Cronaca
Prevenzione dei reati a Specchia: i controlli portano ad un arresto
Carabinieri della Compagnia di Tricase in azione: fermato 41enne, controllati 60 veicoli e 90 persone

Nel corso degli ultimi giorni i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno messo in atto un servizio straordinario di controllo del territorio, mirato a contrastare la criminalità predatoria, prevenire la guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti nel Comune di Specchia (foto a fine articolo).
Sono stati intensificati i controlli stradali soprattutto nelle aree maggiormente colpite da eventi delittuosi. Il dispositivo straordinario di controllo che ha coinvolto numerosi militari della Benemerita, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tricase, si è articolato sulle principali arterie in ingresso e uscita dal centro abitato di Specchia nonché nelle aree rurali, sempre al centro delle attenzioni.
Nel corso di tale servizio, sono stati controllati oltre 60 veicoli e 90 persone. Sono state elevate infrazioni al Codice della Strada ed è stato arrestato un 41enne del luogo, noto alle forze dell’ordine, trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Nella circostanza, i Carabinieri della Stazione di Specchia hanno approfondito il controllo dell’uomo che è stato notato uscire a piedi da un garage in stato di abbandono dove, all’esito di una perquisizione è stata rinvenuta sostanza stupefacente del tipo cocaina, crack, hashish e marijuana, per un totale di 16 grammi nonché materiale per il confezionamento.
Nel corso di altri controlli effettuati durante il servizio coordinato, i militari della Stazione di Specchia hanno segnalato alla Prefettura di Lecce anche un giovane trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. Già nei giorni scorsi, lo stesso territorio è stato oggetto di analoghi controlli da parte dei militari dell’Arma di Specchia, nel corso dei quali veniva scoperta una serra con all’interno una coltivazione di oltre 30 piante, alte circa 2.50/3 metri, di cannabis indica.



Cronaca
Discoteca chiusa per 15 giorni dopo le risse
Presenti in numero doppio rispetto alla capienza consentita, avventori del locale soccorsi dai sanitari per malesseri legati all’abuso di sostanze alcoliche, un uomo ferito al volto da un fendente. Il provvedimento del Questore

La Polizia di Stato ha notificato al gestore di una sala da ballo di Lecce il provvedimento di sospensione della autorizzazione per lo svolgimento dell’attività emesso dal Questore della provincia di Lecce della durata di 15 giorni.
L’istruttoria, che ha portato all’accertamento ed alla successiva emissione della diffida, è stata condotta dalla Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce e si è resa necessaria a seguito di accertamenti avviati dopo diverse segnalazioni di disordini presso la discoteca, frequentata spesso anche minorenni, oltre che segnalazioni per musica ad alto volume e schiamazzi degli avventori.
Nel corso degli accertamenti, è emerso che il numero dei presenti fosse il doppio della capienza consentita e che, in più occasioni, alcuni avventori del locale siano stati soccorsi dai sanitari per malesseri legati all’abuso di sostanze alcoliche.
Inoltre, presso la sala da ballo si sarebbero verificate diverse risse, sedate dagli addetti ai controlli, in particolare, in una circostanza, un avventore, rimasto coinvolto in una rissa, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, giunte sul posto, hanno identificato un uomo con una ferita da taglio al volto per un fendente.
La tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché della incolumità personale rimane sempre per l’Autorità di PS l’obiettivo fondamentale che deve orientare ogni misura di carattere preventivo, quale è il provvedimento di sospensione delle attività che sono gestite senza cooperazione operosa da parte dei gestori.
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Cronaca
Cocaina negli slip, fermato 47enne
L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’attività di controllo della polizia nel Capoluogo, in particolare nella zona di Castromediano e via Leuca

