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Aeronautica Galatina: passaggio di testimone al 61° stormo

Il colonnello Liccardo subentra al colonnello Conserva alla guida della scuola di volo salentina…

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AERONAUTICA MILITARE


Si è svolta questa mattina, all’interno dell’aeroporto militare “Fortunato Cesari” di Galatina, la cerimonia di cambio al comando del 61° Stormo, tra il colonnello Vito Conserva ed il colonnello Gianfranco Liccardo.


L’evento, che ha visto la presenza di autorità militari e civili del territorio, è stato presieduto dal generale di squadra aerea Silvano Frigerio, Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea, da cui il reparto salentino dipende.


Il Colonnello Conserva, che lascia l’incarico dopo due anni di intenso lavoro, durante il suo discorso di commiato ha ripercorso i momenti più significativi del suo mandato esprimendo parole di sincera gratitudine verso tutto il territorio,  le istituzioni locali ed i suoi rappresentanti, e verso gli uomini e le donne dello Stormo “Mi avete accolto due anni fa, mi avete preso per mano, mi avete fatto crescere con voi e fatto sentire in tutto e per tutto uno di voi…siete il vero cuore pulsante di questo reparto.”


Il Colonnello Liccardo, nuovo comandante del “61°”, ha preso la parola manifestando la sua gratitudine ai vertici della Forza Armata per la fiducia accordata: “… con estremo orgoglio assumo la guida di un reparto straordinariamente efficiente, efficace e dalla connotazione altamente strategica, mirata all’addestramento dei piloti militari, destinati ai velivoli di nuova generazione…”. Rivolgendosi al personale ha continuato: “il nostro operato dovrà necessariamente fondarsi sui principi di responsabilità, di correttezza, di trasparenza, di fiducia reciproca e, soprattutto, d’identità…noi siamo il 61° Stormo”.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Generale Frigerio, che ha lodato il lavoro svolto dal Colonnello Conserva e ha espresso il suo sostegno al Colonnello Liccardo. “Il 61° Stormo è un pilastro fondamentale per l’addestramento dei nostri piloti, ed una scuola volo leader anche nel panorama internazionale…. che ha sinora brevettavo, dalla sua costituzione ad oggi, quasi 9000 allievi appartenenti a ben 20 paesi di 4 continenti” ha detto il Generale Frigerio, “e sono certo che sotto la guida del nuovo comandante continuerà a mantenere gli alti standard di eccellenza che lo contraddistinguono.”


Il 61° Stormo di Galatina, situato nella provincia di Lecce, è una delle più prestigiose scuole di volo in ambito internazionale.


Costituito nel 1946 come scuola di volo (ma nasce nel 1931 come campo di fortuna), lo Stormo è attualmente dedicato all’addestramento basico e avanzato dei piloti militari (di II, III e IV fase), sia italiani che stranieri, destinati alle linee JET, come l’Eurofighter e l’F-35. Sotto il comando del 61° Stormo opera l’International Flight Training School (IFTS), un centro di eccellenza per l’addestramento al volo avanzato, frutto di una collaborazione tra l’Aeronautica Militare e Leonardo S.p.A.


Utilizzando l’addestratore avanzato M-346, il 61° Stormo fornisce una preparazione tecnologicamente avanzata, essenziale per la transizione dei piloti verso le più moderne piattaforme aerotattiche. Grazie alla qualità dei suoi programmi e allo stato dell’arte del sistema d’arma, lo Stormo è riconosciuto a livello internazionale come un centro di eccellenza per l’addestramento aeronautico.


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Ultimi aperitivi musicali: con sfondo il tramonto a Gallipoli

Domenica, infine, arriva la “last summer dance” con Andrea Maggino, dj che nel corso degli anni ha collaborato con Dennis Ferrer, Nic Fanciulli, Michel Cleis, Nari & Milani, The Cube Guys, Tommy Vee, Lee Vandowsky, Frivolous, Steve Mantovani, Joe T Vannelli, Ralf, Reboot e tanti altri…

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Da oggi venerdì 6 a domenica 8 settembre (ore 18:00 – ingresso libero) al Cotriero di Gallipoli, località Pizzo, arrivano gli ultimi aperitivi musicali al tramonto della stagione.

Venerdì l’energia del dj set afro house di Luca Tarantino sarà ancora più intensa grazie alle percussioni di Andrea Fasano.

Sabato dj Magagnino proporrà ritmi reggaeton, latini e commerciali.

Domenica, infine, al Cotriero arriva la “last summer dance” con Andrea Maggino, dj che nel corso degli anni ha collaborato con Dennis Ferrer, Nic Fanciulli, Michel Cleis, Nari & Milani, The Cube Guys, Tommy Vee, Lee Vandowsky, Frivolous, Steve Mantovani, Joe T Vannelli, Ralf, Reboot e tanti altri.

