Miggiano
Calcio: un miggianese alla corte della Lazio
E’ salto triplo in avanti quello di Raffaele Zezza, osservatore calcistico di Miggiano, da sempre nel mondo del pallone locale e delle società salentine.
E’ salto triplo in avanti quello di Raffaele Zezza, osservatore calcistico di Miggiano, da sempre nel mondo del pallone locale e delle società salentine. Paragonando il suo cammino alla carriera di un calciatore, potremmo parlare di consacrazione definitiva, di balzo nel gotha del calcio nazionale. Zezza è approdato nella Lazio con l’incarico (con decorrenza immediata) di osservatore ufficiale per il settore giovanile biancoceleste. L’investitura definitiva è arrivata pochi giorni fa, nella sede della Società del presidente Claudio Lotito, dove si è appositamente recato il 53enne Zezza, che nella vita di tutti i giorni è un impiegato comunale. “Tornare da Roma con un incarico del genere”, afferma raggiante, “è motivo di orgoglio personale ma anche per tutto il piccolo centro in cui vivo. Sento che gli sforzi sono stati ripagati: sono partito per la Capitale ma nulla era ancora deciso; solo dopo il colloquio la Società capitolina, reputandomi idoneo, ha scelto di stringere questa gratificante collaborazione con il sottoscritto tramite Giulio Coletta, capo responsabile di tutto il vivaio laziale. Ora è il momento di mettersi all’opera, di guardarsi intorno, proprio come vogliono le mie mansioni di osservatore”. L’entusiasmo non gli è mai mancato e la passione, il suo il vero motore, lo ha portato a ruminare calcio da una vita, esplorando vivai giovanili a tutte le latitudini dell’orizzonte dilettantistico locale. Nel curriculum di Zezza, la guida del settore giovanile del Tricase ai tempi d’oro della C2, la proficua collaborazione con i colleghi del Lecce, senza scordare la sua presenza per anni, come punto di riferimento, nel Società del Miggiano quando questa giunse a disputare il torneo di 1^ Categoria. “L’intenzione della Lazio”, svela Zezza, “è quella di avere una Società satellite nel Salento. Il progetto potrebbe partire da zero o riguardare qualche realtà già esistente, ovviamente con l’insediamento principe del marchio laziale. La locazione è ancora da decidere, sonderemo varie piste prima che alcuni dirigenti biancocelesti vengano di persona per la decisione definitiva. Le loro intenzioni sono chiare, con il fine principale di pescare, un domani, qualche ottimo talento dalle nostre parti. Non sarà facile, visto che il vivaio della Lazio, dai Giovanissimi in poi, propone un’accurata e dura selezione per chi aspira ad arrivare sino alla prima squadra”. Come ogni osservatore, il sogno di Zezza resta quello di scovare un giovane che possa arrivare a esordire in massima serie. Magari come accadde qualche anno fa. L’aneddoto, a tal proposito, è raccontato dallo stesso neo osservatore laziale, il quale a Miggiano organizzò un torneo riservato agli Esordienti: “A quella rassegna, dove parteciparono fra le altre anche Milan, Roma, Pescara, Lecce e Chievo, militava nella Lazio un certo Federico Macheda, oggi 19enne protagonista del Manchester United…!”. Già, proprio vero che uno su mille ce la fa. Raffaele Zezza è pronto a scovarlo.
Giorgio Coluccia
Cronaca
Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano
Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi
Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.
Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.
Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.
A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.
Non gravi le conseguenze patite.
I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.
Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.
Attualità
Nonna Rosa spegne 100 candeline
Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia
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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.
In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.
«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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