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Dai Comuni

Pioggia di medaglie salentine al campionato nazionale di ginnastica artistica

Grande successo per la delegazione giunta da Miggiano e guidata dai proff. Occhilupo e De Solda

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Pioggia di medaglie per la delegazione dell’associazione sportiva di Miggiano al campionato nazionale di Ginnastica Artistica di Rimini.





Gara sfortunata invece per alcune ginnaste che sono scese dal podio a pochi minuti dalla fine della gara, ma che lo avrebbero meritato.





Tutte le ginnaste si sono piazzate entro i 10 posti della classifica individuale e 5° posto di
squadra.





Sono tutte brillanti studentesse e alcune di loro, le più grandi, stanno già seguendo dei
corsi di formazione per diventare insegnanti di ginnastica artistica. Al momento, infatti
sono aspiranti tecnici
“, afferma Katia Occhilupo, professoressa che segue la squadra, coadiuvata dall’intervento di più
figure specializzate.





Le ragazze sono seguite a 360° e sottoposte ad una preparazione fisica mirata, sotto
l’occhio attento e professionale del prof. Pasquale Solda, loro preparatore atletico, e dal
suo assistente Dell’Abate Vincenzo.
La società ha investito molto in questi anni su attrezzature di alto livello e formazione dei
tecnici e i risultati si vedono. I più piccoli lavoro in un ambiente colorato e sicuro; le più
grandi su attrezzi professionali e in sicurezza
“, spiega il prof. Solda Pasquale.





“L’ASD Gynnikasport vanta un ricco vivaio di giovani ginnaste che partecipano a gare
regionali e nazionali, seguite dai tecnici Abbate Giorgia, Occhilupo Alessandra, Viola
Marta e dagli aspiranti tecnici Minerva Elisa, Giangreco Gemma, Sanapo Marica,
Mercogliano Cristina e Rizzello Chiara, nelle sedi di Miggiano e Presicce-Acquarica.
Quest’anno il centro è stato riconosciuto da Sport e Salute quale centro tecnico per il
Progetto GxT della FGI e alcune ginnaste sono state convocate dal 27 al 31 dicembre ad
un Campus Invernale a Sondrio.





Il 2024 sarà l’anno dei cambiamenti. Un nuovo codice dei punteggi rivoluzionerà la
programmazione tecnica, ma il Team è già al lavoro
“, aggiunge la Presidente ASD De Santis
Marina.





Ben 13 ginnaste qualificate alla fase nazionale:






  • Ciardo Miriam 2013 Morciano




  • Rizzo Giulia 2011 Montesano Salentino




  • Solda Kassandra 2010 Miggiano




  • Frivoli Francesca 2010 Presicce-Acquarica




  • Rizzo Alessia 2009 Specchia




  • Bramato Arianna 2009 Miggiano




  • Coppola Sara 2009 Montesano Salentino




  • Valente Delia 2008 Montesano Salentino




  • Bello MariaGrazia 2008 Miggiano




  • Mercogliano Cristina 2007 Tricase




  • Sanapo Marica 2006 Specchia




  • Giangreco Gemma 2005 Miggiano




  • Minerva Elisa 2005 Montesano Salentino
    Risultati Principali Gare individuali:




  • Minerva Elisa Campionessa Nazionale Assoluta di Categoria Senior 2




  • Giangreco Gemma ViceCampionessa Nazionale Assoluta di Categoria Senior 2 – in
    pedana nonostante un infortunio alla mano, avvenuto a 3 giorni dalla partenza



  • Kassandra Solda ViceCampionessa Nazionale al Corpo Libero di Categoria Junior 1
    (già Campionessa Nazionale Assoluta di Categoria lo scorso giugno.)
    Altri risultati




  • Sanapo Marica 5° posto Categoria Senior 1. – a pochi decimi dal podio




  • Valente Delia 5° posto Categoria Junior 3.




  • Frivoli Francesca 7° posto Categoria Junior 1




  • Ciardo Miriam 8° posto Categoria Allieve 2




  • Bello MariaGrazia 9° posto Categoria Junior 3
    Risultati Principali Gare di Squadra:




  • Minerva Elisa/Giangreco Gemma Campionesse Nazionali Categoria Senior




  • Kassandra Solda/Valente Delia Campionesse Nazionali Categoria Junior




  • Rizzo Alessia/Bramato Arianna 3° classificate Categoria Junior




  • Sanapo Marica/Mercogliano Cristina 4° posto categoria Senior
    Altri risultati




  • Coppola Sara/Rizzo Alessia 5° posto categoria J2




  • Sanapo Marica/Rizzo Giulia. 5° posto categoria Open. – a pochi decimi dal podio.














































Attualità

Cimitero di Tuglie, scoppia la polemica

Il consigliere Lorenzo Longo attacca l’amministrazione sull’ampliamento. Dopo il Consiglio Comunale il Movimento 5 Stelle denuncia: «Gravissimo l’atteggiamento del Segretario». La sindaca Silvia Romano: «Riflessioni da Azzeccacarbugli. Il Segretario ha solo rimarcato la contraddittorietà delle affermazioni del consigliere»

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di Giuseppe Cerfeda

Dopo il consiglio comunale infuocato del 4 aprile scorso e il comizio in Piazza Garibaldi, il Movimento 5 Stelle e il gruppo consiliare Viviamo Tuglie denunciano «quanto accaduto nell’ultima assise», con particolare riferimento alla vicenda del cimitero comunale.