Per questa speciale occasione sarà accompagnato in consolle da Pierpaolo Tanisi e Stefano Malorgio: sonorità elettroniche si uniranno a ritmi e suoni fatti di vibes orientali e note della più classica house music proveniente da oltre oceano.

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Muletti elettrici: prestazioni e sostenibilità

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Muletti

I muletti elettrici sono attrezzature utilizzate in tutti quei contesti in cui si rende necessaria una movimentazione efficiente di carichi pesanti sistemati sulle palette di carico, altrimenti note come pallet, strutture apposite realizzate in legno (più comunemente), plastica, metallo o materiali riciclati.

Il muletto è una sorta di carrello munito di ruote e con due forche anteriori che devono essere inserite negli appositi spazi dei pallet. Quando le forche sono state inserite, possono essere alzate così da sollevare il carico che potrà essere sistemato dove occorre (sugli scaffali, sui mezzi di trasporto ecc.).

I muletti elettrici sono denominati carrelli elevatori controbilanciati elettrici; il termine “controbilanciati” fa riferimento al fatto che in un muletto è presente un contrappeso in metallo il cui scopo è quello di controbilanciare il peso del carico che si trova sulle forche del muletto aumentando di conseguenza la stabilità del mezzo.

Muletti elettrici: una soluzione sempre più ricercata

I muletti elettrici nuovi sono sempre più diffusi perché le proposte di ultima generazione risultano sempre più performanti e rappresentano una soluzione ideale per tutte quelle aziende di medie, grandi e grandissime dimensioni che stanno dando una sempre maggiore importanza al tema della sostenibilità.

È noto infatti che moltissime aziende stanno sposando una politica di elettrificazione dei propri mezzi di trasporto e di altre strumentazioni che fino a qualche anno fa erano disponibili soltanto con alimentazione endotermica.

È vero che un carrello elevatore controbilanciato elettrico comporta un investimento iniziale molto più elevato rispetto a quello necessario per un muletto con motore endotermico, ovvero alimentato da benzina, GPL o gasolio, ma è altrettanto indiscutibile che si tratta di una scelta che oltre a essere maggiormente sostenibile (i motori elettrici non rilasciano emissioni nocive) è anche lungimirante perché nel medio-lungo termine l’investimento può rivelarsi fruttuoso dato che i costi di gestione periodici sono inferiori.

Se poi l’investimento in un muletto elettrico nuovo risulta eccessivo, si può prendere in considerazione anche l’acquisto di un carrello elevatore controbilanciato ricondizionato, un’alternativa più economica.

Per determinate realtà aziendali può essere interessante anche valutare la possibilità del noleggio a breve, medio o lungo termine.

Muletto elettrico: la soluzione ad hoc per la gestione di magazzini di grandi dimensioni

Il muletto elettrico è un mezzo fondamentale per la logistica di magazzino perché permette di ottimizzare il flusso di lavoro; con esso infatti si è in grado di movimentare rilevanti quantitativi di merce, soprattutto quella sistemata sui pallet, ma non soltanto.

Del resto, senza ricorso ai muletti sarebbe di fatto impossibile movimentare in tempi rapidi le merci ovvero caricarle sui mezzi in partenza, scaricarle da quelli in arrivo, posizionarle negli scaffali o spostarle da una zona all’altra del magazzino.

Peraltro, un carrello elevatore motorizzato (elettrico o endotermico) non richiede sforzi fisici, come invece succede nel caso dei muletti manuali, che sfruttano un meccanismo di sollevamento idraulico.

Quanto solleva un muletto elettrico? E a quale altezza?

Indicativamente, la capacità di carico di un muletto elettrico può arrivare a circa 8.000 kg, anche se si deve fare una distinzione tra portata nominale e portata residua (ovvero quella effettiva in una determinata situazione); è di quest’ultima che si deve tenere conto.

Per quanto concerne l’altezza di sollevamento, nel caso di muletti elettrici frontali di tipo standard, l’altezza massima non supera i 7,5 metri, ma si consideri che l’operatore ha bisogno di un certo spazio di manovra per sistemare il carico sullo scaffale (indicativamente una ventina di cm); il corrente più alto dello scaffale quindi deve essere più basso dell’altezza che il muletto può raggiungere.

Vi sono comunque carrelli elevatori che possono raggiungere altezze maggiori come per esempio quelli per carichi pesanti (10 m circa) e quelli retrattili (fino a 14 m circa).

Muletti elettrici e sostenibilità ambientale

Una caratteristica importante dei muletti elettrici è che diversamente da quelli con motori endotermici non rilasciano emissioni nocive. Il loro impatto ambientale è quindi praticamente inesistente e sono quindi una soluzione che può essere tranquillamente utilizzata negli ambienti interni.

