Miggiano
Tutti pazzi per la Fiera di Miggiano
In vista dell’undicesima edizione, in programma dal 15 al 18 ottobre, abbiamo ospitato in Redazione il sindaco di Miggiano, Giovanni Damiano, l’assessore allo Sviluppo economico, Rocco Longo, e l’assessore alle Pari Opportunità e Contenzioso, Maria Antonietta Mancarella (assente perchè fuori sede il consigliere con delega agli eventi fieristici, Donato Coluccia, del quale ospitiamo un intervento)
Grande attesa per Expo 2000, la Fiera Regionale dell’Industria, Artigianato e Agricoltura, che ogni ottobre porta alla ribalta il piccolo e laborioso centro di Miggiano, regalando una vetrina eccezionale a tutto il Salento e non solo. In vista dell’undicesima edizione, in programma dal 15 al 18 ottobre, abbiamo avuto il piacere di ospitare in Redazione il sindaco di Miggiano, Giovanni Damiano, l’assessore allo Sviluppo economico, Rocco Longo, e l’assessore alle Pari Opportunità e Contenzioso, Maria Antonietta Mancarella (assente, per impegni lavorativi fuori sede, il consigliere Donato Coluccia, delegato agli eventi fieristici, ma del quale ospitiamo un intervento in fondo all’articolo). Insieme a loro, per discutere di ogni aspetto, di quello che va (tanto) e di quello da rifinire (poco), anche alcuni espositori, per dare loro la possibilità di rapportarsi con gli amministratori: Elisa Ottorino dell’Agenzia New Travel di Ruffano; Romano Buffelli della “Roman B” di Alessano; Antonio Carbone della Craff di Nociglia. E’ venuto fuori un dibattito sereno, un confronto aperto, dai toni pacati e civili, improntato alla logica costruttiva massima. Ed è emersa la certezza che la Campionaria di Miggiano sia ormai uno straordinario punto di riferimento anche oltre i confini regionali, con il grande sforzo dell’Amministrazione di centrodestra, nonostante sia al governo da appena tre mesi, per onorare al meglio la pesante eredità lasciata dall’era legata ad Antonio Del Vino, l’ex sindaco sotto il cui governo è nato questo gioiello di manifestazione. Che tuttavia, come tutti gli aspetti della vita, può ancora ed ulteriormente essere migliorata.
“Ma parliamo di piccole cose”, apre la discussione la Ottorino, “intervenendo sulle quali, si renderebbe Expo 2000 davvero perfetta. Non c’è malcontento, ci mancherebbe altro, ma, ad esempio, riguardo all’assegnazione degli stand, non guasterebbe una maggiore chiarezza”. Sindaco: “Intanto, vorrei premettere che l’intera mia squadra, in particolare il consigliere delegato alla Fiera, Donato Coluccia, si sta dedicando all’organizzazione non lesinando tempo ed energie, dunque lavorando 24 ore al giorno, insieme a tantissimi altri collaboratori. L’assegnazione dei posti? Ritengo giusto dare una certa priorità a chi già da tanti anni conserva lo stesso stand”. Longo: “Tra maggio e giugno spediamo a tutti gli espositori dell’anno precedente una lettera nella quale si chiede loro la conferma della partecipazione e di contattare il Comune a partire dal 1° settembre e fino al 25, quando cioè abbiamo la planimetria definitiva degli spazi. Attenzione, però: non chiediamo specificatamente lo stand da occupare, ma semplicemente l’adesione alla Fiera. E’ l’Amministrazione, poi, a riservarsi la distribuzione dei posti, naturalmente secondo una ripartizione settoriale. Non c’è dunque un diritto di prelazione, ma logicamente, dove è possibile, cerchiamo di tenere contenti coloro che vengono da tanti anni, senza alcun favoritismo!”. Sindaco: “E’ un criterio che viene applicato anche in altre Fiere”. Mancarella: “Non è una questione di prezzo, perché sono uguali per tutti ed inoltre sono rimasti sempre invariati, per andare incontro agli espositori in una fase così delicata dell’economia. E per noi è un grande sacrificio”. Ottorino: “Sarebbe opportuno non chiedere agli espositori solo la conferma della partecipazione, ma anche il pagamento anticipato. Solo così si eviterebbero sorprese…”.
