appuntamento al Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie

Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni sono i temi al centro del nuovo ciclo di incontri formativi organizzati nell’ambito del progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione”, ideato e realizzato dalla consigliera di parità della Provincia di Lecce.
Ad affrontarli, tra i banchi di scuola, è la stessa consigliera Antonella Pappadà che, proprio in virtù del suo ruolo di sentinella del territorio, ha scelto di confrontarsi direttamente con le studentesse e gli studenti delle quattro scuole superiori coinvolte, in via sperimentale, nel percorso progettuale: Meucci di Casarano, Olivetti di Lecce, Giannelli di Parabita e Da Vinci di Maglie.
«Credo che la migliore forma di prevenzione venga dalla conoscenza. Ecco perché», spiega Antonella Pappadà, consigliera di parità provinciale, «ho ritenuto necessario affrontare questi temi con le ragazze e i ragazzi che saranno le lavoratrici e i lavoratori di domani. È fondamentale sapere che possono esserci problematiche, come le discriminazioni sul posto lavoro, e quali sono i riferimenti e gli strumenti per affrontarle e rimuoverle. Proprio la consigliera di Parità della Provincia ha, tra gli altri, questo compito e può assistere chi ne è vittima».
Il terzo ciclo di incontri formativi previsto dal progetto è partito il 14 marzo al Meucci di Casarano ed è proseguito il 28 marzo all’Olivetti di Lecce e il 3 aprile al Giannelli di Parabita, dove, insieme alla consigliera Pappadà, è intervenuta come testimonial anche Stefania Monosi, presidente del Consiglio notarile di Lecce.
L’ultimo appuntamento è in programma venerdì 11 aprile, nel Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie.
Il Progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione” è un percorso triennale di formazione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere nel lavoro, strutturato in tre moduli, uno per ciascun anno scolastico, inseriti tra le attività dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) delle quattro scuole superiori coinvolte.
Tra gli obiettivi generali: imparare a riconoscere stereotipi e pregiudizi, diffondere l’educazione e la formazione alla parità di genere nel lavoro, favorire la conoscenza e la possibilità sia per le donne che per gli uomini di accedere ad un lavoro dignitoso e, ancora, promuovere una cultura di parità di genere per sradicare le iniquità anche nei confronti delle persone con disabilità.
Il primo modulo intitolato “Oltre gli stereotipi”, rivolto alle classi del terzo anno, è stato avviato a dicembre con il ciclo di incontri “Stereotipi e pregiudizi: che cosa sono e quali sono quelli più diffusi”,affrontato dalle esperte di politiche di genere Michela Di Ciommo ed Elisa Rizzello.
Il secondo ciclo “La scienza ha un genere?” è stato sviluppato da studiose e affermate professioniste, tra cui, Cristina Mangia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, Elisabetta De Marco, docente universitaria e ricercatrice nel settore scientifico disciplinare di Pedagogia sperimentale, Maria Antonietta Aiello, pro rettrice di UniSalento e docente ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Serena Arima, docente di Statistica presso UniSalento, Fabiana De Santis, manager e ingegnera gestionale specializzata in sviluppo aziendale e gestione dell’innovazione, Carola Esposito Corcione, professore associato in Sistemi, metodi e tecnologia dell’ingegneria chimica e di processo presso UniSalento e socia fondatrice della sturtup Womat.
Il percorso progettuale si concluderà con l’ultimo ciclo di incontri sul tema “Il rispetto e la violenza di genere: quale percezione nelle/negli adolescenti”.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Da giugno niente più treni diretti da Roma alla Puglia!
Tornare in Salento in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti. L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, scrive all’Amministratore Delegato di Trenitalia, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti verso la Puglia»

Non c’è niente da fare, vogliono relegarci in un angolo!
Non bastassero l’isolamento fisiologico, che è una questione geografica, e quello strutturale, frutto di anni di scarsa attenzione al sud e poche lucidità e lungimiranza da parte dei nostri politici e rappresentanti istituzionali, arriva anche la notizia che, da metà giugno, il Salento (come del resto tutta la Puglia) non sarà più raggiungibile dalla Capitale con treni diretti.
A lanciare l’allarme il deputato salentino e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Caroppo: «Raggiungere la Puglia in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti».
Il perché è presto detto: «Dal 10 giugno non è previsto, al momento, nessun treno diretto tra Roma e la Puglia e le uniche offerte disponibili prevedono più cambi e alcune sfiorano addirittura le 12 ore. In pratica, si impiegherà meno tempo per arrivare a Roma da New York o Pechino che da Roma a Lecce».
Per l’on. Caroppo «è una situazione inaccettabile, destinata a creare forti disagi ai pugliesi che vogliono raggiungere la Capitale o rientrare in Puglia e che rischia di mettere in ginocchio la stagione turistica pugliese, scoraggiando i visitatori, soprattutto stranieri, a programmare un viaggio nella nostra regione».
Per questo motivo il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera ha inviato una richiesta formale di chiarimento all’Amministratore Delegato di Trenitalia, Ing. Gianpiero Strisciuglio, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti che collegano la Puglia a Roma».
-
Cronaca4 settimane fa
Arresto sindaci di Ruffano, Maglie e Sanarica: ecco come è andata
-
Corsano4 settimane fa
Corsano: bomba inesplosa, auto e camion incendiati
-
Cronaca2 giorni fa
A Lido Marini stampavano soldi falsi da spacciare online
-
Alessano2 settimane fa
Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto
-
Cronaca4 settimane fa
Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»
-
Alessano6 giorni fa
Apre l’università “Unitelma – Sapienza” ad Alessano
-
Casarano4 settimane fa
Muore per un gelato a 16 anni. Ristoratore condannato
-
Cronaca4 settimane fa
Furti a Tricase, due arresti