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Cronaca

Specchia: 17mila firme per salvare l’albero

Tante sottoscrizioni, evidentemente anche da fuori paese, per la petizione lanciata online in difesa del bagolaro, l’albero secolare al centro del peese

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Ha superato le 17mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org in difesa dell’albero secolare al centro di Specchia.


Un gruppo di cittadini sensibili alle tematiche ambientali è confluito nel comitatoSalviamo il Bagolaro” con il chiaro obiettivo di scongiurare l’abbattimento di uno dei simboli del paese dopo una determina comunale che stabilisce l’eradicazione della pianta per mettere in sicurezza l’area.


«La nostra è una lotta contro il tempo», si legge nel testo dell’appello, «vogliamo sensibilizzare gli amministratori ad aprire un dialogo per vagliare ogni strada possibile».


La mobilitazione per la salvaguardia dell’albero centenario è iniziata tempo fa.


«Dopo il cedimento di una porzione del muretto esterno e delle sottostanti strutture», spiegano i promotori, «l’amministrazione comunale ha chiuso la strada e sono state condotte analisi tecniche da un agronomo e un geologo. Risulterebbe che le relazioni dei due tecnici non arrivino ad un unanime parere sulla sorte della pianta».

Di fronte al possibile abbattimento dell’albero, è iniziata nei mesi scorsi la mobilitazione dei cittadini che, «dopo le prime rassicurazioni sul destino della pianta da parte dell’amministrazione», hanno appreso della determina del tecnico comunale che stabilisce l’abbattimento dell’albero.


Una decisione motivata dalla «necessità di messa in sicurezza ottimizzando le risorse economiche disponibili. Non sarebbero stati trovati fondi sufficienti per sistemare le strutture murarie e salvaguardare la pianta».


Da qui l’appello rivolto direttamente agli amministratori locali: «Vista l’importanza storico culturale che l’albero ha per il paese chiediamo una soluzione condivisa con la cittadinanza e le associazioni per garantire la sicurezza pubblica e, allo stesso tempo, preservare il vecchio bagolaro, simbolo identitario di Specchia».


Cronaca

Lucugnano: «Parco Giochi? No, Parco Rischi!»

La denuncia di un nostro lettore dalla frazione: «Nessuno dei giochi disponibili e nessuna panchina installata rispettano i requisiti di sicurezza»

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La segnalazione di un lettore da Lucugnano per denunciare lo stato di abbandono in cui versa il piccolo parco giochi nell’area verde a disposizione della Scuola Materna, «che negli ultimi anni è stato trascurato completamente dall’amministrazione comunale».

Secondo Rocco Indino, «non basta tagliare l’erba selvaggia di tanto in tanto per far si che sembri un prato inglese accogliente per i bambini, come si vorrebbe far credere», ma «è importantissimo, soprattutto, che i giochi a disposizione dei bambini siano curati con la necessaria manutenzione periodica perché possano essere usati in sicurezza. Non è questa, purtroppo, la situazione in cui ci troviamo: mentre scrivo queste poche righe di denuncia, nessuno dei giochi disponibili e nessuna panchina installata rispettano i requisiti di sicurezza».

Indino poi ricorda che «è già successo la scorsa estate che una ragazzina si sia procurata, per colpa dei ferri di una panchina, una profonda ferita al braccio destro per la quale il Comune ha dovuto pagare i relativi danni!».

«Per evitare che si ripetano episodi simili che mettono a repentaglio la salute dei nostri bambini in un luogo che dovrebbe essere adibito a svago e benessere», Indino chiede «la sostituzione urgente di tutti i giochi e possibilmente anche un’integrazione degli stessi, la manutenzione delle panchine e dell’impianto elettrico, poiché di sera il luogo è poco illuminato».

«Credo», conclude Rocco Indino, «che i nostri bambini meritino più attenzioni per crescere meglio».

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Castrignano del Capo

Lavoro nero e mancati scontrini, controlli e segnalazioni

Tra Lecce, Gallipoli, Maglie, Tricase, Otranto, Leuca e Porto Cesareo individuati 17 lavoratori “in nero” e constatate numerose violazioni agli obblighi di memorizzazione e di invio dei corrispettivi telematici

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Negli ultimi giorni le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce, nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, hanno individuato 17 lavoratori in nero.

Le attività ispettive sono state svolte principalmente tra Lecce, Gallipoli, Maglie, Tricase, Otranto, Leuca e Porto Cesareo.

Le violazioni riscontrate hanno interessato varie tipologie di attività commerciali, tra le quali pub, ristoranti e gelaterie, ma anche ambulanti ed imprese di costruzioni.

Durante gli interventi, le Fiamme Gialle hanno individuato 10 datori di lavoro che utilizzavano manodopera in nero, procedendo a segnalare 5 imprenditori all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per le conseguenti valutazioni in ordine alla eventuale sospensione dell’attività imprenditoriale.

Inoltre, a seguito di specifici controlli condotti a contrasto all’evasione fiscale, i finanzieri leccesi hanno rilevato oltre 180 violazioni concernenti l’inosservanza dell’obbligo di rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali.

Tra gli esercizi commerciali interessati da tali violazioni figurano bar, bracerie, macellerie, creperie, gelaterie, bancarelle, negozi di abbigliamento, ecc.

*immagine di repertorio
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Cronaca

Coltivazioni di marijuana irrigate con l’acqua pubblica

Maxi sequestro della Guardia di Finanza al Campo Panareo: oltre 4.500 piante per un peso di circa 280 kg. Valore complessivo di mercato di circa 2,8 milioni di euro. Il valore potenziale della produzione avrebbe potuto agevolmente superare i 30 milioni di euro

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Le fiamme gialle del Comando provinciale di Lecce, a seguito di puntuale e dettagliata segnalazione pervenuta dalla Sezione Aerea di Bari, hanno individuato tre diverse zone rurali, limitrofe al Campo Panareo, adibite a coltivazione di sostanza stupefacente, rilevando – inoltre – come le stesse piantagioni fossero irrigate mediante cisterne direttamente collegate all’impianto idrico pubblico centralizzato, a servizio dello stesso Campo.

Delle operazioni in corso è stato informato il magistrato di turno, dott. Alessandro Prontera, il quale ha disposto il sequestro a carico di ignoti delle piantagioni adibite alla coltivazione di marijuana per un totale di oltre 4.500 piante per un peso di circa 280 kg.

Il valore complessivo di mercato della sostanza stupefacente posta sotto sequestro è pari a circa 2,8 milioni di euro.

Il valore potenziale della sostanza stupefacente che si sarebbe potuta produrre supera prudenzialmente i 30 milioni di euro.

Attualmente, sono in corso specifiche attività investigative per risalire ai responsabili.

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