Specchia
Specchia: Laboratorio Teatrale Sperimentale di Rosaria Ricchiuto
Al via il Laboratorio Teatrale Sperimentale di Rosaria Ricchiuto. Al Castello Risolo in Piazza del Popolo a Specchia, sabato 16 ottobre, alle 18,30, l’inaugurazione. Intanto
Al via il Laboratorio Teatrale Sperimentale di Rosaria Ricchiuto. Al Castello Risolo in Piazza del Popolo a Specchia, sabato 16 ottobre, alle 18,30, l’inaugurazione. Intanto si è conclusa con un grande successo di pubblico e ottimi giudizi da parte della critica la tournèe estiva dell’attrice e regista teatrale Rosaria Ricchiuto con la sua Compagnia Teatro Solatia di Specchia. La regista ed attrice specchiese questa estate ha portato in scena a Vernole, Marina di Pescoluse (Salve), Scorrano, Specchia e Parabita “La signora dai capelli rossi”, recital che vuole essere un omaggio, un “tributo” di Rosaria Ricchiuto in memoria della sua carissima amica Maura Pacella Coluccia,, una grande, indimenticata artista e poetessa specchiese, scomparsa il 20 giugno 2008. Dieci donne, in un continuo gioco teatrale, raccontano il carattere e le sfumature di Maura Pacella Coluccia. ispirandosi ognuna ad un colore e ad un fiore diverso, accompagnate dalle musiche dei Pink Martini, Ludovico Einaudi. Ennio Morricone e Franco Battiato. A Tricase, invece, Rosaria Ricchiuto ha riproposto “Cibo & Eros” spettacolo che ha visto la luce la scorsa estate ma che la regista ha voluto riproporre rivisitando alcuni testi e rivedendo anche il cast con alcune novità con l’esperto Riccardo Riccardi e la giovanissima Sara Schirinzi che affianca l’attrice protagonista. “Cibo & Eros” è una “degustazione letteraria” in un gioco teatrale basato sull’incontro con il pubblico, che viene chiamato in scena. Il cibo è l’occasione per incontrarsi e fare festa ed avrà un ruolo fondamentale; a tavola, i piaceri, i dispiaceri, le relazioni, gli scontri hanno fatto dell’arte culinaria un’immagine specchio della società. Dietro ai sapori ed agli odori si nascondono tantissimi significati: il nostro corpo, la nostra mente, l’educazione, la cultura, il desiderio, l’eros, il sesso, la creatività, la voglia e l’immaginazione che trasformano il cibo in un vero e proprio linguaggio. Attraverso la voce dell’attrice e regista Rosaria Ricchiuto, si attraversano le arterie più calde dell’Amore, assaporandone il gusto, il tutto accompagnato dalla degustazione di prodotti tipici locali, sorseggiando un calice di ottimo vino salentino e prendendo spunto dai versi di celebri poeti quali Pablo Neruda, Nazim Hikmet, Charles Baudelaire e da scelte musicali che fanno da piacevole sottofondo. In vista della Tournèe autunno-inverno prende il via a Specchia, nelle sale del Protonobilissimo Castello Risolo, nella centralissima Piazza del Popolo, il corso di Laboratorio di Teatro Sperimentale curato da Rosaria Ricchiuto. Il fine è quello di realizzare finalmente a Specchia, paese che da sempre si è distinto per i suoi “fermenti” letterari, artistici e culturali, un luogo dove ci si possa confrontare, incontrare e crescere. Da qualche anno Rosaria Ricchiuto sta cercando di far emergere il meglio del sommerso, dal punto di vista artistico teatrale, che ha il Salento, soprattutto nel Capo di Leuca. Per Rosaria Ricchiuto, il teatro è un “contenitore”, un luogo di racconto ed ascolto e un laboratorio teatrale è un viaggio alla scoperta delle tecniche d’espressione e di comunicazione.
