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Attualità

Rosalba Cotardo promossa al grado superiore di 1° Dirigente della Polizia

Dal 1° agosto la stessa si è insediata, quale Dirigente, presso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce.

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ROSALBA COTARDO PROMOSSA A 1° DIRIGENTE DELLA POLIZIA DI STATO, DAL 1° AGOSTO E’ A CAPO DELLA DIVISIONE P.A.S. DELLA QUESTURA DI LECCE


Il 26 gennaio u.s. il Consiglio di Amministrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha decretato l’avanzamento del Vice Questore della Polizia di Stato dr.ssa Rosalba Cotardo, la quale è stata promossa con scrutinio per merito comparativo al grado superiore di Primo Dirigente della Polizia di Stato, permanendo presso la Questura di Lecce per le esigenze della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione connesse allo svolgimento del G7 a Borgo Egnazia – Savelletri. 


Rosalba Cotardo dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti ed essere stata abilitata alla professione forense, ha iniziato la sua carriera nella Polizia di Stato nel gennaio del 2002, vincitrice di concorso per Commissari di Polizia ed è stata assegnata alla Questura di Venezia dove ha ricoperto l’incarico di funzionario addetto al Commissariato Sezionale di P.S. San Marco, fino al gennaio 2009. 


Nello 2007 ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e delle Pubbliche Amministrazioni presso l’Università degli Studi di Catania. 


Dal febbraio 2009 all’aprile 2010, è stata aggregata alla Questura di Lecce, ed ha ricoperto l’incarico di responsabile della 3a Sezione “Reati contro la Persona e i Minori” della Squadra Mobile di Lecce. 

Nell’aprile del 2010, trasferita presso la Questura di Brindisi, ha diretto  l’Ufficio del Personale e l’Ufficio Amministrativo Contabile, sino al gennaio 2014.


Successivamente ha assunto la dirigenza del Commissariato Distaccato di P.S. di Mesagne sino a giugno 2019, quando viene assegnata alla Digos di Brindisi fino al 5 settembre 2022, allorquando è stata trasferita a capo della D.I.G.O.S. di Lecce. 


Dall 1° agosto  si è insediata, quale Dirigente, presso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce.


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Percorsi inediti tra la bellezza: grande successo per SceNaRi

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Alla sua prima edizione subito un grande successo per SceNaRi – Scene, Narrazioni, Ritratti, l’evento del Comune di Ruffano ideato e promosso dal consigliere con deleghe a Beni Culturali e Politiche Giovanili Gabriele Cacciatore.

Una meravigliosa esperienza del tutto inedita, pensata per condurre i visitatori attraverso percorsi (e scenari appunto) mai visti, arricchendo la meraviglia che si presenta davanti agli occhi con una eterogenea proposta artistico culturale.

Dei percorsi esclusivi, definiti sensoriali e artistici, che si sono snodati tra le terrazze dei palazzi, delle chiese e i panoramici belvedere del paese. In cui ogni tappa è stata pensata per offrire nuove prospettive ed emozioni indimenticabili, affiancate da esposizioni, performance e installazioni artistiche.

Già diversi giorni prima delle due giornate dedicate, gli scorsi 2 e 3 agosto, i tour proposti da Scenari sono andati sold out. In tantissimi si sono prenotati per un’esperienza unica e affascinante, per scoprire il cuore del Centro Storico di Ruffano come mai prima d’ora era accaduto.

Ne è nato un weekend stupefacente, un viaggio oltre le aspettative, complice la bellezza dei luoghi ma soprattutto l’impegno dei tanti che si sono prodigati per la riuscita dell’iniziativa, tra cui numerosi giovani di Ruffano che hanno abbracciato appieno l’organizzazione dell’evento.

L’idea era quella di creare qualcosa di nuovo che aprisse una finestra inedita sullo storico fascino della nostra Ruffano e dei suoi preziosi beni culturali“, commenta il consigliere Gabriele Cacciatore, che aggiunge: “Siamo felici di averlo fatto abbracciando la collaborazione di tanti volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro conoscenze per il bene della comunità, ma soprattutto stimolando in primo luogo i più giovani, che hanno guidato la regia di questo evento ed hanno ricoperto un ruolo fondamentale per la sua realizzazione”.