Il consigliere Lorenzo Longo

«Durante la discussione sull’ampliamento del cimitero», ha spiegato il capogruppo del M5S, Lorenzo Longo, «abbiamo segnalato che il nuovo campo di inumazione è stato realizzato a soli 20-25 metri dalle abitazioni, contrariamente ai pareri espressi dall’ASL sia nel 2013 che nel 2016, in cui si imponeva una distanza minima di 50 metri dal centro abitato. Ci siamo limitati a chiedere la verifica della legittimità delle delibere approvate, ma il Segretario comunale, invece di mantenere un atteggiamento tecnico e super partes, si è inspiegabilmente alterato, arrivando a pronunciare una frase tanto sconcertante quanto grave: “Ah, quindi state cercando di coprire qualcuno?”».

«Una frase», continua Longo, «che ci ha profondamente colpiti e che riteniamo del tutto inaccettabile. Non solo perché infondata ma soprattutto, perché detta da chi dovrebbe garantire il corretto svolgimento dei lavori consiliari in maniera neutrale e istituzionale. Siamo stati offesi e delegittimati davanti all’intero consiglio comunale e alla cittadinanza, e per questo motivo ci vediamo costretti a scrivere formalmente alle autorità preposte per segnalare quanto accaduto e chiedere verifiche approfondite su tutta la vicenda».

Nel corso del comizio pubblico in Piazza Garibaldi, il consigliere regionale del M5S, Cristian Casili ha inoltre evidenziato «gravi responsabilità dell’amministrazione comunale in merito al Piano Generale di Bonifica», sottolineando come il Comune non abbia «adottato gli atti necessari per richiedere l’esclusione delle particelle non servite dal tributo 630. Una grave mancanza che ha comportato, per molti cittadini, l’obbligo di pagare un contributo ingiusto, a differenza di quanto già ottenuto da altri Comuni della provincia di Lecce».

«Da mesi denunciamo l’inerzia del Comune su questo fronte», hanno concluso i consiglieri del gruppo ViviAmo Tuglie, «e non accettiamo che si provi ancora a scaricare la responsabilità sul Movimento 5 Stelle Regionale. La verità è che l’amministrazione, dal 2012 a oggi, non ha mai fatto nulla di concreto, e oggi i cittadini ne pagano le conseguenze».

Il Gruppo Consiliare insieme al Consigliere regionale Casili annunciano nuove iniziative nelle prossime settimane e garantiscono che non abbasseranno la guardia: «Continueremo a fare opposizione seria e costruttiva, senza sconti a nessuno. Dalla parte dei cittadini, sempre».

LA SINDACA: «COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI»

Da noi sollecitata non tarda ad arrivare la replica della sindaca Silvia Romano.

La sindaca Silvia Romano

«Longo non perde l’abitudine di inciampare, e farsi male, sulla realtà dei fatti», attacca la prima cittadina, «ancora una volta cade nelle sue riflessioni da “Azzecagarbugli” scagliate contro l’amministrazione comunale».

La sindaca passa poi ad elencare la sua versione dei fatti: «All’inizio della seduta del consiglio comunale del 4 aprile esordisce con la pretestuosa ed infondata denuncia di una fantasiosa illegittimità della convocazione della seduta consiliare in quanto effettuata, a suo dire, oltre il limite massimo di tre mesi, invocando una norma del Tuel che nulla c’entrava con la sua accusa. Forse turbato e risentito dalla figuraccia appena rimediata, non contento, con la sua tipica teatralità da novecentesco avanspettacolo, pronuncia in sede di consiglio: la cosa più grave è che il campo di inumazione è stato realizzato dentro una fascia di rispetto cimiteriale, violando il limite dei 50 metri dal centro abitato! Poi invita il segretario comunale a verificare la legittimità degli atti».

«Il segretario fa notare che la sua affermazione conteneva una contraddizione in termini», prosegue la sindaca, «poiché i campi di inumazione stanno all’interno dell’area cimiteriale, mentre la fascia di rispetto è sempre esterna al cimitero determinando un vincolo di inedificabilità assoluta».

«Longo», prosegue non risparmiando un certo sarcasmo, «in stato confusionale, riafferma: “il campo di inumazione sta attaccato ai terreni ed alle case di privati”, facendo intendere che ci potessero essere costruzioni all’interno della fascia di rispetto di contorno al cimitero, con possibile violazione di legge.  Invita, ulteriormente, invocando il buon senso, il segretario a mettersi nei panni di chi abita lì”, virando su un piano diverso dalla legalità. A tali illazioni il segretario chiede: “Ah quindi sta cercando di coprire, forse, qualche…”. In tal modo il segretario con fermezza rimarca la contraddittorietà delle affermazioni del consigliere Longo e, soprattutto, la prevalenza dell’interesse pubblico alla realizzazione del campo di inumazione rispetto ad eventuali interessi di privati».

