Attualità
Bando accoglienza di Castrignano del Capo: “Prassi consolidata, altrochè favoritismi”
Il Consorzio Sale della Terra, finito al centro della polemica tra minoranza e amministrazione per l’assegnazione del progetto SAI da un milione di euro, interviene sul tema

Prende parola sul bando d’accoglienza SAI di Castrignano del Capo il Consorzio Sale della Terra, tirato in ballo nelle polemiche di recente esplose sulla gara pubblica da circa 1 milione di euro tra minoranza e amministrazione comunale per l’assegnazione della prossima triennalità del progetto finanziato dal Ministero dell’Interno.
Ricordiamo che i consiglieri Chiffi, Pizzolante e Calabrese, sul numero 5 de “Il Gallo” cartaceo, avevano sollevato dubbi sull’operato del Comune, parlando di lentezza strategica degli uffici che avrebbe favorito uno dei candidati.
Al netto della risposta del sindaco Petracca, che aveva preso le distanze dalle dichiarazioni della minoranza, il candidato cui, implicitamente, sarebbe riferito il sospetto sollevato è proprio il Consorzio Sale della Terra, che è intervenuto così sul tema: “La prassi consolidata in gare di questo tipo prevede che il soggetto aggiudicatario subentri negli stessi immobili già utilizzati dal precedente ente gestore. Questa modalità è adottata innanzitutto per garantire la continuità di vita degli ospiti, evitando trasferimenti che potrebbero compromettere il percorso di integrazione, e per assicurare il regolare funzionamento del servizio“.
“In qualità di Ente gestore di 21 Progetti SAI e 11 ampliamenti in Italia,– continuano dal Consorzio, – con cognizione di causa possiamo quindi dire che non si tratta né di un caso eccezionale né di un trattamento privilegiato, ma di una pratica comune. Per restare sul territorio salentino, un esempio recente riguarda la gara per la gestione di un progetto SAI sotto la competenza della stessa CUC di Castrignano del Capo, in cui il Consorzio Sale della Terra non è risultato vincitore. In quel caso, l’aggiudicatario è subentrato direttamente negli immobili che erano stati utilizzati dal nostro Consorzio, pur avendo in fase di gara indicato altre strutture. Questo dimostra che la stessa modalità si applica indipendentemente dal soggetto vincitore e senza alcun favoritismo”.
“Un altro aspetto fondamentale“, aggiungono, “riguarda i tempi della gara, in particolare la presentazione dell’offerta, la verifica dei requisiti e l’avvio del servizio. Le procedure per l’assegnazione della gestione di un SAI prevedono diverse fasi, tra cui la valutazione delle offerte, l’aggiudicazione provvisoria, le verifiche documentali e l’assegnazione definitiva. La disponibilità degli immobili è un requisito da soddisfare entro i termini previsti dal bando (nel caso specifico il 24 ottobre 2024), ma tra offerta e aggiudicazione possono passare anche mesi (nel caso specifico il 23 dicembre 2024), durante i quali i proprietari degli immobili sono liberi di affittarli, venderli o semplicemente cambiare idea. Ciò che conta è che al momento del passaggio di consegne a tutti gli ospiti siano assegnate abitazioni dignitose, cosa che per il progetto SAI di Castrignano del Capo è avvenuta. Ed è avvenuta, inoltre, in tempi e condizioni davvero difficili: l’aggiudicazione provvisoria in pieno periodo natalizio e il rifiuto della proroga tecnica da parte del precedente ente gestore (anche questa una prassi consolidata in tutti i passaggi di cantiere, come lo stesso Consorzio ha fatto in altre procedure, tra cui quella citata sopra) ci hanno portato a lavorare anche di notte e in periodo di feste sotto condizioni di grande urgenza, ma ciononostante le case erano pronte al momento del passaggio di cantiere. Perché l’interesse principale da preservare era quello della serenità degli ospiti e dell’intera comunità di accoglienza”.
“Ecco perché“, concludono, “il Consorzio Sale della Terra ribadisce senza timori di aver agito in totale correttezza e trasparenza, in linea con le prassi consolidate in qualsiasi sereno passaggio di cantiere, e così continuerà a fare nella speranza che nessuno osi strumentalizzare le vite dei migranti e richiedenti asilo per interessi diversi da quelli sociali“.
Appuntamenti
Esplorare l’abbandono: focus sul Salento
Contest Fotografico promosso dall’Ordine degli Architetti PPC, in collaborazione con l’Associazione Tempo di scatto, aperto agli iscritti e alle iscritte di tutti gli Ordini nazionali. Obiettivo del Contest favorire una riflessione sulla rigenerazione dei luoghi a partire dal dato visivo su degrado, abbandono, consumo di suolo, nel nostro territorio. Partecipazione entro il 23 aprile e Mostra conclusiva in maggio

