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Chattare, incontrarsi e poi… sia quel che sia

Com’è pensabile che una bella ragazza, con un lavoro (qui al Sud, è, spesso, una chimera) non si realizzi, nei suoi rapporti interpersonali, nella sua sfera affettiva, con ragazzi o giovani del posto e non maturi esperienze sentimentali e di crescita dal vivo?

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di Rocco Boccadamo


Qualche tempo fa, ho compiuto un viaggio in treno da Lecce a Roma.


Seduta accanto a me, una bella ragazza dai capelli rossi raccolti a coda, sulla ventina, la quale, poco prima della partenza, era giunta nel vagone “scortata” dal padre e da un giovane amico o parente.


Avviatosi il convoglio, la predetta ha tirato fuori il suo bravo cilindro, non so bene se in carta stagnola pestata o in materiale simil plastica, contenente, impilate, ostie di patatine fritte. Etichetta a tutto campo e dai colori sgargianti, con la scritta snack alla paprika, prodotto in Germania per conto della ditta xxx di Casalecchio di Reno e l’effige di due peperoni, uno verde e l’altro rosso.


E, da lì, via a trangugiare di buona lena le ostie; sennonché, dopo averne mangiato un po’, la mia vicina dichiara di avvertire un forte mal di stomaco e di essere, perciò, pentita di aver acquistato quel prodotto.


Semplice, e forse ingenuo, interrogativo dello scrivente: com’è possibile che dall’Italia, produttrice in abbondanza di patate e ancora più di peperoni, si spediscano le materie prime, per la lavorazione e il confezionamento, addirittura in Germania? A voler approfondire, che tipo di olio, nella fattispecie, sarà stato adoperato per la frittura?


La confidenza sulla piccola – comunque, rivelatasi passeggera – disavventura alimentare, mi dà l’estro per chiedere qualcosa alla mia compagna di viaggio: è di Lecce, lavora in un call center, è finanziariamente autonoma, si sta recando a Roma su invito di un amico, conosciuto un anno fa in una località marina del Salento. Costui è già venuto a trovarla da Roma a Lecce un paio di volte e ora ha pregato lei di raggiungerlo nella Capitale.


Situazioni e discorsi assolutamente normali e comuni, soprattutto riguardo ai giovani.


Il treno va e, intanto, s’instaura una lunga serie di conversazioni telefoniche tra la fulva salentina e l’altro che la attende a destinazione.


Devo francamente ammettere che, a causa dell’estrema contiguità, ben oltre la classica situazione del contatto di gomito, non posso fare a meno di percepire le telefonate e, preciso, non solo ciò che dice la mia vicina di posto, ma finanche le frasi, gli argomenti dell’interlocutore lontano.


Si succedono, per lo meno, venti – trenta chiamate reciproche.


Intanto, durante la parte finale del viaggio, riprendono le “manovre” della giovane con il cilindro di patatine.

Imprevedibilmente, a un certo punto, viene ad affacciarsi una notizia, una novità, diciamo così, rivoluzionaria rispetto al canovaccio dialettico sviluppatosi sino a quel momento. La bella figliola dice al lui, ed io sento chiaramente, queste parole: “Guarda che non avrai alcuna difficoltà a riconoscermi all’arrivo a Roma Termini, scenderò dalla carrozza 8, indosso un top senza maniche dal fondo maculato, jeans blu e stivali neri”; E l’altro, da parte sua: “Io sono in maglietta blu senza maniche e jeans”.


Al che, s’impone di fare un passo indietro: quale conoscenza al mare del Salento, quale precedenti visite a Lecce del partner romano? Appare indubbio che i due si sono “avvicinati” chattando e, ora, si apprestano ad avventurarsi nel fatidico contatto di persona.


Anche queste cose sono ormai comuni e, diciamo così, in linea con i tempi.


E però, io, pur navigando in internet ed essendo aperto all’evoluzione della modernità, una domanda me la pongo: com’è pensabile che una bella ragazza, con un lavoro (qui al Sud, è, spesso, una chimera) non si realizzi, nei suoi rapporti interpersonali, nella sua sfera affettiva, con ragazzi o giovani del posto e non maturi esperienze sentimentali e di crescita dal vivo?


Forse, ci sarebbero tante analisi da sviluppare in proposito, in cui non è il caso, almeno per me, di avventurarsi.


Nondimeno, mi vengono in mente alcune parole della bellissima canzone di Fiorella Mannoia “Quello che le donne non dicono”: ma (i complimenti) non li sentiamo più se c’è chi non ce li fa più.