Sempre Elisa Ottorino porta alla luce un altro aspetto, quello dei parcheggi: “L’Amministrazione concede un solo pass per ogni stand. Ma ci sono stand in cui si alternano più proprietari… Non sempre è possibile adeguarsi, per cui servirebbe anche in questo caso un’organizzazione migliore”. Buffelli: “Senza dire che il parcheggio riservato agli espositori è abbastanza lontano dal quartiere fieristico…”. Longo: “Siamo i primi a dolercene, né nego che il problema esista. Chiediamo, però, un po’ di comprensione, considerato che per i parcheggi ci stiamo dando da fare per trovare una soluzione che accontenti tutti o quasi. Purtroppo, è anche la posizione logistica del quartiere fieristico che non ci aiuta: è al centro di un piccolo paese e quella è l’area… Dobbiamo arrangiarci, soprattutto quando, nei giorni di sabato e domenica, siamo letteralmente invasi da migliaia di persone. Tra l’altro, la gestione dei parcheggi (“e quella del traffico”) è affidata alla Protezione Civile e per questa edizione abbiamo chiesto loro un servizio ancora più professionale, con persone in grado di tenere sotto controllo il tutto e sapersi districare, anche usando tolleranza zero!”. Sindaco: “Staremo molto attenti a selezionare volontari che affianchino i ragazzi della Protezione Civile e diano loro una mano importante”. Non solo traffico e parcheggi, ma anche la segnaletica all’interno della Fiera. Longo: “Va certamente potenziata e ci stiamo pensando. L’obiettivo è rendere maggiormente facile “districarsi” fra i vari settori, specie quando c’è un alto numero di visitatori. Servirebbe anche suddividerli in maniera più precisa, ma non è per nulla facile, considerato cambiamenti o rinunce dell’ultim’ora che ci costringono a rivedere i vari posti e/o tappare eventuali buchi”.
Carbone tira fuori la questione della durata di apertura della Fiera: “Personalmente, sin qui non ho mai avuto nulla di cui lamentarmi, ma quello degli orari è un aspetto da discutere: a me paiono esagerati”. Longo: “Il punto è che non tutti gli espositori sono d’accordo: a molti vanno bene così come sono”. Ottorino: “Perché, allora, non effettuare un sondaggio visto che c’è chi preferisce l’orario spezzato e chi quello continuato? Anche se capisco che ognuno abbia le proprie esigenze…”
Il Sindaco: “Abbiamo tante idee e stiamo già pensando di dare alla nostra Fiera un nuovo assetto ed un nuovo volto. Ci sono in cantiere l’ampliamento del quartiere fieristico, con la realizzazione di un Centro Congressi, e la copertura interamente con pannelli fotovoltaici. C’è un progetto di quasi 5 milioni di euro”. Longo: “Miriamo anche a creare, durante l’anno, altri eventi, almeno un paio, a carattere monotematico: del tipo altre piccole fiere, ma settoriali. La voglia e l’impegno non mancano, specie quando, oltre a qualche critica, ci giungono spesso i complimenti ed i ringraziamenti di quanti, tramite Expo 2000, hanno ricevuto una grande visibilità”. Sindaco: “Tutti i cittadini di Miggiano, al di là dei colori politici, devono essere orgogliosi della loro Fiera, che è patrimonio di ognuno di loro. E se oggi esiste Expo 2000, lo dobbiamo ad Antonio Del Vino: è una sua creatura. Una scommessa vinta ed ora apprezzatissima”.
