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Cronaca

Onesti o pirati del pezzotto? La sentenza e il dubbio

«La pura fruizione di contenuti illeciti, anche se si paga per fruirne, non è reato»! Chi paga regolarmente, a cifre ben più alte, per usufruire di Sky, Dazn, Netflix ed altri broadcaster, è onesto o solo un fesso?

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Proviamo a dimenarci tra onestà e furberia legalizzata ben sapendo che non dipaneremo certo la matassa.


La premessa: la legge antipirateria 93/2023, approvata nel luglio 2023, prevede carcere e sanzioni fino a 5mila euro per chi guarda e distribuisce contenuti illeciti.


Eppure, a quanto pare la pura fruizione di contenuti illeciti, anche se si paga per fruirne, non è reato.


Lo ha stabilito la giudice monocratica Roberta Maggio nel corso di un processo per pirateria a Lecce che vedeva imputate ben 13 persone, accusate di aver acquistato un abbonamento irregolare per fruire di contenuti illeciti, il cosiddetto pezzotto.


Secondo la giudice, «non esistono elementi tali da provare che gli imputati abbiano partecipato alle attività di produzione e immissione in circolazione dei supporti informatici, né che li abbiano detenuti per immetterli in commercio».


I 13 imputati dovranno così solo pagare i 154 euro di sanzione amministrativa che era già stata loro notificata, ma escono dal processo come vincitori.


«Emerge pacificamente che la detenzione dei supporti informatici fosse finalizzata a meri scopi di natura personale», si legge nella sentenza.


Si badi bene: che le 13 persone erano parte di un gruppo di persone più ampio denunciato per aver acquistato abbonamenti illegali da un sito internet gestito da un pirata di Gallarate: pagavano regolarmente usando la postepay per vedere in streaming Netflix, Sky, DAZN, Mediaset e Disney Plus.


Gli altri imputati erano già stati assolti ad aprile da un altro giudice, Bianca Maria Todaro, della seconda sezione penale di Lecce con una motivazione simile: «Il fatto non è previsto dalla legge come reato».

Le sentenze vanno sempre rispettate e ci mancherebbe altro.


E siamo anche felici i per tutti coloro che sono stati assolti, però…


Però ci sovviene il dubbio: chi paga regolarmente, a cifre ben più alte, per usufruire di Sky, Dazn, Netflix ed altri broadcaster, è onesto o solo un fesso?


Fate voi…


Giuseppe Cerfeda


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Cronaca

Rubava smartphone e coltivava marijuana in casa

Arrestato 47enne gallipolino dalla Polizia di Stato. L’uomo è stato individuato grazie alle videocamere di sorveglianza del negozio di elettrodomestici. Durante la perquisizione domiciliare i poliziotti hanno scoperto anche le piante di marijuana coltivate in una piccola serra

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La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un uomo di 47 anni, per aver rubato dei telefoni cellulari.

Il direttore di un negozio di elettrodomestici di Gallipoli, accortosi del furto di tre cellulari, ha immediatamente contattato i poliziotti del Commissariato locale.

Stesse circostanze del 21 marzo scorso, qunado dal negozio era stato sottratto un tablet.

I poliziotti, giunti presso la rivendita di elettrodomestici, hanno visionato le telecamere di sorveglianza e hanno individuato subito l’autore del furto.

Un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di Polizia ha trovato l’uomo nei pressi della sua abitazione con indosso ancora gli stessi vestiti utilizzati per il furto e come si evince dalle riprese delle telecamere.

Interpellato riguardo ai fatti accaduti lo stesso ha ammesso di avere rubato un telefono e di averlo riposto nella propria stanza.

La perquisizione domiciliare ha consentito di trovare proprio all’interno della sua stanza, accanto al letto, i tre telefoni cellulari ancora chiusi nelle rispettive confezioni con sigillo di garanzia.

E inoltre, è stato ritrovato un tablet che, da successivi accertamenti, è risultato essere quello sottratto il 21 marzo.

I poliziotti, durante il controllo nell’appartamento, hanno anche trovato tre piante di marijuana con infiorescenza coltivate in una piccola serra, la quale presentava al suo interno, un sensore di temperatura e umidità ed una lampada da coltivazione UV, collegata alla rete elettrica.

Tutto il materiale e le piante venivano sequestrati e sottoposti ad analisi, mentre i tre telefoni ed il tablet venivano restituiti all’avente diritto.

L’arrestato ora è agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Ancora violenza contro le donne, arresto a Marittima

Fermato 41enne, già ai domiciliari per furto, per aver aggredito la convivente cercando di colpirla con le forbici. Solo l’ultima di una serie di aggressioni

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I carabinieri della Stazione di Spongano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 41 anni, residente a Marittima di Diso, già noto alle forze dell’ordine per essere sottoposto a regime di arresti domiciliari a seguito di furti aggravati in concorso con la stessa convivente.

Il suo comportamento violento ha comportato ulteriori e gravi accuse.

Durante un controllo di routine, i militari dell’Arma hanno notato evidenti segni di violenza sul viso della convivente, una donna di 36 anni.

Quel dettaglio ha acceso un campanello d’allarme.

La testimonianza della donna ha rivelato una drammatica situazione di minacce di morte e aggressioni, culminate in un attacco con un paio di forbici durante una lite domestica.

I carabinieri hanno messo in sicurezza la vittima e bloccato l’aggressore, conducendoli entrambi in caserma per ulteriori accertamenti.

Accertato un precedente storico di comportamenti aggressivi da parte dell’uomo con reati di maltrattamenti in famiglia e violenza privata.

Al termine delle formalità e come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica che conduce le indagini, il 41enne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

I carabinieri sottolineano che «non esiste una situazione di violenza domestica che debba essere tollerata o silenziata. Invitano chiunque si trovi in una situazione simile a non esitare a chiedere aiuto e a contattare le autorità competenti. La sicurezza e il benessere di ogni individuo sono una priorità e ogni segnalazione è fondamentale per combattere questo grave fenomeno sociale».

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Cronaca

Ancora fiamme a Ruffano: brucia un furgone nella notte

L’incendio a mezzanotte in via Gramsci: brucia vano motore ed abitacolo di Fiat Ducato

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Secondo incendio notturno in breve tempo a Ruffano, dopo che pochi giorni fa aveva preso fuoco una Audi parcheggiata in via Rattazzi, dinanzi ad un centro scommesse.

Nella notte appena trascorsa invece è andato in fiamme un mezzo da lavoro. Un furgone di proprietà di una azienda del posto, fermo in sosta in via Gramsci.

Poco dopo la mezzanotte una chiamata al 115 ha portato sul posto una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase.

Il mezzo, un Fiat Ducato, è stato interessato parzialmente nella parte anteriore (cabina e vano motore). L’intervento dei pompieri ha permesso il completo spegnimento e la bonifica dell’area, impedendo la propagazione dell’incendio verso altri veicoli presenti nel piazzale.

Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri di Casarano.

Le cause dell’accaduto sono in corso di accertamento.

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