Secondo la sindaca Romano «il consigliere Longo trafitto da tutti si perde nelle sue infinite contraddizioni di natura politica e giuridica. In un suo post parla di una “distanza del campo di inumazione a soli 20 – 25 metri dalle abitazioni”, dichiarazione mai pronunciata durante la seduta del consiglio comunale! Altra confusione derivante da una scarsa conoscenza dell’aritmetica e della geometria».

«Delle due l’una», tira le somme, «chi dice bugie? Stiano attenti i cittadini delle acrobazie di verità del consigliere Longo e dalle sue pretese di ergersi sempre a mo’ di paladino della verità».

«A questo punto», conclude Silvia Romano, «non ci resta che invitare tutti i cittadini, qualora ce ne fosse ancora bisogno, a leggere il resoconto della registrazione riguardante l’argomento».

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Attualità

Poste finalmente pronte a ricostruire la sede centrale di Tricase

Un anno dopo la bomba, la comunicazione al sindaco De Donno: “Terminate le operazioni propedeutiche. I lavori richiederanno cento giorni”

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di Lor. Zito

Il prossimo giovedì sarà trascorso un intero anno dal furto con esplosione messo in atto presso l’ufficio postale centrale di Tricase, in piazza Cappuccini.

Da allora, quasi 365 giorni dopo, l’edificio appare ancora transennato e pericolante, ed i lavori per il suo recupero non sono partiti.

Abbiamo sollecitato Poste Italiane, richiedendo informazioni a riguardo. Informazioni che la cittadinanza, a sua volta, reclama a gran voce (anche bussando alla porta della nostra Redazione), nella spasmodica attesa di un ritorno alla normalità.

La scorsa estate su piazza Cappuccini, proprio alle spalle della sede oggetto di furto, Poste Italiane ha collocato un container mobile, quale sede temporanea utile a garantire la continuità del servizio dopo il danno patito.

Va da sé che, sino al ritorno in funzione dell’edificio originario, si tratta di una soluzione tampone, che spesso porta in dote disagi per l’utenza che vi si interfaccia.

E’ il sindaco di Tricase Antonio De Donno a restituirci informazioni sugli sviluppi in corso, alla luce di una comunicazione in queste ore giuntagli direttamente dal direttore della filiale: anche da Palazzo Gallone erano pervenute sollecitazioni sul tema.

Poste Italiane ci ha comunicato la conclusione delle procedure propedeutiche all’avvio dei lavori, scusandosi per la loro procrastinazione“, spiega il primo cittadino. “Il ritardo, ci viene spiegato, è dovuto al fatto che le attività di verifica statica dell’edificio da recuperare sono state complesse e delicate, ed hanno richiesto molto tempo“.

Non c’è ancora una data certa per la riapertura della sede“, aggiunge De Donno, “ma Poste Italiane ci ha indicato la durata prevista per l’intervento: dal giorno del loro inizio, i lavori richiederanno circa cento giorni per essere portati a termine“.

Non viene specificata una data di apertura del cantiere. Alla luce di quanto sin qui descritto, è lecito attendersela a stretto giro.

 

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Cronaca

Discoteca chiusa per 15 giorni dopo le risse

Presenti in numero doppio rispetto alla capienza consentita, avventori del locale soccorsi dai sanitari per malesseri legati all’abuso di sostanze alcoliche, un uomo ferito al volto da un fendente. Il provvedimento del Questore

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La Polizia di Stato ha notificato al gestore di una sala da ballo di Lecce il provvedimento di sospensione della autorizzazione per lo svolgimento dell’attività emesso dal Questore della provincia di Lecce della durata di 15 giorni.

L’istruttoria, che ha portato all’accertamento ed alla successiva emissione della diffida, è stata condotta dalla Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce e si è resa necessaria a seguito di accertamenti avviati dopo diverse segnalazioni di disordini presso la discoteca, frequentata spesso anche minorenni, oltre che segnalazioni per musica ad alto volume e schiamazzi degli avventori.

Nel corso degli accertamenti, è emerso che il numero dei presenti fosse il doppio della capienza consentita e che, in più occasioni, alcuni avventori del locale siano stati soccorsi dai sanitari per malesseri legati all’abuso di sostanze alcoliche.

Inoltre, presso la sala da ballo si sarebbero verificate diverse risse, sedate dagli addetti ai controlli, in particolare, in una circostanza, un avventore, rimasto coinvolto in una rissa, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, giunte sul posto, hanno identificato un uomo con una ferita da taglio al volto per un fendente.

La tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché della incolumità personale rimane sempre per l’Autorità di PS l’obiettivo fondamentale che deve orientare ogni misura di carattere preventivo, quale è il provvedimento di sospensione delle attività che sono gestite senza cooperazione operosa da parte dei gestori.

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