Personale della Squadra Mobile della Questura di Lecce ha tratto in arresto un uomo di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’attività di controllo nel Capoluogo, in particolare nella zona di Castromediano e via Leuca.
Durante un servizio di osservazione, gli agenti notavano un uomo dal fare sospetto uscire da un’abitazione in via Cantobelli e salire a bordo di un’autovettura condotta da un altro uomo. L’atteggiamento dei due ha insospettito ulteriormente gli operatori, che hanno deciso di procedere a un pedinamento e successivamente a un controllo del veicolo in via Francesco Camassa.
Durante il controllo, il passeggero ha consegnato spontaneamente un involucro contenente cocaina e una somma di denaro in contanti pari a 4.200 euro, in banconote di vario taglio.
Alla luce dei fatti e dei precedenti del fermato, gli agenti hanno dato vita a una perquisizione personale e domiciliare.
Nel corso della perquisizione personale, sono stati rinvenuti, occultati negli indumenti intimi, diversi involucri contenenti cocaina per un peso complessivo lordo di circa 44 grammi.
La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriori quantitativi di cocaina, per un totale quasi 100 grammi, sostanza da taglio per oltre 66 grammi, un bilancino elettronico intriso di polvere bianca e materiale per il confezionamento delle dosi.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
L’arrestato, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, è stato associato presso la locale casa circondariale in attesa di convalida dell’arresto.
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Cronaca
Idrovolanti a Santa Caterina, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune
Dichiarato inammissibile il ricorso contro il progetto per idrosuperficie con mini terminal presso la marina di Nardò

Il Consiglio di Stato dichiara inammissibile l’appello di Bruno Congedo avverso la sentenza del TAR Lecce che aveva respinto il ricorso contro il progetto degli idrovolanti nella marina di Santa Maria al Bagno di Nardò.
I FATTI
Nel 2020 il Comune di Nardò otteneva un finanziamento a fondo perduto del programma europeo Interreg Grecia/Italia 2014/2020, per un importo di 533mila euro, per l’installazione di una idrosuperficie con mini terminal a Santa Maria al Bagno.
Sul progetto dell’opera pubblica si teneva una conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri da parte delle Autorità competenti; la conferenza dei servizi si concludeva con l’acquisizione di tutti i pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera, compreso quello della Soprintendenza. Sennonché, nel marzo 2021, Congedo impugnava il predetto progetto con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
L’amministrazione comunale di Nardò decideva di trasporre il giudizio al TAR Lecce e, tramite l’avv. Paolo Gaballo, evidenziava la corretta localizzazione dell’opera pubblica lungo la costa neretina, trattandosi di scelte che, pur essendo riservate alla discrezionalità dell’amministrazione, erano state adeguatamente istruite e motivate, tenendo conto anche del giardino della memoria, visto che lo stesso sarebbe stato riqualificato, valorizzato ed impegnato solo in minima parte, senza alcun impatto.
Nel luglio 2021, la Prima Sezione del TAR Lecce (Presidente Manca, relatore Giancaspro), accogliendo le tesi dell’avv. Gaballo, rigettava il ricorso di Bruno Congedo, ritenendolo infondato.
Secondo il TAR, «l’amministrazione ha esercitato i propri poteri discrezionali senza omettere di valutare e comparare tutti gli interessi coinvolti dalla scelta localizzativa e in particolare l’interesse alla conservazione del valore simbolico del giardino della memoria».
Bruno Congedo, però, non si dava per vinto e, con il patrocinio legale del figlio Pierluigi e dell’avv. Francesco Vannicelli del Foro di Roma, appellava al Consiglio di Stato la sentenza del TAR, chiedendone la sospensione dell’efficacia.
Nel giugno 2022 il Consiglio di Stato, accogliendo la tesi difensiva dell’avv. Gaballo, rigettava l’istanza cautelare di Congedo, ritenendo che «l’appello non presenta apprezzabili elementi di “fumus boni juris” sia per quanto concerne la scelta della localizzazione dell’opera pubblica (terminal per idrovolanti), sia in ordine alla dedotta violazione delle garanzie procedimentali».
L’ULTIMO GRADO DI GIUDIZIO
Ieri il Consiglio di Stato (Presidente Franconiero – relatore Tulumello), aderendo alle eccezioni preliminari sollevate dal difensore del Comune di Nardò, ha definitivamente dichiarato inammissibile l’azione di Congedo.
Secondo il massimo organo della giustizia amministrativa «riveste carattere dirimente ed assorbente l’eccezione di inammissibilità per mancata impugnazione della deliberazione comunale n. 365 del 29 dicembre 2020. Tale deliberazione reca infatti l’approvazione definitiva del progetto per la realizzazione dell’opera pubblica. Ha natura e valore prevalente, perché incidente sulla stessa ammissibilità del ricorso di primo grado, quello relativo alla mancata impugnazione dell’approvazione del progetto definitivo, che comporta, in accoglimento della relativa eccezione, l’inammissibilità del ricorso di primo grado e del connesso ricorso per motivi aggiunti».
Congedo è stato anche condannato a pagare le spese di lite del doppio grado giudizio, che sono state liquidate in complessivi 5.800 euro in favore del Comune.
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