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Cronaca

Poggiardo: anche la Cassazione proscioglie il sindaco Ciriolo

Rigettato il ricorso contro la Sentenza della Corte d’Appello di Lecce, depositata il 13 settembre 2023, riguardante la procedura di aspettativa a seguito della elezione di Ciriolo a sindaco di Poggiardo

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La prima Sezione Civile della Corte Suprema di Cassazione ha reso nota la propria Ordinanza del 23 aprile 2024 sul ricorso proposto da tre cittadini di Poggiardo (esterni al Consiglio Comunale) contro il sindaco Antonio Ciriolo, difeso dall’avv. Angelo Vantaggiato.



La Cassazione ha rigettato il ricorso contro la Sentenza della Corte d’Appello di Lecce, depositata il 13 settembre 2023, riguardante la procedura di aspettativa a seguito della elezione di Ciriolo a sindaco di Poggiardo.


«Si conclude con l’ennesimo pronunciamento giudiziario a me favorevole una vicenda legata alla procedura posta in essere dal sottoscritto e dagli uffici comunali dopo la proclamazione dell’esito elettorale, democratico, del 3 e 4 ottobre 2021», ha commentato il primo cittadino di Poggiardo che poi ha aggiunto amaro: «Due anni e mezzo di difficoltà, di mancanza di serenità, di dubbi che il lavoro di tanti mesi potesse essere vanificato da un pronunciamento giudiziario avverso, di messaggi di persone che insinuavano il dubbio sulle mie capacità di fare il sindaco quando “ha sbagliato” la procedura che lo riguardava, ma anche di tanta solidarietà da parte dei concittadini e di tanti amici che non riuscivano a comprendere la ratio di questi atteggiamenti».

Per Ciriolo «un periodo difficile nel quale, nonostante tutto, insieme ai miei compagni di avventura, abbiamo realizzato tante iniziative e altrettante ne abbiamo programmate e che vedranno la luce nei prossimi mesi, pur nella consapevolezza che ci sono attualmente delle criticità che, primo fra tutti, riconosco senza alcuna difficoltà e delle quali me ne assumo la responsabilità, e per la cui risoluzione stiamo intervenendo anche e soprattutto in un’ottica di medio-lungo termine».


Il pronunciamento della Corte Suprema di Cassazione aiuterà il primo cittadino a «recuperare serenità e tranquillità, per poter continuare a profondere il massimo sforzo a favore della mia comunità. Anche se qualcosa», conclude dubbioso, «mi fa pensare che questa vicenda potrebbe non finire qui…»


 




Cronaca

Lucugnano: «Parco Giochi? No, Parco Rischi!»

La denuncia di un nostro lettore dalla frazione: «Nessuno dei giochi disponibili e nessuna panchina installata rispettano i requisiti di sicurezza»

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La segnalazione di un lettore da Lucugnano per denunciare lo stato di abbandono in cui versa il piccolo parco giochi nell’area verde a disposizione della Scuola Materna, «che negli ultimi anni è stato trascurato completamente dall’amministrazione comunale».

Secondo Rocco Indino, «non basta tagliare l’erba selvaggia di tanto in tanto per far si che sembri un prato inglese accogliente per i bambini, come si vorrebbe far credere», ma «è importantissimo, soprattutto, che i giochi a disposizione dei bambini siano curati con la necessaria manutenzione periodica perché possano essere usati in sicurezza. Non è questa, purtroppo, la situazione in cui ci troviamo: mentre scrivo queste poche righe di denuncia, nessuno dei giochi disponibili e nessuna panchina installata rispettano i requisiti di sicurezza».

Indino poi ricorda che «è già successo la scorsa estate che una ragazzina si sia procurata, per colpa dei ferri di una panchina, una profonda ferita al braccio destro per la quale il Comune ha dovuto pagare i relativi danni!».

«Per evitare che si ripetano episodi simili che mettono a repentaglio la salute dei nostri bambini in un luogo che dovrebbe essere adibito a svago e benessere», Indino chiede «la sostituzione urgente di tutti i giochi e possibilmente anche un’integrazione degli stessi, la manutenzione delle panchine e dell’impianto elettrico, poiché di sera il luogo è poco illuminato».

«Credo», conclude Rocco Indino, «che i nostri bambini meritino più attenzioni per crescere meglio».

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Castrignano del Capo

Lavoro nero e mancati scontrini, controlli e segnalazioni

Tra Lecce, Gallipoli, Maglie, Tricase, Otranto, Leuca e Porto Cesareo individuati 17 lavoratori “in nero” e constatate numerose violazioni agli obblighi di memorizzazione e di invio dei corrispettivi telematici

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Negli ultimi giorni le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce, nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, hanno individuato 17 lavoratori in nero.

Le attività ispettive sono state svolte principalmente tra Lecce, Gallipoli, Maglie, Tricase, Otranto, Leuca e Porto Cesareo.

Le violazioni riscontrate hanno interessato varie tipologie di attività commerciali, tra le quali pub, ristoranti e gelaterie, ma anche ambulanti ed imprese di costruzioni.

Durante gli interventi, le Fiamme Gialle hanno individuato 10 datori di lavoro che utilizzavano manodopera in nero, procedendo a segnalare 5 imprenditori all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per le conseguenti valutazioni in ordine alla eventuale sospensione dell’attività imprenditoriale.

Inoltre, a seguito di specifici controlli condotti a contrasto all’evasione fiscale, i finanzieri leccesi hanno rilevato oltre 180 violazioni concernenti l’inosservanza dell’obbligo di rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali.

Tra gli esercizi commerciali interessati da tali violazioni figurano bar, bracerie, macellerie, creperie, gelaterie, bancarelle, negozi di abbigliamento, ecc.

*immagine di repertorio
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Cronaca

Coltivazioni di marijuana irrigate con l’acqua pubblica

Maxi sequestro della Guardia di Finanza al Campo Panareo: oltre 4.500 piante per un peso di circa 280 kg. Valore complessivo di mercato di circa 2,8 milioni di euro. Il valore potenziale della produzione avrebbe potuto agevolmente superare i 30 milioni di euro

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Le fiamme gialle del Comando provinciale di Lecce, a seguito di puntuale e dettagliata segnalazione pervenuta dalla Sezione Aerea di Bari, hanno individuato tre diverse zone rurali, limitrofe al Campo Panareo, adibite a coltivazione di sostanza stupefacente, rilevando – inoltre – come le stesse piantagioni fossero irrigate mediante cisterne direttamente collegate all’impianto idrico pubblico centralizzato, a servizio dello stesso Campo.

Delle operazioni in corso è stato informato il magistrato di turno, dott. Alessandro Prontera, il quale ha disposto il sequestro a carico di ignoti delle piantagioni adibite alla coltivazione di marijuana per un totale di oltre 4.500 piante per un peso di circa 280 kg.

Il valore complessivo di mercato della sostanza stupefacente posta sotto sequestro è pari a circa 2,8 milioni di euro.

Il valore potenziale della sostanza stupefacente che si sarebbe potuta produrre supera prudenzialmente i 30 milioni di euro.

Attualmente, sono in corso specifiche attività investigative per risalire ai responsabili.

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