Il consigliere delegato Donato Coluccia: “Il marketing territoriale si fa strada”
La proposta di questa edizione è molto importante, anche sotto il profilo socio-economico, ed il filo conduttore è naturalmente il marketing territoriale. Per il futuro l’obiettivo è proprio quello di ripristinare denominazione e logo storici. Il primo di un progetto ambizioso, ma inevitabile, che punta a trasformare Expo2000 in una vetrina permanente ed il suo marchio in un elemento distintivo e qualificante di Miggiano. Una scelta che siamo certi riceverà i primi riscontri positivi dai visitatori e dalle tante aziende che saranno presenti. Il nostro auspicio è che il quartiere fieristico diventi un marchio di promozione territoriale ed il “mezzo” per valorizzare le risorse del territorio ed i nostri prodotti, il tutto proiettato nel mondo globalizzato. Questo appuntamento non può esaurirsi nella settimana ad esso dedicata, ma deve farsi veicolo di promozione turistica del nostro territorio e strumento per creare sinergie, in particolare con gli enti e le realtà produttive locali, che sappiano, appunto, valorizzare le tipicità territoriali e locali. Una Fiera attenta e proiettata al futuro, ma ben radicata alle sue origini, alla sua secolare tradizione. Ed il ritorno alla tradizione passa anche attraverso la “Fera de Miscianu” e la Sagra del maiale. Per la prossima edizione è intento dell’Amministrazione allestire un’area dedicata all’energia alternativa. L’impegno e l’incisività dell’azione amministrativa, dunque, sarà ancora più forte in futuro, soprattutto se Expo 2000 saprà continuare con decisione lungo la strada intrapresa circa un decennio fa. In questa edizione ritornerà il progetto “Europa per i Cittadini”, che prevede il gemellaggio con le municipalità di Polonia, Grecia e Bulgaria. E continuerà la partecipazione con PadovaFiere (31 ottobre e 1° novembre): durante i quattro giorni di Expo 2000, saranno selezionate cinque aziende locali che parteciperanno, con la Città di Miggiano, a PadovaFiere con un proprio stand. Particolare attenzione sarà inoltre riservata ai convegni attinenti alle fonti energetiche alternative e alle disabilità. Saranno presenti artisti locali con la loro musica, senza dimenticare una lunga serie di appuntamenti che spaziano dalla Mostra di costumi d’epoca all’XI edizione del Premio Città di Miggiano, passando dall’incontro con una delegazione di imprenditori padovani e soprattutto tanto divertimento. Miggiano continua ad essere fiera di avervi in Fiera.
Donato Coluccia (Consigliere delegato agli eventi fieristici)
Alessano
Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto
Una passeggiata immaginaria lungo il secondo lotto del tratto sud della nuova Maglie -Leuca, pensato per uscire dai centri abitati di Montesano , Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano

di Lorenzo Zito
Corridoio plurimodale adriatico.
Tecnicamente, viene chiamata così la nuova Strada Statale 275 che, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sugli scorsi numeri, sta iniziando a snodarsi, da nord verso sud, con il primo lotto (da Maglie a Montesano) che è già a tutti gli effetti un cantiere aperto.
Oggi faremo uno zoom sul secondo lotto, quello tra Andrano/Montesano e Santa Maria di Leuca.
L’ultimo passaggio burocratico di dominio pubblico a riguardo, poche settimane fa, ha visto i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase (i centri che saranno interessati dai lavori del secondo lotto) incontrarsi, assieme ad alcuni tecnici Anas, presso Palazzo Adorno a Lecce.
Un tavolo promosso dal presidente della Provincia, Stefano Minerva, per fare il punto sulle delibere di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica da parte dei singoli consigli comunali, in attesa di passare dalla progettazione esecutiva dell’opera al bando per l’assegnazione dei lavori.
L’idea, quindi, è quella di accompagnarvi in una passeggiata immaginaria lungo il nuovo tragitto lungo circa 19km che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).
Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.
CIÒ CHE NON È STATO
Brevemente ricordiamo che, dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.
Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, che è quella che andiamo qui a illustrare, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.
Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca.
Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.
Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.
