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Castrignano del Capo

Leuca, Tre Porte: escursioni in barca o snorkeling?

Turisti in acqua e turisti sulle barche. Volano parole grosse tra chi era intento a nuotare e chi era alla guida delle imbarcazioni

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Abbiamo accolto in redazione una denuncia, dura, di alcuni turisti alle prese con il traffico delle escursioni in mare nello specchio d’acqua antistante le Grotte delle Tre Porte a Santa Maria di Leuca.


Corredando quanto riferitoci con tanto di video, hanno definito alcuni dei protagonisti della vicenda come una «icona della barbarie, dell’arroganza di questa, di chi sfrutta il mare senza il minimo rispetto delle regole».


Il riferimento è ovviamente alla distanza dalla costa non rispettata.


Come si evince dal video, ad alcuni turisti che stavano facendo snorkeling viene intimato intimano in malo modo di spostarsi.


Questi rispondono che sono loro, quelli sulle barche, che in realtà che non potrebbero stare lì.


In poco tempo si accende il confronto (eufemismo) e partono gli insulti.


Ovviamente riportare tale denuncia non vuole essere un attacco alla categoria dei professionisti che lavorano nel settore, sempre (quasi a questo punto) rispettosi delle regole, educati e disponibili nei confronti dei turisti che poi, alla fine, sono quelli che danno loro da mangiare.


Semmai ritornando alla definizione di “icona delle barbarie” è il monito verso taluni che, stando alla denuncia, sono mancati dei più elementari principi di rispetto e buona educazione.


E, come sottolineato da qualcuno, non lamentiamoci, poi, quando arrivano le stroncature anche sui media nazionali.


«Quello che succede con le barche a luglio ed agosto», ha rincarato la dose una frequentatrice abituale del posto, «è un esempio di barbarie a cui le istituzioni, la Capitaneria di Porto o chi ne ha il dovere, dovrebbero porre rimedio, il cittadino non deve arrivare a fare lo sceriffo per farsi valere». 


Inutile nascondere la polvere sotto il tappeto: il problema c’è e va affrontato, chiarendo quali sono i limiti per chi è sulla barca e per chi, semplicemente, vuole godersi l mare dall’acqua.


Per inciso la zona teatro del litigio ripreso in video è balneabile mentre, invece, è vietato sostare sulle rocce intorno alle Tre Porte come ricorda uno dei due cartelli rimasti (l’altro è stato buttato giù).


Barche e bagnanti non dovrebbero mai essere così vicini per evitare ogni rischio e (ma sarebbe il minimo) anche di litigare.


Approfondimenti

Leuca e “La Spina de Rizzu”, 50 anni di spina nel fianco!

L’idea di realizzare un nuovo giornale a Leuca, – spiega Padre Corrado Morciano – è nata all’ombra del Convento francescano di Lequile, nell’anno 1973-1974…

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L’altra sera, mentre assistevo alla amabile presentazione del nuovo libro di Giancarlo De Cataldo, Il bacio del calabrone, allo Yacht Club di Leuca, mi sono imbattuto (ne ho carpito l’odore, come un cane da tartufo, dopo 40anni vissuti a pane e giornali) nella piacevole scoperta di un prodotto rigorosamente salentino; preciso per i più: Leucano, un giornale che nell’editoriale, così si presenta: “Mezzo secolo di storia e di attualità. Auguri a La Spina de Rizzu, per i suoi cinquant’anni, mezzo seccolo di vita, della nostra storia, della nostra Leuca”.

Questa piacevole scoperta devo condividerla, è stata la mia prima scintilla, pensare che ancora oggi, a distanza di 50anni, qualcuno si profonda in uno sforzo titanico per  stampare e far leggere, su carta (numero unico in occasione della Madonna di Leuca 14/15 Agosto 2024), quello che è stato e sarà Leuca negli anni a venire, mi ha commosso.

Desidero ardentemente, anche per questo, celebrare e mettere a parte dei lettori de “il Gallo” questo evento, a memoria di quanti altri prodotti editoriali locali come “La Spina de Rizzu” hanno visto la luce negli anni in questo periplo; a quanti ancora esercitano (con varie cadenze) e quanti, nel ricordo dei più, con il loro “lavoro” hanno dato voce e respiro alle tante “urgenze salentine” e, forse, anche per questo serbano nel cuore un moto d’orgoglio, oltre che un velato ricordo.

L’attacco, come nelle migliori sceneggiature, inizia così: “Nel giugno del 1974, a Milano, Indro Montanelli firmava il primo numero de Il Giornale, a mille chilometri di distanza, nel tacco dello stivale, Padre Corrado Morciano chiamava a raccolta un gruppo di amici per dare vita a “La Spina de Rizzu”.

Il primo numero era composto da quattro facciate, fitte di articoli e notizie con il contributo in prima pagina di Giorgia Cecere: “Leuca è un’acquamarina che rotola nel cuore è da pace”.

L’idea di realizzare un nuovo giornale a Leuca, – spiega Padre Corrado Morciano – è nata all’ombra del Convento francescano di Lequile, nell’anno 1973-1974.

Il titolo – continua – doveva essere pertinente e significativo degli obiettivi che doveva raggiungere. Nacque cosi la testata La Spina de Rizzu, un foglio che doveva creare cultura, pungolare amministratori, operatori turistici, commercianti, associazioni, personalità emergenti o in decadenza, personaggi rappresentativi, insomma, un quadro di riferimento interessante come bersaglio umoristico per uno spirito di serena convivenza e di simpatica visione della realtà locale. 

I mezzi per produrre un clima goliardico e pungente sono state le grafiche tracciate da vari artisti che hanno saputo evidenziare, attraverso vignette, simpatiche situazioni paesane, profili di amministratori e di personaggi in vista”.