Attualità
Lotta all’abbandono dei rifiuti nell’ARO 9/LE
Campagna di sensibilizzazione a Casarano, Matino, Miggiano, Montesano Salentino, Parabita, Ruffano e Specchia: Il video, ironico ed incisivo, de I MalFattori
L’abbandono dei rifiuti costituisce una criticità che non può più essere sottovalutata.
Le nostre strade, le campagne e gli spazi verdi rappresentano un patrimonio collettivo di inestimabile valore, che necessita di tutela e rispetto da parte di tutti i cittadini.
Nonostante i numerosi servizi attivi, pensati per facilitare il corretto conferimento dei rifiuti in modo semplice e senza difficoltà, il problema persiste.
Per questo motivo, i Comuni dell’ARO 9/LE (Casarano, Matino, Miggiano, Montesano Salentino, Parabita, Ruffano e Specchia) in collaborazione con la Tekneko srl, società che gestisce il servizio di igiene urbana, hanno promosso una campagna di sensibilizzazione rivolta non solo alle comunità coinvolte, ma anche alle famiglie e ai giovani di tutto il territorio, sull’importanza di comportamenti responsabili nella gestione dei rifiuti.
«Non ci sono più scuse», hanno spiegato gli amministratori dei comuni dell’ARO 9/LE, «la tutela del territorio è una responsabilità collettiva, necessaria per garantire un ambiente pulito e vivibile alle generazioni presenti e future.
Per rafforzare questo messaggio, insieme a Tekneko abbiamo scelto un approccio innovativo. In collaborazione con il gruppo comico “I MalfAttori”, è stato realizzato un video dal tono ironico e incisivo, pensato per stimolare una riflessione seria, ma in modo originale e divertente, e per sensibilizzare i cittadini sul rispetto dell’ambiente, ricordando al contempo che la prevenzione e il contrasto all’abbandono dei rifiuti passano anche attraverso un rafforzamento dei controlli sul territorio».
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Cronaca
Incidente sulla Tricase-Lucugnano, arrestato il conducente dell’auto
Migliorano le condizioni del 28enne, che viaggiava in bici, rimasto ferito gravemente…
Dopo la tragica fine di uno dei due ragazzi del Bangladesh, Uddin Naem, di 22 anni, che ieri sera ha perso la vita, mentre viaggiava a bordo del suo monopattino, durante il tragico incidente avvenuto sulla Tricase-Lucugnano, ci sono importanti novità.
Migliorano le condizioni del 28enne, che viaggiava in bici, rimasto ferito gravemente.
L’automobilista, il 30enne D. S., originario di Specchia, che guidava una Volvo V40 in direzione di Lucugnano, è stato arrestato per omicidio stradale (agli arresti domiciliari), è risultato positivo e guidava sotto effetto di alcol e droga.
La salma del 22enne è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a disposizione della procura, ed i mezzi coinvolti sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti.
La patente dell’automobilista è stata ritirata.
Attualità
Ovunque vai, Martinucci
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia. Qualità e tradizione grazie alle due linee di produzione dell’azienda salentina, portavoce dell’abilità dolciaria nostrana ad ogni latitudine
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Martinucci è un’azienda riconosciuta nel mondo, portavoce della tradizione dolciaria ad ogni latitudine, con tanti punti vendita in Salento ed in diversi Paesi del globo.
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia.
Con Fabio Martinucci facciamo il punto su come si possano raggiungere obiettivi così grandi, continuando il proprio percorso di crescita, mantenendo alti gli standardi qualità.
Eccellere su piccola e grande scala. Qual è il segreto?
«Senz’altro la nostra produzione, che oggi viaggia su due linee: una artigianale ed una industriale, mantenendo sempre altissimi standard di qualità. I prodotti della linea artigianale sono quelli che realizziamo nel nostro laboratorio di Acquarica del Capo. Da qui partono i prodotti freschi che lavoriamo giornalmente e che servono tutte le nostre pasticcerie presenti in Salento. I prodotti che vendiamo nelle pasticcerie Martinucci nel mondo, invece, sono realizzati dalla nostra linea industriale. Una linea che conserva tutte le caratteristiche del prodotto artigianale e tutte quelle preziose conoscenze artigiane tramandate nel tempo, lungo la decennale esperienza di Martinucci nel settore. La nostra azienda oggi è un po’ una fotografia del settore dolciario, in cui produzione artigianale ed industriale viaggiano sempre l’una accanto all’altra».
