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Attualità

Nuova ondata di caldo, in arrivo altra ottobrata

Veloce fase di maltempo nei prossimi due giorni. Nel weekend, invece, anticiclone africano in rimonta con tempo stabile e molto mite nel Salento. E la prossima settimana l’anticiclone africano riporterà il caldo con temperature sopra i 25° C. Nel frattempo il 2022 si conferma decisamente anomalo dal punto di vista climatico

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2022 ANNO PIÙ CALDO MAI REGISTRATO


Secondo i dati dell’Isac-Cnr, il periodo gennaio-settembre 2022 è stato il più caldo mai registrato dal 1800 ad oggi, con un’anomalia termica complessiva di +0.87°C: “si tratta di un valore significativo considerando che è mediato a livello nazionale e su 9 mesi. Entrando nello specifico dell’ambito delle macroaree, sul Nord Italia l’anomalia termica sale a +1.11°C, con un picco addirittura di +1.7°C tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Ponente: si tratta di valori eccezionali, che ricordiamo sono mediati su ben 9 mesi! Di fatto l’estate appena trascorsa è stata in diverse aree del Nordovest più calda anche della famigerata estate 2003, già di per sè eccezionale. Anomalie più smorzate ma comunque significative al Centro (+0.86°C) e al Sud (+0.72°C).


PERCHÈ È SUCCESSO


«Sin dallo scorso inverno e almeno fino ai primi giorni di agosto, l’Europa occidentale ma anche gran parte di quella centrale hanno sperimentato l’ingerenza di un vasto quanto potente anticiclone subtropicale, spesso con radici nord-africane», spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, «un vero e proprio muro anticiclonico per le piovose perturbazioni atlantiche, che sono state spesso costrette a scorrere a latitudini ben più settentrionali dell’Italia, ripiegando successivamente sull’Europa orientale. Così sull’Italia sono arrivate spesso solo le ‘briciole’ con precipitazioni in larga parte modeste in particolare al Nordovest, macroarea che più di tutte ha sofferto siccità e temperature sopra la media. Fasi piovose più significative hanno interessato il Centrosud, ma essenzialmente nel bimestre agosto-settembre che ha visto un quantomeno parziale smorzamento o rimodulazione del pattern anticiclonico. Di fatto dall’autunno dello scorso anno mancano le grandi piogge, equamente distribuite, che rimpinguano le falde e, contestualmente al periodo, formano il serbatoio nevoso in montagna con preservamento dei ghiacciai»


«Questo non significa che non vi siano fasi piovose anche estreme», avverte Ferrara, «come testimoniano i recenti casi alluvionali di Marche, Lazio e Sicilia, ma si tratta di episodi fini a sé stessi e che paradossalmente risultano meno efficaci nella risoluzione della siccità (per minore capacità del terreno arido di assorbire e immagazzinare l’acqua piovana con conseguente scorrimento sulla superficie). Eventi questi che purtroppo rientrano nel quadro generale del cambiamento climatico di cui ricordiamo che Mediterraneo e Italia sono considerati ‘hotspot’, ovvero alcune delle aree che ad oggi stanno registrando i maggiori effetti collaterali».

DUE GIORNI DI MALTEMPO, POI OTTOBRATA BIS


Una blanda ma insidiosa depressione mediterranea porterà una veloce fase di maltempo dapprima sulla Sardegna, successivamente anche al Sud e quindi sul Salento con piogge e temporali localmente di forte intensità.


Nel weekend invece anticiclone africano in rimonta con tempo stabile e molto mite nel Salento ed in Puglia e più in generale al Centrosud, a tratti un po’ uggioso al Nord e sull’alta Toscana. Alta pressione che si rinforzerà ulteriormente nella prossima settimana dando il via a una nuova ottobrata: avremo infatti tempo in prevalenza stabile e soprattutto con temperature ben oltre la media, tanto che le massime potranno raggiungere punte di oltre 24-25°C.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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