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Caro-energia: «E se tornassimo a dialogare con la Russia?»

La proposta destinata a far discutere del presidente dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva Eugenio Filograna al termine di un incontro con il presidente Nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti sui problemi relativi al caro energia per le imprese: «La Russia ha commesso l’errore di invadere l’Ucraina, ma l’unica via d’uscita non è alimentare una guerra, ma la diplomazia».

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Il salentino Eugenio Filograna (nato a Minervino di Lecce, nella foto in alto a destra), presidente nazionale degli Autonomi e Partite Iva e Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, hanno affrontato in un incontro i problemi riguardanti il comparto agricolo.


Tra i diversi temi affrontati, l’attenzione si è soffermata sul costo dell’energia elettrica che ha messo in grave difficoltà gli agricoltori e, di conseguenza, le imprese che ruotano attorno al settore.


«Oggi il costo dell’energia», ha dichiarato Giansanti, «ha un impatto pari al 25% di quello che fatturiamo. Questa percentuale la dobbiamo destinare al pagamento dell’energia elettrica che serve per produrre generi alimentari. Le soluzioni sono due: o aumentiamo il listino di vendita dei prodotti agricoli o quest’anno avremo grosse perdite. Questo riguarda soprattutto gli agricoltori. Ci sono aziende agricole strutturate che possono permettersi di reggere ancora un anno, altre invece che non hanno la forza economica e saranno costrette a fermare la loro produzione storica».


«Il caro energia sta mettendo in una crisi profonda tutte le partite iva italiane», ha aggiunto il presidente Filograna: «Senza alcun dubbio, noi partite iva abbiamo il problema maggiore. La nostra associazione, nata come aggregazione di mal contento ancor prima del Covid, registra tra i propri associati problemi contributivi, tributari e quelli di una burocrazia che non è cambiata, anzi peggiorata con la guerra. Dai dati in nostro possesso il 20% delle micro attività potrebbe chiudere. Siamo oggi a braccia conserte, aspettando accada qualcosa di positivo. Purtroppo non credo ci sia una soluzione immediata. Le previsioni sono quelle che ad ottobre chiuderanno molte imprese che comprano e vendono energia. Chiuderanno le imprese che non avranno la capacità economica di reggere l’accumulo per fornire le famiglie».

Riguardo il caro energia proprio per le imprese agricole, ecco la proposta del presidente di Confagricoltura: «Abbiamo chiesto per le aziende agricole che producono energia da fonti rinnovabili che possa essere acquistata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) allo stesso prezzo con il quale la vende. Se noi glie la vendiamo a 8 centesimi e poi la ricompriamo a 45 centesimi, già questo crea un ingiustificato delta sul prezzo. Stanno arrivando bollette salatissime che gli imprenditori dovranno dilazionare nel tempo. Oltre il danno si sta registrando la beffa: alcuni gestori stanno chiedendo delle fideiussioni o addirittura caparre anticipate di tre mesi alle imprese.  Se non si riesce a pagare una bolletta, figuriamoci come fare ad anticipare quelle di tre mesi. Dobbiamo lavorare per un tetto massimo e un tetto minimo. Andrebbe individuato un delta dentro cui lasciare la libera contrattazione alle imprese ai distributori, rispetto alle categorie merceologiche ad un prezzo calmierato».


In conclusione una proposta che farà discutere del presidente Filograna che parla di tornare a dialogare con la Russia per uscire fuori da questa difficile situazione economica: «Dovremmo essere più attenti, ma non voglio fare politica. Considero la Russia un paese Europeo. L’ho vista avvicinarsi all’Europa e all’America, fornire il gas affinché la nostra economia andasse meglio, la concorrenza dei prezzi in favore dell’occidente. La Russia ha commesso l’errore di invadere l’Ucraina, ma l’unica via d’uscita non è alimentare una guerra, ma la diplomazia».


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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