News & Salento
Tricase e Poggiardo: che bello volare con i Baroni Rotti
Gli studenti dell’I.I.S.S. “Don Tonino Bello” di Tricase e del “Nino Della Notte” di Poggiardo hanno incontrato Marco Cherubini primo pilota disabile italiano a conseguire la licenza PPL in Italia. La dirigente scolastica Anna Lena Manca: «Ci ha insegnato che per volare le ali si possono costruire anche se siamo nati senza»

L’I.I.S.S. “Don Tonino Bello” e di Tricase ed il “Nino Della Notte” di Poggiardo hanno ospitato Marco Cherubini, 50enne, bresciano di Seniga, gregario sinistro del WeFly! Team.
Paraplegico dall’età di 22 anni a causa di un incidente stradale, non ha mai perso la voglia di vivere e fare sport anche se costretto su una sedia a rotelle.
Appassionato sciatore, ha conosciuto Alessandro Paleri sulle piste innevate, da lì è cominciata una profonda amicizia che ha, letteralmente, aperto a Marco anche le porte del cielo.
Dopo aver volato assieme ad Alessandro sul suo ultraleggero, infatti, Marco ha capito che quella sarebbe stata la sua vita e da quel velivolo non è mai più sceso.
Dopo aver conseguito l’attestato Vds alla scuola di volo “Università del Vds” del club Papere Vagabonde a Caposile (Ve) con Erich Kustatscher ha dato vita, con i suoi compagni d’ala, alla pattuglia WeFly! Team e ha iniziato ad addestrarsi duramente per volare in formazione e acquisire tutte le abilitazioni necessarie.
Nel 2016, è stato il primo pilota disabile italiano a conseguire la licenza PPL in Italia, a Cremona (altri, come lo stesso Alessandro, hanno dovuto frequentare le scuole di volo all’estero) e, dopo una lunga battaglia contro la burocrazia, ha completato l’addestramento nel 2021 a Verona, con il Comandante Paolo Pocobelli, unico pilota professionista disabile italiano.
Per oltre 10 anni, Marco ha alternato la sua attività di pilota alla professione di liutaio fino a quando, nel 2018, in previsione della sostituzione della flotta aerea della pattuglia, con il supporto del CAP-Club Aviazione Popolare, ha iniziato a costruirsi da solo il suo nuovo aereo: un Van’s RV-7 acrobatico Experimental.
L’aereo vola dall’estate del 2021 e dall’autunno dello stesso anno ha ottenuto il permesso di volo (Pdv) definitivo.
Ai ragazzi del “Don Tonio Bello” (tra gli indirizzi anche il Nautico) ha parlato lungo di barche a testimonianza delle tante passioni che lo animano: «A dire il vero ho da poco iniziato la costruzione di una barca. Per me una nuova scommessa. E venire qui nella vostra nella vostra terra dove il mare fa parte praticamente della vita di tutti… Ho avuto la fortuna di fare una bella gita a Santa Maria di Leuca. È è stata veramente una bella esperienza che porterò al nord con me».
Ma volare resta la sua più grande passione: «Volare è una sensazione di libertà, di potermi muovere. Quando si va in alto ti trovi a muoverti in tre dimensioni, vedi delle cose bellissime. Riesci ad apprezzare tantissimo dove viviamo, l’ambiente che ci circonda. Spesso e volentieri ci sono dei colori fantastici. Il volo ti dà una sensazione di libertà assoluta, senza nessun limite».
Felice «per l’esperienza vissuta dai ragazzi e della possibilità di conoscere una persona così straordinaria», la dirigente scolastica Anna Lena Manca: «Marco ha insegnato a tutti noi che per volare le ali si possono costruire anche se siamo nati senza».
BARONI ROTTI
Da un desiderio e dal primo impegno, spiccò in volo un pilota la cui disabilità sembrava dovesse precludergli questa esperienza. La volontà di condivisione fece nascere l’Associazione Baroni Rotti.
Il percorso fino ad oggi è stato un successo tra traguardi, primati e abbattimenti di barriere; percorso supportato da amici competenti, appassionati e generosi.
Ancora adesso l’Associazione Baroni Rotti non ritiene esaurita la propria missione e vive la sua giovinezza con una forte esperienza orientata alla sicurezza e al divertimento.
È la prima Scuola di volo per piloti disabili in Italia; ha al suo attivo numerosi attestati per il volo da diporto e sportivo, conseguiti da altrettanti disabili. Supportata da una serie di specialisti di vario genere si propone di promuovere il volo non solo come attività ludica ma anche come percorso di crescita personale o come strumento per riconquistare la propria autostima: «Siamo un gruppo di persone che hanno in comune la passione e l’esperienza del volo e la volontà di aiutare tutti quelli che in questo momento non riescono a “spiccare il volo” per i motivi più diversi. Siamo convinti insomma che se oggi noi aiutiamo qualcuno a volare domani magari qualcun altro aiuterà noi a volare ancora più in alto…».