La situazione cantata da Fiorella deve essere evidentemente invariata, può darsi, anzi, che si sia accentuata, sino a coinvolgere e riguardare una bella ventenne dai capelli rossi.


Piccolo particolare, attraverso il cellulare della ragazza ”stai tranquillo, lui mi aspetta al treno”, vengo ad apprendere che il padre sa della visita alla figlia a un conosciuto (sconosciuto) via web.


Epilogo della cronaca: all’arrivo a Roma, passa ben un quarto d’ora, sul marciapiede della stazione, con la ragazza, chioma non più raccolta a coda ma sciolta, che fa su e giù verso l’atrio, prima che le vada incontro un uomo, non propriamente giovane, per niente bello, cuoio capelluto liscio, immancabili maglietta blu e jeans, e che fra la coppia, con esultanze incrociate, si materializzi un festoso abbraccio. Evviva.



Attualità

Rinnovo RSU Unisalento, CISL FSUR: “Che risultato!”

“Grande attestazione con ben 3 seggi su 9 conquistati”

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La CISL FSUR dell’Università del Salento esprime grande
soddisfazione per l’eccellente risultato ottenuto nelle recenti elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).

“La lista presentata dalla CISL FSUR, composta da 6 candidati, ha raccolto complessivamente 120 voti, conquistando ben 3 seggi su 9 disponibili”, il commento riportato in una nota.
“Giovanni Paolo Candela, Segretario aziendale della CISL FSUR Unisalento, unitamente alla segreteria e al direttivo, si congratula vivamente con i colleghi eletti Luigi Riso, Marion Giraud e Ivan Taurino, augurando loro un proficuo lavoro. Un ringraziamento speciale va anche ai candidati Giovanni Boffa, Andrea Bisconti e
Tiziano De Salve per il loro impegno e contributo in questa importante tornata elettorale”.

Il Segretario aziendale Candela ha voluto poi sottolineare il “fondamentale apporto della squadra, della Segreteria Aziendale e del Direttivo della CISL FSUR di Unisalento, nonché di tutti i colleghi che hanno riposto fiducia nella competenza, preparazione e
disponibilità dei candidati”.

“Oltre al significativo risultato di squadra che ha dato prestigio alla nostra lista e alla sigla CISL FSUR,” ha dichiarato, “si conferma ancora una volta come la differenza in ogni campagna elettorale siano le persone candidate e, in particolar modo, l’elettorato, che ha saputo scegliere con attenzione, premiando la competenza e la preparazione. Con grande soddisfazione, possiamo inoltre annunciare che il candidato più votato in assoluto risulta essere il nostro Luigi Riso, che ha ottenuto ben 109 preferenze.”
Oggi, la CISL FSUR Unisalento si sente pienamente soddisfatta del risultato raggiunto e guarda con fiducia alle prossime sfide elettorali che attendono l’Ateneo, a partire dall’elezione del Rettore e del Consiglio di Amministrazione.
Grande soddisfazione per l’eccellente risultato raggiunto è stata espressa dal Segretario Generale della CISL di Lecce, Ada Chirizzi.

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Attualità

Xylella, mezzo milione al GAL Capo di Leuca

Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla xylella

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Il presidente del GAL Capo di Leuca Antonio Ciriolo ha firmato la convenzione integrativa tra Regione Puglia e GAL per l’attuazione del progetto “Sistema integrato per il rilancio paesaggistico ed economico dei territori colpiti da Xylella fastidiosa”.

Il progetto vede coinvolti diversi GAL della Puglia (capofila il Gal Terra d’Arneo) ed è finanziato ai sensi dell’art. 17 del Decreto Interministeriale 06/03/2020 n. 2484 “Piano straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia”.

La dotazione finanziaria assegnata al Gal Capo Di Leuca è pari a 500mila euro.

Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla Xylella.

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Otranto, occhi su Fossato e Grotta dei Cervi. Che premio per il “Don Tonino Bello”

Asoc Awards 2025: al Team “Porta d’Oriente”, il secondo posto assoluto a livello nazionale e il premio ASOC – Insight Senato della Repubblica. La dirigente scolastica Anna Lena Manca: «Una grande lezione di educazione civica»

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Agli studenti dell’indirizzo artistico dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase, classificatisi secondi a livello nazionale con il loro “Porta d’Oriente”, è stato conferito il prestigioso premio ASOC – Insight Senato della Repubblica.

Alla dodicesima edizione di A Scuola di OpenCoesione, hanno partecipato 94 team da tutta Italia.