 

 

 

 

 

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Attualità

In Puglia oltre 10mila esercizi ricettivi. 302mila posti letto

In particolare, si contano 49 alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso; 418 hotel 4 stelle; 415 hotel 3 stelle; 77 hotel 2 stelle; 30 hotel con 1 stella; 81 residenze turistico-alberghiere per un totale di 1.070 alberghi…

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Cresce l’offerta ricettiva nelle province e nei comuni pugliesi

In Puglia oltre 10mila strutture alberghiere ed extra-alberghiere. Posti letto a quota 302mila

La Puglia ha un’offerta turistica rappresentata da oltre 10mila esercizi ricettivi. Per la precisione, si contano 10.133 unità tra strutture alberghiere ed extralberghiere. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato i dati più aggiornati sugli hotel, bed & breakfast, case vacanze ed alloggi in affitto, agriturismi, campeggi e villaggi turistici, case per ferie, ostelli per la gioventù.

In particolare, si contano 49 alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso; 418 hotel 4 stelle; 415 hotel 3 stelle; 77 hotel 2 stelle; 30 hotel con 1 stella; 81 residenze turistico-alberghiere per un totale di 1.070 alberghi. Di questi ben 338 sono ubicati in provincia di Lecce; 292 in quella di Foggia; 185 in quella di Bari; 110 in quella di Brindisi; 101 in quella di Taranto e 44 in quella di Barletta-Andria-Trani.

I posti letto sono 110.540, le camere 46.136 e 45.888 bagni.

Sempre in Puglia, l’offerta turistica si amplia con le strutture extra-alberghiere: 5.001 alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale; 3.033 bed & breakfast; 774 agriturismi; 223 campeggi e villaggi turistici; 25 case per ferie e 7 ostelli per la gioventù, per un totale di 9.063 unità.

Di questi ben 2.932 sono ubicati in provincia di Lecce; 2.560 in quella di Bari; 1.211 in quella di Foggia; 915 in quella di Brindisi; 914 in quella di Taranto e 531 in quella di Barletta-Andria-Trani. I posti letto sono ben 191.242.

Sommando i posti letto delle strutture alberghiere si raggiunge quota 301.782.

«La Puglia – spiega il data analyst Davide Stasi – ha accelerato, negli ultimi anni, una specializzazione produttiva basata sul turismo. Si rileva, infatti, una significativa crescita del numero delle imprese nei settori della ricettività, della ristorazione, del terziario e dei servizi. Anche per valorizzare il nostro patrimonio di inestimabile valore: uno «scrigno» di beni materiali ed immateriali. È una terra ricca di storia, di arte, di cultura e di tradizioni, ma non solo. Di generazione in generazione sono state tramandate conoscenze e competenze.

Lo studio analizza le caratteristiche e le tendenze del settore turistico nelle province e nei comuni pugliesi. Il comparto registra un trend di crescita costante soprattutto nell’ultimo decennio. Oggi si parla molto di turismo sostenibile – aggiunge Stasi – I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico.

Il turismo ecosostenibile guarda quindi al futuro: si tratta di un insieme di pratiche e scelte che non danneggiano l’ambiente e favoriscono uno sviluppo economico durevole, non danneggiando i processi sociali locali, ma contribuendo al miglioramento della qualità della vita dei residenti. Economia, Etica e Ambiente sono i principi fondamentali su cui si basa il turismo sostenibile.

Di contro, i pugliesi investono ancora troppo poco nella qualità dei servizi resa ai propri ospiti e, pertanto, la redditività non può che restare bassa: è questo il tema cruciale da affrontare per lo sviluppo della Puglia. Intraprendendo un percorso sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che da quello ambientale, occorre perseguire un modello di sviluppo che possa far incrementare i ricavi e gli utili delle aziende.

Solo così si potranno prevedere nuovi investimenti e, conseguentemente, creare occupazione stabile e non solo stagionale.

Se gli arrivi e le presenze, anno dopo anno, stanno aumentando, con percentuali di crescita sempre più elevate, il dibattito deve ruotare non più sul maggiore afflusso di altri visitatori, quanto sugli strumenti da utilizzare per rafforzare il nostro tessuto imprenditoriale – sottolinea Stasi – Già da tempo, principalmente nel periodo estivo, la Puglia è frequentata da turisti provenienti da tutto il mondo. Forse, nei periodi più caldi, è anche troppo affollata. Tuttavia, i ricavi degli operatori del settore turistico non crescono di pari passo.

