Cronaca
Insulti e minacce a ex compagna, arrestato 43enne
Accusato di atti di violenza verbale e minacce nei confronti della ex convivente. L’arresto è stato possibile grazie a indagini approfondite attivate dalla segnalazione della vittima, che ha collaborato con i carabinieri
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I carabinieri della Stazione di Surbo hanno arrestato l’uomo in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per minaccia e atti persecutori nei confronti della ex convivente.
L’emissione della misura cautelare è il risultato di indagini approfondite condotte dai Carabinieri, attivate dalla denuncia della donna, che ha riportato episodi di violenza verbale e minacce da parte dell’ex compagno.
Il 43enne sarebbe responsabile di aver sottoposto la donna a insulti e intimidazioni, manifestando anche propositi di violenza nei confronti di un suo nuovo compagno.
Grazie all’accurata ricostruzione dei fatti e alla collaborazione della vittima, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere elementi sufficienti a supportare la richiesta di misura cautelare.
Al termine delle operazioni di polizia, in ottemperanza al provvedimento dell’autorità giudiziaria, l’indagato è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
Cronaca
Sequestrata cava abusiva, ipotesi inquinamento
Carabinieri Forestali, Nucleo Regionale e Polizia Locale di Gallipoli, operazione “Stone Waste 2”: sequestrata cava abusiva di oltre 2 ettari, con segheria e rifiuti. Ricognizioni con l’elicottero dei carabinieri
Seconda fase dell’operazione “Stone Waste”, campagna di controlli dei Carabinieri Forestali a contrasto di abusi nelle attività estrattive sul territorio gallipolino e nel suo entroterra.
Anche questa volta le attività hanno visto la collaborazione fra Carabinieri Forestali (NIPAAF – Nucleo Investigativo di Lecce e Nucleo Forestale di Gallipoli) e Nucleo di Vigilanza Ambientale regionale, secondo una pianificazione operativa, che prevede anche la condivisione della tecnologia disponibile, che sta fornendo risultati di grande rilievo.
“Stone Waste 2” è stata condotta a termine da Forestali e funzionari della Regione Puglia dopo lunghi ed approfonditi accertamenti, con il necessario coinvolgimento anche del comune di Gallipoli (Sportello Unico per le Attività Produttive), e ha portato a stabilire l’integrazione di numerosi illeciti in un’area da tempo utilizzata per estrazione di materiale lapideo, in contrada Mater Gratiae.
Anche in questo caso sono state determinanti le ricognizioni effettuate con l’elicottero dei carabinieri (un AW169 di recente fornitura e dotato delle tecnologie più avanzate per le riprese sul territorio) e con i droni del Nucleo regionale di vigilanza ambientale – Sezione di Lecce.
Dalle indagini e le rilevazioni effettuate è stato verificato che una cava, facente parte di un vasto comprensorio estrattivo su cui si era già intervenuti con la fase iniziale di “Stone Waste”, veniva sfruttata in assenza assoluta della prescritta autorizzazione della Regione Puglia, e nonostante un ordinanza di sospensione dell’ attività.
Militari Forestali, tecnici regionali del Nucleo di Vigilanza Ambientale e Polizia Locale di Gallipoli hanno quindi proceduto al sequestro preventivo della cava, per impedire la prosecuzione dell’attività estrattiva illegale: l’ area cui sono apposti i sigilli misura complessivamente 2,20 ettari di superficie per 15 metri di profondità media; sotto sequestro anche 70 blocchi di pietra tagliati e pronti per il trasporto.
Il provvedimento cautelare ha interessato, inoltre, rifiuti (sfrido di pietra) da estrazione accantonati sul posto, una pala meccanica cingolata, nonché i locali adibiti a segheria con i macchinari; è stato altresì rilevato che i liquidi lubrificanti e comunque utilizzati per il taglio dei blocchi si disperdevano liberamente nel sottosuolo, senza alcuna opera di filtratura.