Ad arricchire la pubblicazione le tante firme, che in mezzo secolo, hanno ingentilito le pagine: “La collaborazione di molti amici – commenta Padre Corrado – esperti nei vari rami della cultura hanno impreziosito i contenuti del giornale che è diventato, subito, una palestra di cultura e tradizioni popolari e di espressione sincera e democratica di opinioni personali. 

Il partecipare a scrivere è sempre un impegno a produrre novità e cultura”. Collaboratori formidabili, molti oggi non ci sono più, che in vario modo, hanno dato un contributo notevole alla crescita della comunità sociale di Leuca.

Pilastro del giornale è stato il libero pensiero che non sempre tutti hanno gradito: “La direzione – ricorda Padre Corrado – non ha mai rifiutato la penna di chi ha voluto esprimere la propria opinione. Non sempre, però il sarcasmo e l’umorismo sono stati accettati. Si è notata qualche presa di posizione per aver pubblicato articoli con ‘spine pungenti’ ma il tutto risolto nella paesana comprensione verso un giornale che, tutto sommato, era atteso con ansia e simpatia”.

Ad maiora!

Luigi Zito

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Castrignano del Capo

125mila euro nascosti al fisco per affitti brevi a Leuca e TorreVado

Nel corso dei controlli fiscali effettuati dalle Fiamme Gialle è emerso, tra l’altro, che due proprietari di immobili ed una società esercente l’attività di “affittacamere, b&b, residence” hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dalla locazione turistica di ville e appartamenti…

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Nel mese di luglio e agosto, i Finanzieri di Leuca, per contrastare l’evasione nel settore turistico degli affitti brevi, hanno eseguito mirati interventi nei confronti di proprietari di appartamenti e ville, talune dotate anche di piscina e con affaccio sul mare, al fine di verificare la regolare dichiarazione al Fisco dei redditi derivanti dalla locazione di tali immobili.

I destinatari dei predetti controlli sono stati individuati dalla Guardia di Finanza sulla base delle informazioni raccolte nel corso del controllo economico del territorio e da agenzie immobiliari e attraverso siti specializzati del settore, le quali sono state oggetto di successivi opportuni approfondimenti.

Nel corso dei controlli fiscali effettuati dalle Fiamme Gialle è emerso, tra l’altro, che due proprietari di immobili ed una società esercente l’attività di “affittacamere, b&b, residence” hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dalla locazione turistica di ville e appartamenti ubicati a Leuca e a TorreVado (Morciano di Leuca).

I proventi occultati al Fisco dai proprietari, all’esito dell’esame della documentazione acquisita e degli accertamenti svolti dai Finanzieri, ammontano complessivamente a circa 125 mila euro.

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Appuntamenti

Giancarlo De Cataldo apre allo Yacht Club Leuca la rassegna “Incontri salentini”

Non tutto è luce, nel luminoso mondo del lusso. È la prima cosa di cui si rende conto Manrico Spinori quando viene chiamato a indagare sull’improvviso decesso di Tito Cannelli – titolare di una prestigiosa maison – avvenuto in una cornice quanto mai suggestiva: il laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma. Per puro caso Manrico, noto melomane, ha assistito al fatto. Nemmeno a lui è chiaro fin dall’inizio se si sia trattato di un incidente

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Nell’ambito dell’edizione 2024 di “Incontri salentini”, rassegna letteraria ideata e diretta da Gabriella Buontempo, martedì 20 agosto, alle ore 20, presso lo Yacht Club Leuca, Giancarlo De Cataldo, autore dei bestseller “Romanzo criminale” e “Suburra”, presenterà “Il bacio del calabrone. Un caso per Manrico Spinori” (Einaudi).

Dopo i saluti di Giovanni Arditi di Castelvetere (Presidente dello Yacht Club Leuca), Francesco Petracca (Sindaco di Castrignano del Capo) e Valeria Ferraro (Assessora alla Cultura di Castrignano del Capo), dialogheranno con l’autore Gabriella Buontempo (Ideatrice e curatrice di “Incontri salentini”) e il filosofo Mario Carparelli (Università del Salento).

IL LIBRO

Non tutto è luce, nel luminoso mondo del lusso. È la prima cosa di cui si rende conto Manrico Spinori quando viene chiamato a indagare sull’improvviso decesso di Tito Cannelli – titolare di una prestigiosa maison – avvenuto in una cornice quanto mai suggestiva: il laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma. Per puro caso Manrico, noto melomane, ha assistito al fatto. Nemmeno a lui è chiaro fin dall’inizio se si sia trattato di un incidente, di una fatale disgrazia o di un ingegnoso omicidio affidato a un «killer» esotico. In compenso è subito evidente che, dietro l’apparenza scintillante delle sfilate, delle creazioni esclusive, dei costosissimi pezzi unici, si agita un microcosmo complesso dove non mancano sfruttamento, avidità, corruzione. Guidato per mano da una seducente esperta del settore, e spalleggiato dalla sua impareggiabile squadra – con a capo una sempre più determinata e determinante ispettora Deborah Cianchetti – il magistrato scoprirà infine la verità, smascherando il lato ambiguo e crudele della bellezza.

Giancarlo De Cataldo compone con maestria una trama affascinante, dal sapore classico e dal ritmo serrato. Un mistero che porta il Pm Manrico Spinori a conoscere, molto da vicino, l’ambiente dell’alta moda internazionale.

Il ciclo con protagonista il Pm romano Manrico Spinori della Rocca comprende già “Io sono il castigo” (2020), “Un cuore sleale” (2020), “Il suo freddo pianto” (2021) e “Colpo di ritorno” (2023), tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero.

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