Quest’anno gli Asoc Awards si svolgeranno il 9 maggio a Napoli, presso il Campus Universitario di San Giovanni a Teduccio.

Tra i premiati anche gli studenti dell’Istituto Don Tonino Bello di Tricase.

Anche quest’anno il Don Tonino Bello Nino della Notte ha partecipato al progetto Asoc, a scuola di Open coesione. Il team porta d’Oriente ha scelto di monitorare il progetto sul recupero dei fossati del Castello Aragonese di Otranto e sulla valorizzazione della Grotta dei Cervi.

I ragazzi hanno scelto questo progetto perché affascinati dalla bellezza di Otranto, dalla sua storia e dal valore culturale, archeologico e storico della Grotta dei Cervi, Cappella Sistina del Neolitico, secondo quanto affermato dal National Geographic.

Obiettivo del monitoraggio è stato quello di valutare l’efficacia dei lavori, i finanziamenti, le scelte del Comune, l’impatto sul turismo.

Il progetto è stato svolto in collaborazione con Istat, i referenti di Europe Direct di Taranto, la Biblioteca di Sarajevo di Maglie (amica di Asoc), e ha visto i ragazzi protagonisti di un percorso alla scoperta del passato preistorico del Salento, grazie anche al coinvolgimento del Museo della Preistoria di Nardò, e del Museo Castromediano di Lecce.

La ricerca è stata svolta su più prospettive: quella storico archeologica relativa alla Grotta dei Cervi e ai Fossati del Castello; quella civica rispetto ai finanziamenti e all’efficacia del progetto.

Oltre a questo, i ragazzi hanno coinvolto direttamente la comunità scolastica per un sondaggio volto a testare la conoscenza degli studenti sul passato preistorico del Salento e della Grotta dei Cervi e l’efficacia dei progetti in fieri di valorizzazione delle nostre risorse storiche e archeologiche.

Il team Porta d’Oriente si è qualificato primo a livello regionale e secondo a livello nazionale e ha vinto il premio Senato della Repubblica per cui sono in programma una visita a Roma, a Palazzo Madama, e un dialogo con le istituzioni.

Il Don Tonino Bello Nino della Notte crede nel progetto «perché sviluppa competenze di cittadinanza; perché l’oggetto di studio e di indagine ha sempre una stretta correlazione con quanto di più vicino e noto possono avere gli studenti; perché i prodotti dei ragazzi si configurano sempre come un prodotto per la comunità del territorio».

«GRANDE OPPORTUNITÀ PER I RAGAZZI»

La dirigente scolastica Anna Lena Manca

«Siamo molto felici per ilrisultato raggiunto dai nostri ragazzi che si sono occupati anche quest’anno di monitorare civicamente i fondi che sono arrivati dalla nostra grande Europa», trattiene a stento l’orgoglio, la dirigente scolastica Anna Lena Manca, «è una grande opportunità per i ragazzi perché sentano l’Europa sempre come una grande madre, vicina alle necessità dei ragazzi e di chi studia i territori. Una grande lezione di educazione civica».

«Saremo a Napoli il 9 maggio per la cerimonia di premiazione», conclude Anna Lena Manca, «e vi racconteremo compreso la visita al Senato della Repubblica»

IL TEAM VINCENTE

Il Team Leucasia è composto da: Ilia Bello di Otranto, Gioele Conte di Poggiardo, Emma Leone di Sanarica, Sara Monteduro di San Cassiano, Sofia Rizzo di Minervino (1A-Art); Anna Ferrarese di Marittima, Giorgia Domenica Maglie di Montesano, Emanuele Eliseo Manco di Depressa, Chiara Zaffarano di Marittima (1B-Art); Francesca Barbieri e Artemisia Mastria di  Castiglione d’Otranto, Aurora Coladomenico di Botrugno, Antonio Luigi D’Amico e Sofia Rita D’Amico di TricaseTeresa MorcianoTiggiano (2A-Art);

Elena De Siena di Specchia, Amina Gonzalez di Montesano Salentino, Miriam Panico di Castiglione d’Otranto (2B-Art); Bruno Casarano di Poggiardo, Noemi Ianni di Depressa; Clelia Rizzo di Otranto, Micol Stelluti di Ruffano, Edoardo Urso di Poggiardo (3AA-3AG).

Il progetto è stato curato interamente dalle classi del liceo artistico coordinate dalla professoresse Giovanna Stifanelli e Lucia Lanciano.

