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Attualità

Premio Lilt a Suor Margherita e ad Antonio Quarta

XV Premio Lilt “Flavia Inguscio e Vittorio Velotti”: i due riconoscimenti principali sono assegnati alla direttrice generale dell’ospedale “Cardinale G. Panico” di Tricase e all’imprenditore titolare dell’azienda “Quarta Caffè”; menzione speciale per l’associazione “Lorenzo Risolo”. Nella sezione dedicata ai due premi alla memoria, ricordati Tiziana Torchetti, architetto di Racale, e di Roberto Faiulo, psicologo, di Melissano

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È stata un’occasione per ritrovarsi, riallacciare i fili interrotti causa Covid, e per ritornare a emozionarsi insieme.


La quindicesima edizione del “Premio Flavia Inguscio-Vittorio Velotti”, organizzato dalla delegazione di Melissano e dalla sezione provinciale della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), è stato un punto di rottura col passato e, contemporaneamente, un vivido segnale di speranza per il futuro.


Nell’accogliente atmosfera del Centro Culturale “Quintino Scozzi” di Melissano sono stati assegnati ben undici riconoscimenti, tesi a premiare il mondo del volontariato, soprattutto quello più nascosto, che si alimenta nel silenzio e nell’umiltà. Il Premio nacque nel 2006, per volontà di Vittorio Velotti, primo fondatore, nel 1992, della delegazione Lilt a Melissano.


Lo dedicò alla moglie Flavia Inguscio, che gli fu accanto sino all’ultimo e che spese gran parte della sua vita nel volontariato.


La serata è stata presentata da Monia Saponaro e introdotta dai saluti Enrico Corvaglia, presidente della Commissione del Premio.


«Vittorio», ha spiegato il prof. Corvaglia, «mi ha insegnato diverse cose nel cammino comune, mai salendo in cattedra, ma, semplicemente, facendo, risolvendo i problemi. Dava sicurezza a tutti e, proprio in queste occasioni, sentiamo particolarmente la sua mancanza, così come quella di sua moglie Flavia».


Toccanti parole sono state spese per Vittorio anche dal sindaco di Melissano, Alessandro Conte, che ne ha ricordato la verve, lo spirito critico e la forza intellettiva, ma anche la profonda conoscenza della storia, della cultura e delle tradizioni di Melissano.


I due premi principali dell’edizione 2022 sono andati a suor Margherita Bramato, direttrice generale dell’ospedale “Cardinale G. Panico” di Tricase, e ad Antonio Quarta, imprenditore e titolare dell’azienda “Quarta Caffè”.


«La figura di suor Margherita», si legge nella motivazione del premio consegnatole dal dott. Carmine Cerullo, presidente della Lilt Lecce, «rappresenta un moderno esempio di management nella gestione di una grande realtà sanitaria come l’azienda ospedaliera di Tricase, laddove i valori del rigore scientifico e della solidarietà umana si coniugano con estrema efficacia».


A suor Margherita, tra l’altro, è stato riconosciuto il grande impegno «per la femminilizzazione nella professione medica, da lei vista come una grande opportunità e un valore aggiunto per la funzionalità del Sistema Sanitario, grazie alla grande capacitò di ascolto, all’empatia innata e alla profonda attitudine alla cura della donna».


Ad Antonio Quarta è stato dato merito per la grande attenzione riposta nei temi ambientali e legati alla sostenibilità e alla tutela del territorio. A tali principi s’ispira il Progetto Natura, lanciato già 35 anni fa, che l’ha guidato a investire sulle energie rinnovabili per la sua azienda (oggi coperta al 40% da energia pulita) e a proporre, di recente, sul mercato una capsula per il caffè totalmente biodegradabile e, pertanto, ecosostenibile al 100%, rifiutandosi di investire sulla classica capsula non riciclabile e, di conseguenza, anche ai profitti a essa legati.  Quarta, dialogando col dott. Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della Lilt Lecce, che gli ha consegnato il premio, ha manifestato la volontà di istituire, per la prossima edizione dell’“Inguscio-Velotti”, un riconoscimento speciale dedicato ai più giovani.


Menzione speciale per l’associazione “Lorenzo Risolo” di Trepuzzi, nata dopo la prematura scomparsa di Lorenzo, a soli 14 anni, su impulso dei suoi genitori. Il sodalizio è in prima linea a sostegno dei bambini colpiti da malattia e delle loro famiglie. Per i piccoli, l’associazione s’ingegna per dar loro la possibilità di fare delle esperienze che possano alleviare, in parte, il dolore fisico e psichico. Per le famiglie, fornisce vicinanza e sostegno, sociale e economico, quando necessario.


Particolarmente commovente la sezione dedicata ai due premi alla memoria. Sono state ricordate le figure di Tiziana Torchetti, architetto di Racale, e di Roberto Faiulo, psicologo, di Melissano. Entrambi hanno speso la loro vita donandosi agli altri, mettendo a disposizione del prossimo le loro conoscenze professionali, coniugandole con il profondo spirito di servizio nei confronti dei più sofferenti e bisognosi.


Sei, infine, le segnalazioni di merito che sono state assegnate a: Fondazione “Daniela e Paola Bastianutti” di Casarano (referente: Claudio Bastianutti); “La Crisalide”, cooperativa sociale onlus di Felline (referente: Venusia Zizza); “Arcobaleno su Tanzania” (referente: Giovanni Primiceri); alle volontarie Lilt Cristina De Vittorio di Gallipoli (che ha strappato applausi con una sua poesia dedicata alla “Vita”), Gabriella Monsellato di Presicce e Maria Antonietta Bortone di Montesano Salentino.


I premi sono stati realizzati dal maestro Orlando Sparaventi di Parabita e rappresentano delle api, simbolo di laboriosità e di generosità. La manifestazione è stata accompagnata dalle esibizioni del M° Francesco Faiulo, baritono, laureato in Discipline musicali presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, che ha cantato “Go down Moses” (brano negro spiritual), “Non, je ne regrette rien” di Charles Dumont e ha eseguito, al pianoforte, una Fantasia drammatica tratta dalla “Tosca”.


L’appuntamento per l’edizione numero 16 del “Premio Inguscio-Velotti” è fissato per l’8 marzo 2023.






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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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