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Attualità

Dieci proposte per fermare le stragi in edilizia

Nei cantieri decine di assemblee per la sicurezza. Antonio Delle Noci (Filca-Cisl): «In Puglia nel 2023 ci sono state 5 vittime nei cantieri e centinaia di incidenti, che hanno provocato anche lesioni permanenti a tanti lavoratori. Formazione, prevenzione, comunicazione sono gli strumenti a nostra disposizione per affermare la cultura della sicurezza e fermare la scia di sangue nei cantieri»

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«Dopo la strage di Firenze abbiamo organizzato subito tantissime assemblee nei cantieri di Lecce e provincia. Mai come in questo momento dobbiamo stare tra i lavoratori, per una grande mobilitazione lanciata dalla Filca e dalla Cisl a livello nazionale».


Lo dichiara Antonio Delle Noci, segretario generale della Filca-Cisl Puglia e responsabile della Filca di Lecce.


«In Puglia nel 2023 ci sono state 5 vittime nei cantieri e centinaia di incidenti, che hanno provocato anche lesioni permanenti a tanti lavoratori. Formazione, prevenzione, comunicazione sono gli strumenti a nostra disposizione per affermare la cultura della sicurezza e fermare la scia di sangue nei cantieri».


Le 10 proposte della Filca-Cisl  per la sicurezza in edilizia



  1. scorporo dal ribasso d’asta dei costi della sicurezza e del lavoro anche nei lavori privati, ad alta intensità di manodopera, per fornire da subito garanzie di qualità e di trasparenza nell’offerta con controllo sulle offerte anormalmente basse;

  2. garanzia, anche nei lavori privati, di mantenimento degli stessi standard contrattuali per tutta la catena d’appalto;

  3. responsabilità in solido, anche nei lavori privati ad alta intensità di manodopera parificata al pubblico;

  4. formazione obbligatoria quale prerequisito per l’avvio di attività edile in camera di commercio, per garantire che le nuove imprese siano preparate alle sfide che il mercato impone, in modo responsabile;

  5. formazione obbligatoria sulla sicurezza a tutti coloro che entrano in cantiere e per gli stranieri alfabetizzazione edile propedeutica;

  6. esecuzione dei lavori più complessi affidata ad imprese specialistiche, non di sola manodopera, con esperienze almeno quinquennali, certificate nella realizzazione di quella specifica lavorazione;

  7. premialità per le imprese asseverata presso il sistema bilaterale per una prevenzione consapevole e, in presenza di alta intensità di manodopera,  visite preventive del CPT obbligatorie;

  8. introduzione della figura del Promotore della Sicurezza, consulente per le attività ispettive, al fine di potenziare gli strumenti messi in campo dal Testo Unico e limitare il numero di incarichi ai coordinatori della sicurezza, con obbligo di presenza in cantiere almeno settimanale;

  9. per i lavori ad alta intensità di manodopera affidamento preferenziale alle reti di impresa/aggregazioni di impresa per incentivare la strutturalità aziendale volta alla qualità  e alla responsabilità datoriale, coinvolgendo al contempo, elevate professionalità volte all’esecuzione dell’opera;

  10. cartello digitale di cantiere trasparente per tutti gli appalti.


«Solo una sinergia tra istituzioni, sindacato e imprese può mettere fine alle stragi nei cantieri e assicurare la qualità del lavoro», ha concluso Delle Noci.






 


 


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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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