I ragazzi della 3APA che hanno collaborato al montaggio del video con il prof. B. Micolano sono: Giulia Calabrese, Lorenzo Orlando e Federica Sammali.

L’ANNO SCORSO FARI SUL PORTO DI LEUCA

L’anno scorso gli studenti del Don Tonino Bello, riuniti nel team Leucasia, avevano acceso i riflettori su De Finibus Terrae, con il monitoraggio civico di un progetto cruciale per il territorio: il ripristino delle strutture portuali di Marina di Leuca (Castrignano del Capo), finanziato con oltre 8 milioni di euro della politica di coesione.

Gli studenti, nel corso dell’anno scolastico 2022-2023, avevano analizzato l’impatto degli interventi di ricostruzione e potenziamento del porto, gravemente danneggiato da una violenta mareggiata nell’inverno del 2008. Un monitoraggio che ha assunto un particolare valore in un luogo tanto affascinante quanto vulnerabile, esposto a tempeste di forte intensità a causa della sua particolare esposizione a due mari, l’Adriatico e lo Ionio.

La scelta del nome non è stata casuale per il team: «Abbiamo pensato molto al nome, volevamo che rappresentasse il territorio “de finibus terrae” del progetto scelto per il monitoraggio».

L’idea è stata di una delle studentesse del gruppo, Elena Fersurella, che conosce bene la leggenda della sirena Leucàsia, dal cui nome deriva quello della città di Leuca: «La sirena protegge ancora la città e il suo porto, una sua scultura è situata infatti su un promontorio, rivolta verso il faro. Il fascino di questa storia ci ha coinvolto, non potevamo non assumere il nome della sirena».

Gli studenti non si sono limitati a raccontare e analizzare l’andamento dei lavori, ma hanno voluto lasciare un segno concreto del loro impegno, un simbolo che potesse rimanere nel tempo, proprio come la leggenda della sirena.

«Durante la visita di monitoraggio», racconta lo studente Paolo Carluccio, «i referenti del progetto ci hanno anticipato che un ulteriore finanziamento sarebbe stato destinato a migliorare l’estetica del porto di Leuca. Tra i lavori è stata prevista anche la pavimentazione delle zone calpestabili; abbiamo allora pensato di mettere a disposizione le nostre abilità artistiche progettando, con l’aiuto dei docenti di grafica, una pietra d’inciampo da inserire nella pavimentazione che lasciasse memoria del nostro passaggio e contribuisse all’abbellimento del porto».

Come la sirena vegliava sul mare, il team ha scelto di vegliare sulle sorti del porto, simbolo identitario del territorio e snodo strategico per il traffico marittimo.

Gli studenti hanno analizzato il progetto come veri reporter, raccogliendo dati e informazioni sul luogo dei lavori e intervistando i soggetti responsabili, puntando l’attenzione non solo sulla verifica della tempistica di erogazione dei fondi e il rispetto delle scadenze, ma anche sull’impatto ambientale e l’aumento del potenziale attrattivo di Santa Maria di Leuca.

«Siamo stati coinvolti in maniera sempre crescente», racconta una delle studentesse del team, Rebecca Gravante, «eravamo all’inizio molto scettici rispetto alla nostra capacità di portare avanti il monitoraggio, poi siamo diventati sempre più curiosi di capire cosa si nasconda dietro ai cambiamenti del nostro territorio, di cui spesso siamo spettatori passivi. Siamo così diventati soggetti attivi e abbiamo fatto chiarezza non solo sulle procedure di finanziamento dei progetti pubblici, ma anche sulle politiche cittadine mirate a proteggere e a rafforzare le potenzialità del nostro territorio».

I risultati del loro monitoraggio rivelano che i lavori hanno ricostruito quanto distrutto dalle mareggiate e potenziato la resistenza del porto.

Il team Leucasia ha avanzato anche proposte innovative per il futuro dell’infrastruttura.

Una delle idee più significative riguarda il riutilizzo di tre imbarcazioni sequestrate agli scafisti che oggi giacciono in stato di abbandono.

Gli studenti hanno proposto di restaurarle e metterle a disposizione di associazioni no-profit o circoli nautici, coinvolgendo anche altri istituti scolastici locali in progetti di alternanza scuola-lavoro.

Grazie a questa esperienza, i ragazzi dell’IISS Don Tonino Bello hanno dimostrato che il monitoraggio civico non è solo un esercizio didattico di osservazione e raccolta dati, ma un modo concreto per prendersi cura del proprio territorio, che potrà lasciare un segno indelebile del loro impegno per il futuro di Santa Maria di Leuca.

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