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Attualità

Auguri a tutte le donne

Vi auguro di trovare la forza di dire NO a chi (mariti, compagni, fidanzati o familiari) mira ad annichilirvi svilendo i vostri pensieri, impedendovi di realizzarvi compiutamente secondo le vostre capacità e potenzialità

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Riceviamo & pubblichiamo








In coincidenza di questo appuntamento che ogni anno commemora la grandezza, l’importanza e il sacrificio delle donne che ci hanno preceduto e regalato quei diritti e quella libertà di cui ogni giorno beneficiamo e respiriamo l’aria, sento il bisogno di rivolgere un pensiero particolare a tutte le donne che ancora oggi faticano e lottano per  realizzare con libertà la loro essenza umana più vera e profonda all’interno di una società che ancora ha tanti passi da compiere e tanti stereotipi da rivedere e superare.

Non basta,infatti, l’impalcatura legislativa per l’acquisizione di diritti che vivono quotidianamente nel sociale.


Per questa ragione rivolgo un pensiero particolare a tutte le donne che ancora oggi, nella semplicità del quotidiano e talvolta nel silenzio più assordante, lottano per la loro realizzazione.


A loro e noi tutte auguro di dar vita ai sogni più belli che albergano nei pensieri più vivi e profondi ma nello stesso tempo auguro alle donne che soffrono perché ingabbiate da altrui scelte o pressioni, di trovare il coraggio di opporre resistenza.


Vi auguro di trovare la forza di dire NO a chi (mariti, compagni, fidanzati o familiari)  mira ad annichilirvi svilendo i vostri pensieri, impedendovi di realizzarvi compiutamente secondo le vostre capacità e potenzialità.


Vi auguro di allontanare chi vi ferisce, chi cerca di relegarvi ad un ruolo di sudditanza psicologica o economica, di rifiutare chi vi abbandona o si allontana da voi quando avete più bisogno di aiuto,  sostegno e comprensione.


Vi auguro di essere abbastanza forti da non accettare un uomo che non si comporta da tale, che viene meno alle sue responsabilità genitoriali o affettive.



Vi auguro di essere vigili rispetto a chi con falsa benevolenza crede di sapere e poter decidere cosa sia giusto per voi o per i vostri figli.


Vi auguro di allontanare quelle donne che vi feriscono e vi mancano di rispetto e di creare invece una rete di solidarietà con quelle altre che arricchiscono di affetto e valori autentici la vostra vita dandovi forza, stima e speranza.


Vi auguro di riuscire a trovare la forza e la lucidità di opporvi e di riconoscere  quegli uomini che vi  maltrattano in maniera talvolta velata o che vi vorrebbero suddite ossequiose dei loro desideri o altrui progetti snaturalizzanti.

Vi auguro di essere lucide nel riconoscere chi vi vuole manipolare “con amorevolezza” facendovi credere di sapere esattamente quale sia il vostro bene, la vostra strada, la maniera più appropriata di essere donne o madri.


Ma prima di tutto vi auguro di essere felici, di non aver paura di essere voi stesse, di  realizzare tutti i vostri sogni con forza, sacrificio e determinazione.


È un percorso molto duro e soggetto all’umana fallibilità e all’errore delle emozioni e delle ragioni del cuore.


E lo è  ancora di più in una realtà come la nostra, nella quale il lavoro (strumento importantissimo di libertà personale) è  una dura conquista.


Ecco in una realtà  come questa, essere donne libere e indipendenti è un cammino ancora più difficile e doloroso ma non impossibile.


Possiate reinventarvi, non demordere e avere la speranza di ritrovare e regalare a chi vi vuole veramente bene, la bellezza e la grandezza che è nascosta in ognuna di voi.


È una sfida che coinvolge, abbraccia e unisce tutte.



Eugenia Leone








 


Attualità

Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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