Cronaca
Depressa di Tricase: non c’è campo, ma non è un film
La frazione da sempre isolata dal mondo per una pressoché totale assenza di connessione Internet. La vicenda sbarca a Roma grazie all’intervento del Deputato Forza Italia Andrea Caroppo
“Il nome non aiuta“, ci scherza su il regista Edoardo Whinspeare che proprio di Depressa è originario.
Il punto è che nella frazione di Tricase internet è più o meno un’utopia: non c’è campo!
E, se quello girato da Moccia a Scorrano qualche anno fa era solo un film, qui si tratta di pura realtà con tutte le conseguenze del caso e un’intera comunità letteralmente fuori dal mondo, senza considerare i problemi con i prelievi al bancomat e i pagamenti tramite Pos.
La questione si trascina non da settimane, non da mesi, ma da anni, per non dire da sempre.
Lo abbiamo più volte scritto su queste colonne ma, evidentemente, le antenne, che pur ci sono e sono tante sul territorio, non tengono in considerazione la piccola Depressa.
Ora il caso è arrivato in parlamento, grazie all’interessamento del deputato salentino Andrea Caroppo.
“L’assenza del segnale di telefonia”, rileva Caroppo, “isola un’intera comunità con notevoli disagi per tutti i cittadini di ogni età, come studenti e lavoratori, e per le attività commerciali. È impensabile che nell’era del digitale ci siano centri, anche importanti dal punto di vista turistico, che sono costretti all’isolamento”.
Il capogruppo di Forza Italia della commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, dopo aver appurato personalmente che a Depressa non c’è campo, ha provveduto ad un’interrogazione allo stesso organismo di cui fa parte, interessando il Ministero delle Attività produttive, presieduto da Adolfo Urso, perché “ponga rimedio a questa situazione”.
Cronaca
Scomparsa da Barbarano? La vicenda si tinge di giallo
Una donna di 40 risulta scomparsa dalla frazione di Morciano di Leuca dal 22 agosto. Ma sui social compare un post in cui lei dichiarebbe di essere scappata da un marito violento
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Neanche il tempo di diffondere l’appello dei familiari che spunta fuori da un nuovo profilo facebook una dichiarazione della (a questo punto) presunta scomparsa.
E, se quanto dichiarato dalla donna corrispondesse al vero, passeremmo da un caso di scomparsa ad uno di (presunta) violenza domestica.
«Non sono scomparsa», si legge in un post che sarebbe stato pubblicato proprio dalla donna, «sono andata via da un marito che mi maltratta e picchia».
La 40enne, come si legge nel suo post, se il post si conferma autentico, ha anche scritto che rischiava di essere uccisa.
La richiesta infine di cancellare tutti i post con il suo numero di telefono e la sua mail.
C’è da aggiungere che, in breve tempo, i post dei familiari sono scomparsi dai social.
La vicenda si tinge dunque di giallo ed è tutt’altro che escluso che carabinieri o polizia, a questo punto, indaghino per far luce su quanto sta accadendo.
Da giovedì 22 agosto la 40enne risultava scomparsa da Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca.
Al momento della scomparsa, secondo i familiari, aveva con sé una piccola valigia nera e una borsa Fendi con i suoi documenti.
I parenti avevano denunciato la scomparsa alla locale Stazione dei Carabinieri, e diffuso la notizia della scomparsa anche sui canali social chiedendo l’aiuto di tutti.
Anche lo Sportello dei Diritti di Lecce, con il suo presidente Giovanni D’Agata, si era attivato per diffondere l’appello e contribuire alle ricerche. Infine l’ultimo colpo di scena del post della donna.
Cronaca
Tricase: inseguimento ed arresto nella notte
L’uomo fermato dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Nella concitazione un carabiniere è restato impigliato per qualche secondo nella portiera ed è stato trascinato per alcuni metri procurandosi contusioni ad entrambe le ginocchia
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Un uomo di Tricase, nella tarda serata di ieri, è stato arrestato nella flagranza di reato dai carabinieri della Stazione di Specchia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
I militari dell’Arma hanno fermato un’autovettura, durante un posto di controllo, poiché insospettiti dall’atteggiamento dell’occupante.