I Carabinieri Forestali, il Nucleo di Vigilanza Ambientale Regionale e la Polizia Locale hanno quindi proceduto a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce un 66enne, proprietario e gestore della cava, per i reati, di cui agli articoli 7 e 19 del D.Lgs. 117/2008 per gestione di rifiuti non autorizzata da attività estrattiva esercitata da ditte, inquinamento ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e culturale, per la prossimità ad una chiesetta di valore storico – inosservanza di provvedimenti dell’ Autorità), nonché per mancata nomina del direttore responsabile di cava, mancata presentazione del documento di salute e sicurezza e del documento sulla stabilità dei fronti.
Cronaca
Pescato a Gallipoli pesce Scorpione
Classificato come specie “aliena” perchè non originario dei nostri mari, la sua puntura può creare gravi danni, anche letali
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Attenzione massima nel mare di Gallipoli per il ritrovamento di un nuovo abitante: si tratta del Pesce Scorpione (Pterois Miles), una specie esotica.
Si tratta di un pesce diffuso nella fascia tropicale dell’Oceano Indiano compresi il mar Rosso e il golfo Persico ed è, quindi, classificato come specie “aliena” nel Mediterraneo, dove è penetrato nel Mediterraneo, attraverso il canale di Suez.
Segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 nella Sicilia sud-orientale e l’altra in Puglia nel 2018.
Dal 2018 in poi non ci sono più stati avvistamenti sino a queste ultime settimane.
La segnalazione arriva direttamente dai pescatori di Gallipoli che ne hanno dato notizia sui social.
Recentemente, ben due esemplari di pesce scorpione sono stati segnalati anche al largo della costa della Calabria.
Il primo è stato pescato nelle acque di Le Castella in provincia di Crotone mentre il secondo avvistato a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
L’esemplare di Le Castella era finito intrappolato nella rete di un pescatore che ha immediatamente avvisato del ritrovamento l’Associazione Isola Ambiente Apnea.
Il pesce scorpione di Marina di Gioiosa, invece, è stato scorto durante un’immersione ricreativa organizzata da un centro sub della zona.
Il pesce scorpione è commestibile, ma è protetto da spine molto lunghe e velenose sulla zona dorsale, anale e pelvica: la puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale.
Bisogna, inoltre, precisare che il pesce scorpione è parte della campagna di allerta denominata “Attenti a quei 4!” realizzata dall’ISPRA e dall’Istituto per le risorse biologiche e biotecnologiche marine del Cnr.
Questo progetto vuole educare la cittadinanza non solo a riconoscere i quattro pesci tropicali alieni che abitano sempre più le nostre acque, ma anche a fare pronta segnalazione agli enti competenti quando questi vengono avvistati.
Negli ultimi tempi oltre al Pesce Scorpione, infatti, sono arrivati nel Mediterraneo dal Canale di Suez altre tre specie estranee che sono: il pesce palla maculato, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque abbia visto o catturato uno di questi pesci in acque italiane ad inviare eventuali foto/video via WhatsApp al numero 3889411240 o attraverso il gruppo Facebook “Sportello dei Diritti”.
Ecco il video del pesce velenoso appena pescato disponibile all’indirizzo
Cronaca
Folgorato in casa, muore 37enne a Gagliano del Capo
La vittima è Luca Orlando, originario di Ruffano. L’incidente domestico sarebbe stato provocato dal malfunzionamento di una presa elettrica
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Tragedia nella tarda serata di ieri alle porte di Gagliano del Capo.
Un uomo di 37 anni è rimasto folgorato nella sua abitazione sulla strada provinciale 81pare per il malfunzionamento di una presa elettrica o di una prolunga.
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Castrignano del Capo chiamati a ricostruire l’accaduto.
La vittima è Luca Orlando, originario di Ruffano, che al momento della disgrazia era in casa con la compagna ed uno zio che hanno allertato i soccorsi.
I sanitari hanno provato a rianimare l’uomo ma ormai non c’era nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Lecce che hanno messo in sicurezza l’area e, per ulteriori verifiche, i tecnici dell’Enel.
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