In un momento storico in cui si cercano sempre più spesso soluzioni sostenibili anche a livello logistico, i muletti elettrici rappresentano una risposta adeguata.

Si sottolinea infine il fatto che c’è anche una riduzione dell’inquinamento acustico dato che i motori elettrici sono particolarmente silenziosi. Ovviamente sono fondamentali alert acustici per scongiurare il pericolo di incidenti o collisioni.

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Leuca e “La Spina de Rizzu”, 50 anni di spina nel fianco!

L’idea di realizzare un nuovo giornale a Leuca, – spiega Padre Corrado Morciano – è nata all’ombra del Convento francescano di Lequile, nell’anno 1973-1974…

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L’altra sera, mentre assistevo alla amabile presentazione del nuovo libro di Giancarlo De Cataldo, Il bacio del calabrone, allo Yacht Club di Leuca, mi sono imbattuto (ne ho carpito l’odore, come un cane da tartufo, dopo 40anni vissuti a pane e giornali) nella piacevole scoperta di un prodotto rigorosamente salentino; preciso per i più: Leucano, un giornale che nell’editoriale, così si presenta: “Mezzo secolo di storia e di attualità. Auguri a La Spina de Rizzu, per i suoi cinquant’anni, mezzo seccolo di vita, della nostra storia, della nostra Leuca”.

Questa piacevole scoperta devo condividerla, è stata la mia prima scintilla, pensare che ancora oggi, a distanza di 50anni, qualcuno si profonda in uno sforzo titanico per  stampare e far leggere, su carta (numero unico in occasione della Madonna di Leuca 14/15 Agosto 2024), quello che è stato e sarà Leuca negli anni a venire, mi ha commosso.

Desidero ardentemente, anche per questo, celebrare e mettere a parte dei lettori de “il Gallo” questo evento, a memoria di quanti altri prodotti editoriali locali come “La Spina de Rizzu” hanno visto la luce negli anni in questo periplo; a quanti ancora esercitano (con varie cadenze) e quanti, nel ricordo dei più, con il loro “lavoro” hanno dato voce e respiro alle tante “urgenze salentine” e, forse, anche per questo serbano nel cuore un moto d’orgoglio, oltre che un velato ricordo.

L’attacco, come nelle migliori sceneggiature, inizia così: “Nel giugno del 1974, a Milano, Indro Montanelli firmava il primo numero de Il Giornale, a mille chilometri di distanza, nel tacco dello stivale, Padre Corrado Morciano chiamava a raccolta un gruppo di amici per dare vita a “La Spina de Rizzu”.

Il primo numero era composto da quattro facciate, fitte di articoli e notizie con il contributo in prima pagina di Giorgia Cecere: “Leuca è un’acquamarina che rotola nel cuore è da pace”.

L’idea di realizzare un nuovo giornale a Leuca, – spiega Padre Corrado Morciano – è nata all’ombra del Convento francescano di Lequile, nell’anno 1973-1974.

Il titolo – continua – doveva essere pertinente e significativo degli obiettivi che doveva raggiungere. Nacque cosi la testata La Spina de Rizzu, un foglio che doveva creare cultura, pungolare amministratori, operatori turistici, commercianti, associazioni, personalità emergenti o in decadenza, personaggi rappresentativi, insomma, un quadro di riferimento interessante come bersaglio umoristico per uno spirito di serena convivenza e di simpatica visione della realtà locale. 

I mezzi per produrre un clima goliardico e pungente sono state le grafiche tracciate da vari artisti che hanno saputo evidenziare, attraverso vignette, simpatiche situazioni paesane, profili di amministratori e di personaggi in vista”.

Ad arricchire la pubblicazione le tante firme, che in mezzo secolo, hanno ingentilito le pagine: “La collaborazione di molti amici – commenta Padre Corrado – esperti nei vari rami della cultura hanno impreziosito i contenuti del giornale che è diventato, subito, una palestra di cultura e tradizioni popolari e di espressione sincera e democratica di opinioni personali. 

Il partecipare a scrivere è sempre un impegno a produrre novità e cultura”. Collaboratori formidabili, molti oggi non ci sono più, che in vario modo, hanno dato un contributo notevole alla crescita della comunità sociale di Leuca.

Pilastro del giornale è stato il libero pensiero che non sempre tutti hanno gradito: “La direzione – ricorda Padre Corrado – non ha mai rifiutato la penna di chi ha voluto esprimere la propria opinione. Non sempre, però il sarcasmo e l’umorismo sono stati accettati. Si è notata qualche presa di posizione per aver pubblicato articoli con ‘spine pungenti’ ma il tutto risolto nella paesana comprensione verso un giornale che, tutto sommato, era atteso con ansia e simpatia”.

Ad maiora!

Luigi Zito

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