In che modo due metodi di lavoro, all’apparenza lontani, si avvicinano?
«Nel mondo della pasticceria, la produzione artigianale oggi si regge in gran parte sul lavoro industriale. Questo non ci deve spaventare o insospettire. Al contrario, è un percorso che ormai avanza in simbiosi e che permette di accrescere la qualità dei prodotti. Basti pensare che tutta la pasticceria oggi è improntata sull’utilizzo di semilavorati, compresa quella di pasticcieri e gelatai che si definiscono artigiani. Nel settore, tutti utilizziamo i prodotti semilavorati, talvolta anche provenienti dalle grandi multinazionali, senza che questo rappresenti un peggioramento nella qualità del prodotto. Anche grandi aziende storiche come la Pernigotti forniscono ingredienti, per fare un esempio come la nocciola di Piemonte DOC, che vengono impiegati dai mastri artigiani. Questo ci dice, nella realtà dei fatti, che produzione artigiana ed industriale non devono essere considerate antitetiche, come molte campagne di marketing vogliono farci credere, ma sono molto più prossime di quanto possiamo immaginare. Non a caso Martinucci oggi, con la sua linea industriale, è sia produttore che distributore sul mercato di semilavorati, che vengono acquistati ed impiegati giornalmente anche da molte piccole realtà del nostro territorio».
Esiste ancora l’antica figura del pasticciere che gestisce la produzione dalla A alla Z?
«Sono davvero rarissimi i pasticcieri che continuano a gestire artigianalmente l’intero processo di produzione e vendita in autonomia. È difficile pensare che al giorno d’oggi un pasticciere prepari ogni mattina tutta la produzione per la singola giornata. La prassi vuole che anche i dolci dei laboratori artigianali vengano realizzati in gran numero per coprire più giornate, poi conservati e cotti di volta in volta, giorno per giorno, secondo vendite e necessità».
Pesano ancora i falsi miti sulla produzione industriale nelle scelte dei consumatori?
«Purtroppo, si. Diverse credenze spingono il consumatore a pensare che un prodotto, se non realizzato e consumato al momento, abbia un gusto differente oppure possa nascondere delle sorprese. Ma non è così. Uno dei falsi miti più radicati è quello relativo alla conservazione. I prodotti della linea industriale, anche ma non solo per poter essere gustati in luoghi diversi da quelli di produzione, sono sottoposti a congelamento. E questo può generare scetticismo nel consumatore. In realtà, il processo di conservazione non altera le proprietà organolettiche. Ed inoltre rappresenta anche un presidio di sicurezza per il consumatore, dal punto di vista batteriologico. L’abbattimento che effettuiamo a livello industriale (oggi richiesto in molti ambiti anche dalle Asl), portando il prodotto a -18° in venti minuti, rende la proliferazione batterica innocua per il consumatore. È un po’, per fare un parallelismo, come quando in ambito domestico congeliamo la classica lasagna della nonna per mangiarla l’indomani. In questo caso, nei laboratori, con strumentazioni e procedure professionali, che permettono il cosiddetto abbattimento, abbiamo ulteriori garanzie circa la sicurezza del prodotto che viene somministrato al cliente. È proprio come nei ristoranti dove, per intenderci, non consumeremmo mai un tonno o delle cozze se prima non passate in abbattitore».
Processo industriale ed artigianale: la qualità è nel punto d’incontro?
«Mi sento di dire che senza la grande industria oggi non ci sarebbero i grandi artigiani. Se un prodotto è scadente questo non dipenderà dall’utilizzo dei semilavorati, ma dalla qualità di quei semilavorati che si sceglie di utilizzare. Un consiglio? Assaggiare per credere!».
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