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Attualità

“L’adozione fra i banchi di scuola”: primo premio a Tricase 

La Scuola dell’Infanzia di via Pertini, presso l’Istituto comprensivo “Via Apulia – Tricase” vince il Concorso Nazionale indetto dall’associazione ItaliaAdozioni che dal 2014 ha coinvolto circa undicimila studenti e cinquecento docenti di ogni ordine e grado scolastico

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Primo posto a carattere nazionale per la scuola dell’Infanzia di via Pertini presso l’Istituto comprensivo Tricase-Via Apulia“che si è distinta per la sua categoria nel concorso nazionale “L’adozione fra i banchi di scuola”.


Le maestre Damiana D’Aversa, Maria Domenica Marra, Antonietta Nesca, Annarita Pignatale, Emanuela Esposito, Stefania Lecci, Giuseppina Merico e Dora Rizzo delle sezioni dei cinquenni hanno progettato e realizzato un percorso di sensibilizzare sul tema dell’adozione.


Gli alunni sono diventati protagonisti nell’apprendere che ogni bimbo ha il diritto di crescere in una famiglia e che ogni coppia ha il diritto di formare una famiglia dove far crescere dei figli.


«L’adesione all’avviso di ItaliaAdozioni», afferma la dirigente Rina Mariano, «ha stimolato una riflessione approfondita sulla realtà delle adozioni. Prendendo spunto dalla lettura della storia C’era una mamma, c’era un papà”, la creatività delle maestre ha progettato un percorso che ha fatto cogliere ai bambini l’importanza per tutti di avere una famiglia. La bellissima metafora del portaombrelli, rappresentante la famiglia che contiene, accoglie, ama, ha condotto i bambini a comprendere il desiderio dei genitori pronti ad accogliere bambini di tutti i “colori” ed il significato di adozione”.


L’elaborato finale “C’era una mamma, c’era un papà” ricco di emozioni e particolarmente suggestivo, ha pienamente convinto la commissione giudicatrice del concorso che ha ritenuto di premiare con il primo posto i piccoli alunni delle sezioni A e C e tutta la Scuola dell’infanzia di via Pertini di Tricase.


Il concorso è un’iniziativa ormai storica dell’associazione ItaliaAdozioni che dal 2014 ha coinvolto circa undicimila studenti e cinquecento docenti di ogni ordine e grado scolastico.


L’intento di questo concorso è quello di diffondere una vera conoscenza dell’essere famiglia adottiva ma è anche l’occasione per affrontare tematiche trasversali come l’accoglienza, l’inclusione, l’integrazione, la solidarietà e la valorizzazione delle diversità.


Questo risultato inorgoglisce oltre l’Istituto comprensivo di via Apulia, le famiglie e l’intera Tricase.


 






Attualità

Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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