La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.
CIÒ CHE SARÀ
Eccoci allora al tracciato stradale che partirà, in direzione sud, dallo svincolo di Montesano-Andrano (nella mappa in basso in rosso).
Una lingua di asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e per la restante parte, da opere in sottopasso (3.5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0.4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).
Un dato interessante per gli amanti dei numeri, e non solo, ci arriva dallo studio dei volumi di traffico effettuato in fase di progettazione su alcuni punti nevralgici per la viabilità locale.
Eclatante il tratto di 275 tra Botrugno e San Cassiano, che in un totale di due ore (la somma dell’ora di punta mattutina e di quella serale) conta il transito di ben 2.300 mezzi. Interessante anche il rilievo della tangenziale di Tricase (“Cosimina”) dove nei 120 minuti più intensi passano più di 1.200 veicoli.
DA DOVE PASSA
Il rischio di appesantimento dei flussi sulla “Cosimina” è uno degli elementi che fecero cadere l’ipotesi dell’Alternativa Est (che avrebbe utilizzato proprio questa strada per il passaggio della nuova statale).
Ad oggi tuttavia, pur non inglobando il nuovo tracciato, è previsto che la tangenziale di Tricase venga raggiunta dalla Maglie-Leuca.
Va detto che la nuova opera smetterà, innanzitutto, di correre lungo quattro corsie già nel tratto finale del primo lotto.
A nord di Montesano, in prossimità di DFV, la strada si staccherà dal tracciato esistente, si ridurrà ad una corsia per senso di marcia ed eviterà l’abitato montesanese passandovi ad est, tra le campagne di Castiglione d’Otranto (vicino al campo sportivo) per arrivare ad un bivio.
Da un lato si continuerà a viaggiare per Leuca (lungo il secondo lotto), dall’altro partirà un braccio, anch’esso del tutto nuovo, destinata al traffico per e da Tricase.
Questa lingua di strada condurrà nella zona industriale tricasina, lasciandoci in località Serrafica, proprio alle porte della tangenziale Cosimina.
L’ultimo lembo del primo lotto, insomma, che porterà anche all’abitato di Montesano, sarà a lingua di serpente.
Ma questa è un’altra storia, chiamata “Lotto 1”.
SVINCOLO 1: LA ROTATORIA DI LUCUGNANO TORNA UTILE
Il secondo lotto conta 9 svincoli (numerati sulla mappa in alto) ed inizia ad est della stazione di Montesano-Miggiano-Specchia.
Si riallaccia subito al vecchio percorso, ricalcandolo fino alla mega rotatoria di Lucugnano.
Qui lo svincolo 1 (pianta in basso) sarà in adeguamento alle uscite esistenti: permetterà di entrare a Miggiano da via Padre Pio (A) e di raccordarsi alla viabilità della zona industriale tramite la famigerata (per dimensioni) rotatoria (B).
SVINCOLO 2: TRA LUCUGNANO E SPECCHIA
A questo punto il nuovo tracciato si discosta dal precedente: la 275 non prosegue più in direzione dell’area artigianale lucugnanese, ma si addentra nelle campagne.
La circumnavigazione della frazione avviene dal lato ovest, avvicinandosi ai capannoni calzaturieri della famiglia Sergio, in strada comunale Rivola, ed incrociando la Specchia-Tricase.
Proprio qui, in prossimità de “La Caiaffa”, sorge il secondo svincolo: “Lucugnano ovest”.
SVINCOLO 3: TRA L’AUDITORIUM E FILOGRANA
Lasciatasi alle spalle la terra di Girolamo Comi, la nuova 275 torna a calcare il vecchio tracciato prima di arrivare sul suolo di Alessano.
La statale si ricongiunge con la strada esistente, a poco più di cento metri dall’Auditorium Benedetto XVI, scavalca la strada vicinale Santa Caterina e ci conduce allo svincolo 3: sul già esistente incrocio con la SP 184, la strada del Gonfalone, lungo la quale si incontra anche il nuovo stabilimento calzaturiero di Antonio Sergio Filograna.
