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Attualità

Una piscina per Gallipoli

Prima piscina comunale della storia della città: Finanziata al credito sportivo. La nuova struttura sportiva sorgerà in via Pirandello. Il sindaco Stefano Minerva: «L’ennesima azione di un’amministrazione che entrerà nella storia per l’elenco delle cose fatte». L’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Cuppone: «Comune è vincitore del bando Sport Missione Comune 2023, si aggiudica così  un finanziamento per la realizzazione della piscina comunale a tassa di interesse zero»

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Finita l’attesa: è stato ottenuto il finanziamento per la prima piscina comunale della storia di Gallipoli da parte del Credito Sportivo, istituto per il finanziamento di progetti di realizzazione, ampliamento o ristrutturazione di impianti sportivi, a seguito del parere tecnico preventivo favorevole del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).


Commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Cuppone: «Nello specifico, il Comune di Gallipoli è risultato vincitore del bando Sport Missione Comune 2023 aggiudicandosi un finanziamento per la realizzazione della piscina comunale a tasso di interesse zero che permetterà all’Ente, su 3milioni e 700mila euro di investimento previsti, un risparmio di oltre un milione. In questi giorni verrà avviato l’iter per l’affidamento della progettazione esecutiva, seguiranno gare e avvio dei lavori. Puntiamo alla realizzazione entro la fine del prossimo anno».


Il progetto della piscina che sorgerà in via Pirandello nasce in risposta alle esigenze dell’amministrazione che intende conferire alla cittadinanza di Gallipoli un centro polifunzionale dedicato allo sport, al tempo libero e in particolare alle attività in acqua.


Il complesso edilizio in progetto sarà costituito da due unità strutturali distanziate: una corrisponderà ad un corpo monopiano posto in posizione laterale ed in angolo rispetto all’altra unità strutturale corrispondente al corpo principale delle piscine. ù


Il progetto sarà strutturato su più livelli strutturali poiché composto da un livello più basso dove presenti le vasche natatorie, cunicoli e locali per impianti, da un livello intermedio corrispondente ad una zona destinata ad uffici e dalle gradonate di affaccio sulla piscina ed infine dal livello superiore corrispondente alla copertura generale di questa unità strutturale. ù

L’impostazione generale della progettazione degli impianti è stata rivolta al raggiungimento di un sistema tecnologico che unisca efficienza ed innovazione, rispettando i requisiti tecnico-prestazionali indicati dall’Amministrazione e contemporaneamente soddisfacendo gli obblighi normativi cogenti.


Sono diversi i criteri posti alla base della progettazione come quello relativo al  massimo contenimento dei consumi di energia attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio, l’adozione di strategie passive quali la scelta delle facciate, il controllo dell’irraggiamento solare e  il massimo utilizzo della luce naturale per l’illuminazione dei locali occupati; un buon accesso di luce naturale nelle zone di gioco consentirà infatti una riduzione dei carichi elettrici per illuminazione nelle ore diurne. Inoltre, si concentreranno le tecnologie più evolute degli impianti meccanici ed elettrici al fine di privilegiare oltre al comfort, la massima efficienza, flessibilità, facilità di gestione, bassi costi di manutenzione.


«Quello della piscina è un sogno che diventa realtà», commenta il sindaco Stefano Minerva, «dopo il palazzetto dello sport, anche la piscina comunale: si tratta di progetti che sono stati custoditi nell’immaginario cittadino per tanti, troppi anni e che ora finalmente trovano spazio nei programmi amministrativi. L’ennesima azione di un’amministrazione che entrerà nella storia per l’elenco delle cose fatte».


Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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