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Attualità

Ferrovie Sud Est, dalla littorina all’idrogeno

Sulle tratte Lecce-Gallipoli, Novoli-Gagliano e Casarano-Gallipoli. La Regione Puglia delibera l’acquisto di treni a idrogeno con i fondi del PNRR: investimento complessivo di oltre 37 milioni di euro compresa la realizzazione di una stazione di stoccaggio e rifornimento di idrogeno per il trasporto ferroviario in Salento, per 13,39 milioni di euro. Ma in Germania…

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Via libera all’acquisto dei treni a idrogeno in Puglia, e alla costruzione della relativa stazione di rifornimento, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


In base ad una delibera della Giunta regionale approvata nella seduta del 25 settembre scorso, infatti, la Sezione Trasporto Pubblico locale e Intermodalità è stata autorizzata ad avviare gli adempimenti necessari alla realizzazione degli interventi di competenza regionale ammessi a finanziamento con Decreto Direttoriale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili 31 marzo 2023, n. 144 per complessivi 37,39 milioni di euro.


Si tratta dell’investimento relativo al rinnovo del parco ferroviario per il trasporto pubblico locale con treni alimentati con combustibili puliti (M2C2 – 4.4.2), supportato da una dotazione economica complessiva di 800 milioni di euro, che ha come obiettivo finale l’acquisto di almeno 100 carrozze per il servizio universale e di almeno 53 treni ad emissioni zero.


Quelli che riguardano la Puglia, sono – precisa la Regione – interventi sulle Linee ferroviarie FSE Salento Lecce-Gallipoli, Novoli-Gagliano e Casarano-Gallipoli, che prevedono l’acquisto di treni alimentati ad idrogeno per 24 milioni di euro, e la realizzazione di una stazione di stoccaggio e rifornimento di idrogeno per il trasporto ferroviario in Salento, per 13,39 milioni di euro.


Gli interventi dovranno essere affidati entro il prossimo giugno e conclusi entro giugno 2026.


Ma in Germania hanno già cambiato binario!

Gli eleganti treni a idrogeno bianchi e blu a zero emissioni adottati in Germania sono più che altro soggetti a guasti. Cancellazioni e ritardi sono all’ordine del.


Anche per questo La Germania, e in particolare lo stato federato della Bassa Sassonia, ha detto basta ai treni a idrogeno. Lo stato tedesco ha deciso di tagliare ogni forma di finanziamento ai progetti legati all’idrogeno, dirottandoli verso l’elettrico. Secondo uno studio commissionato dallo stesso stato federato, l’elettrico sarebbe estremamente più conveniente a livello economico rispetto all’idrogeno. Quasi 100 milioni di euro l’impegno di LNVG, con una parte di questi garantiti dallo stato federato della Sassonia. Già nel settembre del 2018 i primi test, su alcune linee della Bassa Sassonia appunto. Nell’agosto del 2022 il lancio commerciale del servizio.


Meno di un anno dopo, il progetto si è rivelato fallimentare: sin da subito, infatti, il servizio ha messo in evidenza un gran numero di problemi.


Fra i più comuni, le enormi difficoltà per l’adeguamento software dei sistemi di gestione delle linee, i periodici problemi di rifornimento di idrogeno in inverno e i lunghi tempi di addestramento dei conducenti, spiazzati dalle differenze rispetto ai più comuni treni diesel.


 


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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