Favorire la riflessione sul consumo del suolo nel Salento attraverso un’analisi visiva dei tanti beni urbani in stato di abbandono e degrado presenti sull’intero territorio della città capoluogo e dell’intera provincia salentina: è l’obiettivo del Contest fotografico “Esplorare l’abbandono” promosso e organizzato dall’ Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce in collaborazione con l’associazione fotografica Tempo di Scatto.
Aperto a tutti gli Ordini nazionali, e focalizzato esclusivamente sul territorio salentino, l’invito a partecipare (già sul sito dell’Ordine Architetti, clicca qui), interpreta l’abbandono come «una dinamica che, suscitando emozioni profonde e riflessioni inattese, consente di esplorare la bellezza nel degrado e la storia celata tra le rovine. Camminando in luoghi abbandonati come ville e fabbriche dismesse», osservano ancora gli organizzatori, «si crea un dialogo con il tempo, dando vita a narrazioni che raccontano di vite passate».
Il Contest fotografico, con scadenza per l’invio foto fissata al 23 aprile, costituisce il primo momento di un progetto a più vasto raggio che includerà, nei successivi step, percorsi guidati ricognitivi e l’invito a produrre specifici contributi di idee per la futura riqualificazione e rigenerazione anche alla luce dell’atlante dei luoghi individuato dalle suggestioni fotografiche e dalle immagini, che dovranno essere caratterizzate da specifici requisiti tecnici.
Le foto, infatti, saranno valutate alla luce di quattro distinti criteri: pertinenza, impatto, qualità della foto, visioni e originalità e, una volta selezionate, andranno a comporre una Mostra conclusiva prevista nel maggio prossimo, mentre tra quelle ritenute idonee 10 immagini saranno pubblicate on line sulla piattaforma dell’Ordine.
«Il tema dell’abbandono nel nostro territorio è quanto mai cogente e merita una riflessione puntuale e approfondita», sottolinea Tommaso Marcucci, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce, «ed è la ragione per cui abbiamo accolto con grande favore la proposta dell’associazione Tempo di scatto facendo nostre le ragioni e gli obiettivi del progetto che, peraltro, prevede step successivi alla Mostra finale come percorsi guidati ricognitivi e l’invito a individuare per ognuno dei luoghi fotografati ipotesi di possibili future riqualificazioni. Ecco, dunque, che esplorare l’abbandono può significare, grazie all’esplorazione visiva e fotografico, immergersi in storie non raccontate, riconoscendo la fragilità e la resilienza come condizioni costitutive proprie del vivente in tutte le sue forme. La mostra fotografica con cui si concluderà il progetto costituirà, come già quella su i paesaggi della Xylella, promossa e organizzata dal nostro Ordine negli scorsi anni, un’opportunità ulteriore di conoscenza del territorio e per sottolineare la complessità e l’urgenza della rigenerazione urbana. Chiamare a raccolta la nostra comunità nazionale su questi temi, consapevoli anche di quanto negli anni il Salento sia divenuta terra di forte attrazione e appeal, riteniamo possa agevolare uno scambio proficuo di riflessione e di buone pratiche».
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Attualità
«Stiamo costruendo il futuro di Matino»
Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

di Giuseppe Cerfeda
Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.
Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.
I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.
Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.
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Attualità
Scorrano, il Comune contro l’Asl di Lecce: “Ospedale abbandonato”
“Costretti a lanciare operazione verità: a precise domande non rispondono, presi dallo scellerato progetto di realizzazione del nuovo nosocomio da 400 milioni”

Finito il tempo della galanteria istituzionale, il Comune di Scorrano parte alla carica con una operazione verità sulla gestione dell’ospedale Veris Delli Ponti da parte dell’Asl di Lecce.
Con una nota apparsa sui canali istituzionali del Comune, l’amministrazione denuncia:
- Quattro anni di abbandono del pronto soccorso con le ambulanze che “scaricano” i pazienti all’aperto
- Il centro trasfusionale pronto da anni e non attivato con le auto che vanno e vengono per le sacche di sangue
- Le ambulanze che traportano i pazienti per le risonanze magnetiche
- Lavori e manutenzione ordinaria fermi
- 4 milioni di euro assegnati all’ospedale e andati perduti
Secondo il Comune il calo d’attenzione per le sorti del nosocomio di Scorrano è dovuto a quello che viene definito uno “scellerato progetto” per la realizzazione di un altro ospedale da 400 milioni di euro sul territorio.
La scelta di parlarne pubblicamente, denunciando fermamente la situazione, viene così spiegata: “Totale indifferenza: non hanno nemmeno risposto a precise domande”.
Di seguito il documento integrale pubblicato dal Comune di Scorrano sull’argomento.

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