LA PATTUGLIA ACROBATICA DEI BARONI ROTTI
La pattuglia è nata tra amici», ha raccontato Marco Cherubini, «Alessandro già faceva questa attività cercando di far vedere nelle manifestazioni aeree quello che un disabile può fare. Ci siam detti di provare a volare insieme, in formazione, allora Erich ci ha spiegato che volare in formazione è una cosa molto seria. Ci ha dato dei ruoli, ci ha spiegato come funziona il volo in formazione. Abbiamo cominciato a provare con delle distanze molto grandi, in sicurezza e, piano piano, provando ogni manovra, capire cosa vuol dire l’emergenza, di essere sempre in sicurezza in ogni momento. C’è un leader che è quello che sta in testa alla pattuglia, che è l’aereo che sta davanti il quale da dei comandi per radio (gli aerei in volo sono in contatto radio fra di loro). I due gregari, gli aerei che sono dietro, fanno solo ed esclusivamente quello che gli dice il leader. Loro non parlano mai».
Attualità
«Stiamo costruendo il futuro di Matino»
Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

di Giuseppe Cerfeda
Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.
Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.
I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.
Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
News & Salento
Ci pensiamo più ai nostri nonni?
L’età media si è alzata, ma spesso gli anziani restano soli. La nostra modernità liquida, tanto decantata li ha resi avulsi e privati del loro ruolo tradizionale

Segui il Gallo
Live News su WhatsApp: clicca qui
Anche se il 28 luglio è passato da un po’, ci piace soffermarci, in questa occasione, su la “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”.
Una ricorrenza voluta da papa Francesco e istituita per onorare il ruolo dei nonni nella società.
Durante un’udienza in Vaticano, uno dei bambini presenti, ha domandato al Pontefice: «Papa Francesco, chi sono i tuoi Supereroi?».
Il Santo Padre dopo un attimo di esitazione ha risposto: «I miei supereroi sono i nonni!».
Il piccolo è rimasto per un attimo sorpreso, poi ha sorriso e è taciuto. Credo che la maggioranza di noi sia concorde col Pontefice, sul fatto che i nonni, gli anziani siano effettivamente un patrimonio dall’inestimabile valore. Si, dei Supereroi! Non tanto perché incarnano l’uomo nella sua essenza antropologica, quanto perché costituiscono l’autentica sostanza spirituale.
A quel bambino resterà per sempre nella memoria la risposta del Pontefice.
Anche perché, secondo gli esperti dell’infanzia, le capacità migliori a livello mnemonico di un bambino si registrano proprio nella fascia di età compresa fra i 3 e i 7 anni.
Certo è che la globalizzazione ha cambiato parecchio la considerazione sulla figura degli anziani, che nel tempo hanno modificato, mandando in frantumi il modello dei vecchio Nonno cui eravamo abituati.
I tempi cambiano ed anche le persone. Così i nostri nonni.
Gli anziani hanno dovuto omologarsi ad una società frenetica e individualista. Una società che li ha trascurati e relegati ai margini.
Il filosofo Tommaso Campanella sosteneva che la vecchiaia è come una candela che si spegne lentamente, ma le essenze primarie dell’uomo rimangono, sono quelle della sua origine: la potenza, la sapienza, l’amore.
I nonni conservano nella loro natura e nell’esperienza che si portano appresso i valori universali di cui parla il filosofo.
La scienza medica ha allungato l’età anagrafica; la medicina, ora anche con l’Intelligenza Artificiale ha guarito e guarisce molte malattie che nel passato non avrebbero consentito di sopravvivere. Abbiamo i “Chatgpt”, i robot, gli umanoidi che danno manforte e supporto ai medici a livello terapeutico per le malattie della senilità, alleviando la sofferenza e debellando anche alcuni mali che una volta erano ritenuti incurabili.
Ci sono anche i robot di compagnia, da poco tempo testati per allentare la solitudine di cui gli anziani sono spesso succubi. Allo stesso modo, gli umanoidi, robot di ultima generazione, già testati ma non ancora diffusi su grande scala, possono assurgere persino a ruoli sentimentali senza alcun vincolo e con la promessa di portare conforto, sollievo e tenerezza tra i nonni e gli anziani che restano soli.
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe arrivati a questo?
Ammettiamolo: c’è da rimanere sgomenti!
La nostra modernità liquida, tanto decantata ha reso l’anziano avulso e privo del suo ruolo tradizionale.
