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Cronaca

In possesso di 87 pastiglie di ecstasy, arrestato

Inoltre, lo stesso soggetto, già noto alle forze di polizia per reati inerenti all’utilizzo indebito e fabbricazione di carte di credito false, insolvenza fraudolenta, truffa e furto, nella circostanza veniva trovato in possesso di diverse carte di credito e/o debito e documenti di identità di terze persone per le quali non era in grado di fornire giustificazioni plausibili per il possesso…

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LECCE: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN 23ENNE IN POSSESSO DI 87 PASTIGLLIE DI ECSTASY


Ieri mattina è giunta presso la richiesta di intervento per un possibile furto all’interno di un albergo situato nel centro storico di Lecce. 


Sul posto il manager dell’hotel ha riferito agli agenti delle volanti che la sera prima quattro uomini di origine senegalese avevano preso in affitto due stanze dell’albergo, provvedendo al pagamento delle stesse tramite carta di credito e che, sempre nella stessa sera, avevano invitato in camera alcuni amici della stessa nazionalità nonostante fosse stato detto loro di non farlo.


La mattinata successiva uno di questi amici “ospitati” è stato visto allontanarsi dall’uscita di sicurezza portando con sé fuori dell’albergo materiale assegnato alla palestra, per questo era stato chiesto l’intervento.


Subito prima dell’arrivo sul posto degli operanti, il soggetto summenzionato si è ripresentato in albergo e ha restituito il materiale dichiarando di aver terminato di allenarsi all’esterno della struttura. 


Tenuto conto degli accadimenti e temendo che altro materiale potesse essere asportato, il manager dell’albergo ha chiesto l’intervento dei poliziotti per verificare se fossero presenti abusivamente altri soggetti non registrati all’ingresso.


Il sopralluogo ha permesso di riscontrare l’assenza degli ospiti registrati, che si erano già allontanati dalla struttura presumibilmente utilizzando l’uscita di emergenza, e la presenza, all’interno di una delle due camere, di due soggetti extracomunitari non censiti, che dormivano.


Gli agenti hanno proceduto all’identificazione dei due ragazzi, uno di 23 anni e un altro di 18, entrambi di nazionalità senegalese, regolari sul t.n. e residenti a Lecce, i quali riferivano di essere stati invitati dai loro amici che alloggiavano nell’albergo e di essersi successivamente addormentati.

Tenuto conto che la stanza dove dormivano i due soggetti non registrati si presentava a soqquadro, e visto che gli stessi si mostravano alquanto insofferenti cercando di occultare dietro la schiena le borse a tracolla, insospettiti da tale atteggiamento, i poliziotti provvedevano alla perquisizione personale su entrambi gli stranieri. 


Sul soggetto di 23 anni veniva rinvenuto un involucro in cellophane con all’interno n° 87 pasticche di colore celeste, del peso lordo complessivo di 41,54 grammi, del tipo ECSTASY.


La perquisizione domiciliare dava esito negativo. 


Inoltre, lo stesso soggetto, già noto alle forze di polizia per reati inerenti all’utilizzo indebito e fabbricazione di carte di credito false, insolvenza fraudolenta, truffa e furto, nella circostanza veniva trovato in possesso di diverse carte di credito e/o debito e documenti di identità di terze persone per le quali non era in grado di fornire giustificazioni plausibili per il possesso.


Così, i poliziotti comunicavano al P.M. che disponeva di trarre in arresto per l’ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente o psicotropa in concorso e di sottoporlo alla misura degli arresti domiciliari, procedendo altresì alla sua denuncia in stato di libertà per l’ipotesi di reato di ricettazione.


Mentre il ragazzo di 18 anni veniva deferito in stato di libertà per l’ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente o psicotropa in concorso.


Tutto il materiale rinvenuto veniva debitamente repertato e sequestrato. 


Cronaca

Gallipoli: d.a.c.ur emessi per 3 giovani di Trani e per 3 giovani di Nardò

Il provvedimento vieterà ai responsabili della rissa di accedere e stazionare presso tutti gli esercizi pubblici in particolare, nelle aree ove sorgono “esercizi di ristorazione, trattorie, pizzerie, di somministrazione di bevande, di prodotti per la gastronomia, bar, caffè, gelaterie, pasticcerie (ed altri esercizi similari)”, situati a Gallipoli in località Baia Verde…

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D.a.c.ur. emessi dal Questore della provincia di Lecce nei confronti di 6 ragazzi 

A seguito degli eventi occorsi in data 21 luglio scorso a Gallipoli, in località Baia Verde, il Questore, sulla scorta delle acquisizioni investigative effettuate dai poliziotti del Commissariato di Polizia di Gallipoli e dopo gli accertamenti effettuati dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, ha emesso nei confronti di sei ragazzi (tutti di età compresa tra 20 e 29 anni) il provvedimento amministrativo del D.A.C.ur. (Divieto d’accesso aree urbane).  