Effettuata un’ispezione approfondita del veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto, occultato all’interno della tasca porta oggetti dello sportello lato guida, un involucro di cellophane contenente 100 grammi di cocaina.
Colto in flagranza, l’uomo è riuscito ad avviare l’autovettura e a darsi ad una precipitosa fuga.
Nella concitazione, un carabiniere è restato impigliato per qualche secondo nella portiera ed è stato trascinato per alcuni metri procurandosi contusioni ad entrambe le ginocchia.
Ne è nato un inseguimento nel corso del quale l’uomo ha attraversato le vie del centro cittadino a folle velocità e controsenso andando a collidere con un palo della pubblica illuminazione.
Per lui la corsa è terminata in via Sigismondo Castromediano di Tricase dove è stato bloccato dai militari.
Successivamente i carabinieri hanno esteso la perquisizione anche all’abitazione dell’uomo, rinvenendo ulteriori 40 grammi di cocaina, 12 grammi circa e 12 spinelli di marijuana, nonché materiale per il confezionamento e due bilancini di precisione.
La droga sequestrata sarà campionata ed analizzata dal Laboratorio di Analisi delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Taranto per le rituali verifiche qualitative e ponderali.
L’uomo, S.P., un 63enne del posto, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.
Castrignano del Capo
Coppia aggredita con la mazza da baseball dall’ex di lei
Il fatto è avvenuto a Santa Maria di Leuca. L’uomo, un 34enne di Maglie è stato arrestato ed ora è ai domiciliari con braccialetto elettronico.
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Arresti domiciliari con “braccialetto” elettronico, nei confronti di un 34enne di Maglie, emessa per i reati di lesione personali aggravate, violazione di domicilio, rapina, danneggiamento che avrebbe compiuto nei confronti della ex fidanzata e dell’attuale compagno.
La misura è scaturita a seguito di attività di indagine svolta dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Taurisano.
La coppia vittima della vicenda si era recata in commissariato per sporgere denuncia nei confronti dell’ex fidanzato di lei, un 34enne di Maglie.
I due hanno raccontato ai poliziotti come l’uomo, munito di una mazza da baseball, dopo aver scavalcato il muro di cinta e rotto il vetro della porta d’ingresso, avesse fatto irruzione nell’appartamento della donna, sito a Santa Maria di Leuca, aggredendo fisicamente lei e l’attuale compagno.
I due hanno spiegato di essere stati svegliati di soprassalto da violenti colpi dati sulla porta d’ingresso dell’appartamento.
Intuito che potesse trattarsi dell’ex fidanzato di lei, per qualche minuto hanno cercato di ignorarlo ma l’uomo, con la mazza da baseball ha spaccato il vetro della porta ed è entrato in casa.
A questo punto ha iniziato a colpire con la mazza da baseball il rivale sulla spalla ed in testa; quest’ultimo si è difeso e ne è nata una colluttazione così violenta da procurare diversi danni alle suppellettili.
Mentre la vittima, duramente colpita, rimaneva sanguinante disteso sul pavimento, l’aggressore si è avvicinato alla donna, rimasta immobile per la paura, e l’ha colpita con un violento schiaffo all’altezza dell’orecchio sinistro, facendola cadere a terra stordita e colpendola ancora nel momento in cui si rialzava.
A quel punto, la donna si è rifugiata in camera da letto, chiudendosi a chiave.
Pochi istanti dopo, l’aggressore, con tono arrogante, le ha intimato di uscire dalla stanza e di accompagnare il suo attuale fidanzato in ospedale, conscio della gravità delle ferite che lui stesso aveva procurato.
La donna uscita dalla stanza ha accompagnata il ferito al Pronto Soccorso di Tricase.
Rimasto solo in casa l’aggressore si è appropriato di 120 euro che erano riposti su un tavolo.
In un primo momento le vittime non hanno denunciato quanto successo ma, realizzato nei giorni successivi la gravità del fatto, hanno deciso di recarsi in commissariato.
Così, su disposizione del magistrato di turno, i poliziotti del Commissariato di Taurisano hanno trovato l’aggressore e hanno applicato la misura cautelare personale con contestuale sottoposizione agli arresti domiciliari con “braccialetto” elettronico.
*foto in alto di repertorio
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