Lo ha relegato, in taluni casi, in luoghi dalla dicitura altisonante, che rasentano il mistico ed il surreale ma che, nella sostanza, sono spesso intrisi d’una tristezza infinita… Gli anziani non cercano giuochi o balli, non vogliono mettersi in mostra, in vetrina con copioni risibili e da macchietta. Piuttosto cercano serenità, l’affetto dei propri cari in modo costante e continuativo.
Il sorriso d’un congiunto è diverso da quello collettivo, è permeato di valore affettivo e amorevole essenza.
I nostri nonni sono i custodi delle fiabe e dei racconti.
In loro dimora la saggezza della vita, che il tempo non può corrodere né vincere.
I nostri nonni, i nostri anziani sono il baluardo della nostra conoscenza perché sono “abitati” dalla storia, retaggio incontestato della nostra identità culturale.
Il loro è un disincanto d’una dimensione magica ed immortale, un toccasana per l’eternità.
Alberto Scalfari
Lecce
Pantaleo Corvino, il maggior artefice del successo della rosa giallorossa

Pur non essendo una delle protagoniste storiche della Serie A, il Lecce è senza dubbio tra le squadre che più sono cresciute negli ultimi anni. Terzo club del Mezzogiorno per numero di campionati disputati, quest’anno la squadra di Gotti è alla sua quarta partecipazione consecutiva in Serie A. Un vero e proprio successo, il cui merito va attribuito principalmente al DS Pantaleo Corvino, che ha ricoperto un ruolo centrale nella ristrutturazione della rosa giallorossa, il cui valore attuale si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
La ristrutturazione avviata da Corvino
L’arrivo di Corvino al Lecce risale all’agosto 2020, subito dopo la retrocessione del club in Serie B. Il suo contributo nel processo di ricostruzione della squadra si è rivelato determinante fin dal primo giorno, tanto che i frutti della sua gestione non hanno tardato a manifestarsi. Quando Corvino subentrò a Mauro Meluso, di fatto, il valore della rosa giallorossa ammontava a circa 52 milioni di euro, cifra che al termine del primo anno in Serie A era già raddoppiata, arrivando a toccare i 105 milioni di euro.
Scouting internazionale
A detta degli esperti, le ragioni del successo di Corvino, che in soli 4 anni è riuscito a rafforzare la squadra sia dal punto di vista sportivo che sul piano finanziario, sono da attribuire a un’intensa opera di scouting, unita al ricambio strategico dei giocatori. Questo approccio ha permesso al club di scovare giovani di grande prospettiva, da valorizzare e far crescere all’interno del proprio vivaio, fino a convertirli in veri e propri talenti in grado di generare importanti plusvalenze con la loro cessione. Ma ha anche contribuito a far crescere l’interesse degli appassionati di scommesse calcio, sempre più attenti all’evolversi del mercato giallorosso.
I talenti della stagione in corso
Anche nella stagione in corso, sono tanti i giocatori che portano la sua firma. Uno dei più promettenti è sicuramente Morente, un gioiellino offensivo dalla spiccata intelligenza tattica che, a detta del Betfair blog, potrebbe essere l’innesto giusto per dare dinamicità alla manovra giallorossa.
Tuttavia, il vero fiore all’occhiello del club rimane Patrick Dorgu, giovane terzino classe 2004, ad oggi il più quotato della rosa. La sua scalata ha subito una forte accelerazione durante le prime giornate di campionato, tanto che Corvino ha confermato la sua intenzione di prolungarne il contratto fino alla prossima estate, puntando a una rivalutazione di mercato, che potrebbe generare – ancora una volta – una plusvalenza importante.
Lecce, un club dal futuro promettente
La gestione societaria di Corvino rappresenta un modello di successo, che ha consentito alla squadra salentina di consolidare la propria presenza in Serie A, trasformandosi in una delle realtà più dinamiche del panorama calcistico attuale. Questo approccio lungimirante ha permesso al DS di conquistare il sostegno dei tifosi, che ora assistono alle partite della giallorossa con rinnovato entusiasmo. A testiomoniarlo, ci sono gli straordinari numeri della campagna abbonamenti per la stagione in corso (21.677 iscritti), segno di una profonda fiducia nella squadra e nel progetto sportivo avviato da Corvino.
-
Cronaca3 settimane fa
Arresto sindaci di Ruffano, Maglie e Sanarica: ecco come è andata
-
Corsano3 settimane fa
Corsano: bomba inesplosa, auto e camion incendiati
-
Cronaca3 settimane fa
Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»
-
Alessano3 settimane fa
Scontro nel Capo di Leuca: coinvolti in sette
-
Cronaca3 settimane fa
Furti a Tricase, due arresti
-
Casarano2 settimane fa
Muore per un gelato a 16 anni. Ristoratore condannato
-
Andrano3 settimane fa
Truffa dello specchietto: arresto ad Andrano
-
Corsano3 settimane fa
“Non ci lasciamo intimidire”