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RDC, in calo domande e assegni

ra reddito e pensione di cittadinanza i nuclei percettori salentini
sono 22.619, di cui fanno parte 46.427 persone. L’importo medio è di 547 euro al mese

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Diminuiscono i percettori di reddito o pensione di cittadinanza nel Salento.


Il data-analyst Davide Stasi


È quanto emerge dal nuovo studio condotto dal data analyst leccese Davide Stasi che ha elaborato gli ultimi dati Inps.


In particolare, in provincia di Lecce, ci sono 20.544 nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza, di cui fanno parte 43.962 persone. L’importo medio è di 571 euro al mese.


Riguardo alla pensione di cittadinanza, invece, i nuclei familiari sono 2.075, di cui fanno parte 2.465 persone; per un importo medio di 324 euro al mese.


Tra reddito e pensione di cittadinanza, dunque, i nuclei percettori salentini sono 22.619, di cui fanno parte 46.427 persone. L’importo medio è di 547 euro al mese.


L’anno scorso i nuclei familiari erano 29.289 di cui facevano parte 61.512 persone. Il cosiddetto «Tasso di Inclusione» resta comunque più alto della media nazionale.


“Il reddito di cittadinanza – spiega Stasi – è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà.


Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale.


La durata prevista è pari a 18 mesi, rinnovabili.


Come stabilito dal decreto-legge 4/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.

Il beneficio assume la denominazione di pensione di cittadinanza se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. L’ultima Legge di Bilancio (numero 197/2022) ha stabilito una durata massima di 7 mensilità nell’anno 2023 per i nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza al cui interno non sia presente un minore o un componente disabile o un componente di almeno 60 anni di età. È prevista l’abolizione del reddito o pensione di cittadinanza a partire dal primo gennaio 2024.


A livello nazionale, i nuclei beneficiari nell’anno 2019 sono stati 1.107.596, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nell’anno 2020 i nuclei sono stati 1.577.359, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte.


I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021: i nuclei beneficiari sono stati 1.771.962, per un totale di quasi 4 milioni di persone coinvolte. Nel 2022 si è registrata una prima flessione: 1.690.190 nuclei, per un totale di 3,7 milioni di persone. Da gennaio a marzo di quest’anno si evince un’ulteriore flessione: 1.238.019 nuclei, per un totale di 2,6 milioni di persone.


L’importo medio mensile è stato crescente nel tempo: è aumentato del 16 per cento, passando da 492 euro nell’anno 2019 agli attuali 570 euro. A ogni rinnovo mensile accade che alcuni nuclei beneficiari risultano non possedere il diritto alla prestazione. Infatti, la normativa in materia di reddito o pensione prevede che la sussistenza dei requisiti anagrafici, economici, patrimoniali e di compatibilità avvenga sia in sede di istruttoria sia in occasione di ogni rinnovo mensile.


Laddove, successivamente alla istruttoria ed all’accoglimento della domanda venga rilevata l’insussistenza di uno o più requisiti, la domanda viene revocata, con il recupero delle prestazioni indebitamente erogate.


Diversamente, se in sede di rinnovo viene accertato, per il tramite della Dichiarazione sostitutiva unica in corso di validità o attraverso le dichiarazioni rese tramite modello ‘com esteso’, il venir meno dei requisiti, la domanda decade “fisiologicamente”; se invece, dopo l’accoglimento della domanda, l’istituto viene a conoscenza di un evento non comunicato dal nucleo richiedente – come la variazione del nucleo, un accertamento ispettivo, una verifica dell’Aci o un provvedimento giudiziario ex articolo 7-ter, emanato dal tribunale competente – interviene la decadenza “sanzionatoria”.


Tra gennaio e marzo 2023 il beneficio è stato revocato a circa 27mila nuclei: sono stati 73mila nel 2022, 107mila nell’anno 2021 e 25mila nel 2020. I motivi per cui è possibile che il beneficio venga revocato sono molteplici. La motivazione più frequente è l’accertamento della “mancanza del requisito di residenza/cittadinanza”.


I nuclei decaduti dal diritto nei primi tre mesi del 2023 sono stati 111mila: nel 2022 sono stati 314mila, 343mila nell’anno 2021 e 256 mila nel 2020. La causa più frequente è legata alla variazione dell’Isee, che supera la soglia prevista, causa che manifesta il suo effetto principalmente a febbraio, in occasione della presentazione della nuova Dsu. Tra i motivi di decadenza rilevano anche i casi di variazione della composizione del nucleo familiare.



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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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