SVINCOLO 4: TRA LE CAVE IN DIREZIONE TIGGIANO
La nuova 275 cambia di nuovo rotta.
Stavolta, rispetto al vecchio tracciato, si spinge ad est, addentrandosi in zona Matine per non entrare più negli abitati di Alessano e Montesardo.
Lo svincolo 4 è quello di Tiggiano.
Sorgerà in zona Tagliate, lungo l’arco che la statale andrà a comporre con una carreggiata del tutto nuova.
L’uscita si collocherà a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria tiggianese.
SVINCOLO 5: ALESSANO – CORSANO E LA FERROVIA
Tra il quarto ed il quinto svincolo si snoda una trama stradale alquanto articolata, che conta anche la presenza dei binari ferroviari. Torna utile un ulteriore zoom sulla zona: pubblichiamo (in basso) il progetto dello svincolo 5, cui si arriva uscendo dal territorio di Tiggiano.
Qui la statale incrocerà la provinciale 80 Alessano-Corsano (C).
Per scongiurare l’intersezione coi binari verrà realizzato un sottopasso (D).
Per le uscite, quindi, sorgerà una viabilità ai lati della carreggiata.
Come mostra la mappa (la prima in alto), ci saranno due nuove rotatorie sulla Alessano-Corsano.
Quella ad est dell’attuale dosso convoglierà il traffico anche lungo la provinciale 188, la strada con cui il Capo di Leuca ha preso confidenza nel periodo del senso unico di marcia lungo via Regina Elena a Corsano.
Alla rotatoria ad ovest invece, lato Alessano, si aggancerà anche una nuova bretella (E), una lingua di asfalto che la metterà in comunicazione con il precedente svincolo, quello di Tiggiano.
SVINCOLO 6: CI PORTA DA DON TONINO
Rotolando verso sud, tangendo ma non toccando l’abitato corsanese, la nuova Maglie-Leuca entra in contatto con la provinciale 210.
È la strada che gli alessanesi percorrono per raggiungere la splendida Marina di Novaglie.
Lo svincolo 6, da cui inizia il quarto tratto di questo stralcio, si collocherà in aperta campagna ma molto vicino al cimitero di Alessano (quindi alla tomba di Don Tonino Bello, meta di considerevole turismo religioso); in prossimità della strada che si arrampica su Montesardo ed a pochi metri dall’incrocio con la Corsano-Gagliano, che sarà servito da una nuova e più sicura rotatoria.
SVINCOLO 7: TRA LA SUD SALENTO E LA STAZIONE DI GAGLIANO
Il percorso continua sinuoso attorno ai centri abitati, evitando San Dana (frazione di Gagliano) ed andando a ricalcare un pezzo del già esistente tracciato della sp81 tra Corsano e Gagliano.
In prossimità del curvone prima del distributore Apron, la provinciale diventerà per alcune centinaia di metri la nuova 275.
Salvo poi dividersi nuovamente con una virata ad ovest prima di Gagliano: la nuova carreggiata incrocerà ancora i binari, sfiorerà il calzaturificio Sud Salento e, avvicinandosi alla stazione di Gagliano, taglierà la vecchia 275.
Proprio da questo incrocio tra vecchio e nuovo prenderà vita lo svincolo 7 “Gagliano del Capo nord”.
SVINCOLO 8: CASTRIGNANO DEL CAPO (E PATÙ)
A questo punto la strada correrà tra l’abitato gaglianese e quello di castrignanese.
Sarà permesso uscire allo svincolo 8 “Castrignano del Capo”. Ci troveremo, in pratica, sulla sp 351: da un lato ci dirigeremo a Castrignano del Capo (o a Patù), dall’altro entreremo a Gagliano da sud (cimitero e nuovo Eurospin).
