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Attualità

 “Tricase, che fare?”, il contro…bilancio

“Per un atomo di verità: 2020-2022, due anni di Amministrazione Comunale”: incontro dibattito in biblioteca comunale domani dalle 20

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Dopo il video annuncio via social del sindaco Antonio De Donno di un incontro per il 12 novembre per fare un bilancio dei primi due anni di mandato della sua amministrazione, arriva la controffensiva dai banchi dell’opposizione.


Tricase, che fare?” addirittura anticipa il primo cittaddno e promuove per domani sera, dalle 20, in biblioteca comunale, l’incontro “Per un atomo di verità, due anni di amministrazione comunale”.


Ovviamente interverranno i consiglieri Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo che agevoleranno il dibattito con il pubblico presente e chi verrà intervenire in remoto da casa.


«Quando le scelte politiche di una città finiscono in mano a pochi eletti allora per quella città si prevedono tempi cupi», scrivono Carità, Baglivo e Ciardo, «la privazione del dibattito pubblico è un primo sintomo di crisi democratica. Questo accade quando chi è delegato a rappresentare termina con il rappresentare sé stesso o, peggio ancora, l’immagine di sé riflessa in uno specchio. Tanti giovani sono distanti dalla politica, perché l’esempio è pessimo e il bene collettivo spesso soccombe a vantaggio di interessi personali, di solito a garanzia dei più scaltri, raramente dei più meritevoli.


Pertanto dove vince il silenzio, il non detto, prevale l’antipolitica che facilmente degenera nella malamministrazione e nella rassegnazione della gente».

«A peggiorare la situazione», scrivono i tre consiglieri di opposizione, «sono intervenuti la pandemia prima e la guerra poi. Anche nella nostra città pare essere calata la nebbia del silenzio, che tutto avvolge e tutto rende uguale, omogeno. Questa situazione ha messo in crisi anche noi. Con difficoltà siamo riusciti a mantenere contatti diretti, costanti e quotidiani con la popolazione. La maggior parte delle volte per raccogliere segnalazioni di disservizi, delusione e perdita di fiducia nella politica, ma anche promuovendo iniziative a sostegno del sociale, delle scuole, dell’ambiente. Questa nostra presenza nella città ci ha permesso di crescere, anche numericamente, e di maturare una visione chiara e virtuosa della città. Ora le condizioni sono cambiate, è venuto il tempo di ritornare nei luoghi della politica, quella vera che passa dal contatto umano con i cittadini».


Ed ecco dunque l’annuncio: «Per parlare della nostra Tricase, soprattutto della Tricase che vogliamo costruire, invitiamo quanti sono interessati all’assemblea cittadina che si terrà domani venerdì 7 ottobre, a partire dalle ore 20, presso la Biblioteca Comunale, in via Micetti. Chi non potrà esserci avrà modo di seguire la diretta sulla pagina FB Associazione “Tricase, che fare?” e, sempre nel corso della stessa, porre eventuali domande inoltrandole via WAP al numero 3402851838».


 


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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