Il 21 luglio, infatti, alle 5.30 del mattino i sei ragazzi sono stati protagonisti di una rissa scaturita per futili motivi, durante la quale, nei pressi di un noto lido, sono stati sferrati dei colpi sia con un oggetto di metallo che con un coltello e due giovani sono stati trasportati in ospedale riportando ferite giudicate guaribili in 15 gg.   

Questo provvedimento, finalizzato a ridurre al massimo il rischio di commissione di reati e di situazioni di lesività dell’incolumità pubblica, vieterà ai responsabili della rissa di accedere e di stazionare presso tutti gli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, in particolare, nelle aree ove sorgono “esercizi di ristorazione, trattorie, pizzerie, di somministrazione di bevande, di prodotti per la gastronomia, bar, caffè, gelaterie, pasticcerie (ed altri esercizi similari)”, situati a Gallipoli in località Baia Verde, per un periodo di 27 mesi per i 3 giovani residenti a Trani e di 3 anni per tre giovani residenti a Nardò.

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Cronaca

Tiggiano, sequestrati oltre cinque chili di droga. Arrestato 30enne

I militari hanno rinvenuto, nell’abitazione dell’uomo e in un locale che è nella sua disponibilità sito in Tricase, oltre 5 kg di sostanza stupefacente, confezionata in 3 involucri di cellophane contenente sostanza presumibilmente stupefacente del tipo cocaina dal peso complessivo di 4 kg circa, in 8 panetti di sostanza presumibilmente stupefacente del tipo hashish dal peso complessivo di 1 Kg nonché 150 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana suddivisa in dosi

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Amaro epilogo per un 30enne salentino che è stato arrestato dai Carabinieri nel corso di una mirata attività preventiva e repressiva per il contrasto dello spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti.

I militari dell’Arma hanno rinvenuto, nell’abitazione dell’uomo e in un locale che è nella sua disponibilità sito in Tricase, oltre 5 kg di sostanza stupefacente, confezionata in 3 involucri di cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina dal peso complessivo di 4 kg circa, in 8 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish dal peso complessivo di 1 Kg nonché 150 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana suddivisa in dosi.

Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti: una pistola scacciacani priva del tappo rosso, bilancini di precisione, materiale utile per il confezionamento e la somma contante di 835 euro. 

La sostanza stupefacente, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato la somma di circa 400.000 euro. Il tutto è stato sottoposto a sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente, così come il denaro ritenuto provento della presunta attività di spaccio.

Al termine dell’attività di polizia, l’uomo è stato arrestato e come disposto dal P.M. è stato condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

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Attualità

Marittima, San Vitale: “… E noi suoneremo le nostre Campane”

Le campane tornino a suonare! L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto…

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San Vitale Martire, di Marittima di Diso, ringrazia.

E’ stato accolto il ricorso del parroco che aveva deciso di impugnare l’ordine impartito un anno fa dal Giudice del Tribunale di Lecce, che aveva accolto il ricorso cautelare proposto dai proprietari di alcune abitazioni limitrofe alla chiesa parrocchiale.

L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto.

Lo stesso tribunale aveva deciso anche di avviare l’attività istruttoria attraverso un accertamento tecnico, fissando l’avvio delle operazioni a partire dallo scorso novembre.

Il parroco di Marittima, don Giovanni Negro, difeso dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani, aveva depositato un ricorso per ottenere la riforma dell’ordinanza cautelare.

La discussione del ricorso, tenutasi il 30 luglio scorso, ha pronunciato una ordinanza di accoglimento integrale della impugnazione, ripristinando così la possibilità per la Parrocchia di far risuonare le campane nel «pieno e libero esercizio del diritto di culto, anche quale manifestazione del diritto costituzionale di libertà di culto dei cittadini credenti», condividendo in pieno le argomentazioni difensive, ha sancito che “a prescindere dalla considerazione dell’uso che i proprietari ricorrenti facciano degli immobili di loro proprietà e dall’effettiva configurabilità di una significativa lesione della loro sfera giuridica personale in mancanza di una prova effettiva del pregiudizio eventualmente arrecato dal suono delle campane, non potesse essere ordinata in via cautelare la limitazione della libertà di esercizio del culto, che si esprime attraverso l’uso delle campane per scopi liturgici, tutelato dall’articolo 2 dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 18 febbraio 1984 e regolamentato dall’autorità ecclesiastica».

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