Se a fronte di migliaia e migliaia di arrivi non si riscontrano ritorni economici altrettanto eclatanti, allora vuol dire che il modello di fare impresa non è redditizio come dovrebbe. O meglio, vuol dire che la nostra offerta turistica non è così matura da garantire buoni profitti. Questa debolezza è confermata anche dai numerosi commenti – fa notare Stasi – da una parte, gli imprenditori lamentano una scarsa programmazione, avviata dagli enti preposti, che in alcuni ambiti viene considerata lacunosa, se non del tutto assente.

Gli stessi evidenziano anche di essere lasciati da soli e di doversi spesso affidare al caso. Dall’altra parte, invece, i Comuni e i Gruppi di azione locale (Gal) chiedono una maggiore professionalità da parte degli operatori del settore. In questo rimpallo di responsabilità, non si può che invitare i titolari di ditte individuali e i soci di società di capitali o persone, cooperative o consorzi, a «fare rete» nel loro stesso interesse, al fine di rafforzare l’attività di lobbying che solo in Italia ha da sempre avuto un’accezione negativa, ma in realtà bisogna intenderla come un gruppo di persone legate da interessi comuni che si riuniscono per ottenere provvedimenti a sostegno della propria categoria.

Per competere sul mercato – chiosa Stasi – le imprese turistiche hanno bisogno di investimenti, delle opportune competenze manageriali e gestionali, nonché di un’adeguata formazione del personale. Ormai, non bastano più o la passione o la simpatia o la buona volontà, se si vuole realmente che il turismo possa risultare trainante per l’economia locale.

Il turismo deve essere opportunamente gestito, con l’obiettivo di generare valore nel tempo sia a vantaggio delle imprese quanto per il territorio nel suo insieme in un processo più ampio di pianificazione e sviluppo territoriale».

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Piano ospedaliero, aumentano il numero dei posti letto, restano le criticità

Accogliamo favorevolmente tale decisione che inverte il precedente trend di contrazione di Ospedali e PL, sebbene rimaniamo fortemente perplessi su alcune problematiche…

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Apprendiamo che la Giunta regionale pugliese ha deliberato nell’ambito del “piano ospedaliero” un aumento dei posti letto (PL) pari a 1500, dedicati – per quanto riguarda la nostra Provincia – al Pronto Soccorso del DEA di 2° livello e al P.S. di Tricase, alle lungodegenze e alle riabilitazioni (l’81,3% dei PL a strutture private).

Accogliamo favorevolmente tale decisione che inverte il precedente trend di contrazione di Ospedali e PL, sebbene rimaniamo fortemente perplessi su alcune problematiche:

  • Vi sono numerose strutture che avrebbero bisogno di maggiore attenzione e di incremento di PL, in particolare, ma non solo, quelle in cui è prevista l’implementazione di un’attività universitaria, che non può assolutamente ridimensionare, ma anzi deve valorizzare le strutture ospedaliere esistenti, che rappresentano già reali riferimenti assistenziali di grande valore culturale.
  • Vengono, come d’abitudine, trascurate le strutture ospedaliere “periferiche”, che garantiscono la funzionalità del sistema e della rete.
  • Vi sono molti posti letto presenti solo “sulla carta”, mai realmente realizzati (Chirurgia vascolare, Gastroenterologia al P.O. “Fazzi”, ecc.), con gravi disagi, contraddizioni e difficoltà.
  • La problematica centrale è però la considerazione che i “PL” sono realtà differenti da un “letto”, sia pure con la presenza di strutture annesse. Essi comportano in primo luogo che vi sia, finalmente, la disponibilità di Medici, Infermieri, OSS, personale sanitario e amministrativo adeguati alla struttura cui dedicarli. Da questo punto di vista rimane sempre un grande vuoto! Naturalmente non si tratta solo di indire concorsi, ma di rendere “attraente” il posto bandito (dal punto di vista economico, della sicurezza, del ruolo sociale, ecc.).

Solo agendo in questi termini si possono dare risposte più adeguate e meno pubblicitarie per la salute dei cittadini, per ridurre le attese, per garantire universalità, sicurezza e accesso alle cure.

Donato DE GIORGI – (Presidente Ord. dei Medici, Lecce)

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