SVINCOLO 9: DE FINIBUS TERRAE
Non è finita: c’è il quinto ed ultimo tratto che, costeggiando Salignano con un’opera del tutto nuova e viaggiando a sinistra (ad ovest) del vecchio tracciato, ci condurrà all’ultimo svincolo, il numero 9: “Gagliano del Capo – sud”.
Siamo alle porte di Santa Maria di Leuca, il punto in cui già oggi la 275 si passa il testimone con un’altra statale, la 274 Gallipoli-Leuca.
È qui, con un adeguamento dell’intersezione esistente, ai confini della terra, che è attesa una delle opere più discusse della storia del Salento.
È qui che, si spera presto, termineremo di fantasticare su questo tracciato che immaginiamo da oltre 30 anni.
Attualità
San Giuseppe a Miggiano: l’arte dell’uncinetto in Tavola
Tradizionale tavolata salentina realizzata interamente all’ uncinetto. Intanto le “nonnine” di Meraviglie d’Arte hanno preparato le 13 pietanze tipiche: massa e ciciri, pittule, purceddhruzzi, zeppole…

Nel Salento, la festa di san Giuseppe è molto sentita e si caratterizza per le tradizioni antiche soprattutto legate al cibo, alla solidarietà e devozione.
Una delle tradizioni più importanti è la preparazione delle Tavole di San Giuseppe, grandi banchetti imbanditi con piatti tipici, allestiti nelle case private o nelle piazze.
Gli invitati d’onore sono le persone bisognose o i cosiddetti “santi” che rappresentano San Giuseppe, la Madonna e il Bambino Gesù.
A Miggiano l’associazione Meraviglie D’Arte si è cimentata con l’uncinetto, dando vita a un’opera d’arte.
La presidente Anna Maria Mancarella ha proposto l’idea di preparare per la festa di San Giuseppe una tradizionale tavolata salentina da realizzare interamente all’ uncinetto, con annessi piatti che sembrassero come di ceramica e composizioni floreali con i fiori caratteristici del periodo.
Ha contattato subito le sue “nonnine” che, come lei stessa afferma, sono la sua forza, e insieme, in solo due mesi di tempo, hanno realizzato le 13 pietanze tipiche tra cui massa e ciciri, pittule, purceddhruzzi e zeppole, il tutto arricchito da un fiasco di vino.
Oltre alla presidente, hanno collaborato alla preparazione delle pietanze: Maria Rosaria Sabato, Giuseppina Bovino, AnnaRita Cacciatore, Tetta Cacciatore, Rita Ruberto e Carmina Filippo.
Il tendaggio, invece, è stato realizzato da Mancarella Franco e Verardo Sofia.
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Cronaca
Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»
Video intervista (la versione integrale sul prossimo numero cartaceo de “il Gallo”) al parroco antimafia originario di Specchia, prima dell’incontro con i ragazzi del comprensivo Tricase – Via Apulia. Don Antonio annuncia: «Chiederò al sindaco di supportarmi in alcune iniziative nella Zona 167 dove mi risulta si spacci anche il crack»

di Giuseppe Cerfeda
Una mattinata a scuola con don Antonio Coluccia.
Il parroco antimafia, originario di Specchia e di stanza nel pericoloso quartiere San Basilio a Roma, è stato all’Istituto comprensivo Tricase – Via Apulia e ha incontrato i ragazzi.
Prima di recarsi in aula magna scortato dalla dirigente scolastica Rina Mariano, ha accettato di sottoporsi alle domande, indovinate, ficcanti e mirate dei piccoli giornalisti della Redazione del comprensivo, Vittoria ed Emanuele (che saranno integrate alla nostra intervista completa nella prossima edizione cartacea de “il Gallo”).
Nel frattempo, vi proponiamo un’anticipazione video della nostra chiacchierata con don Antonio, che parla dell’importanza di condividere certi temi con i ragazzi, della presenza mafiosa in Salento, della recente operazione dei carabinieri con relativo smantellamento delle piazze di spaccio a Racale, Tricase, Scorrano e Maglie, dell’ondata di arresti che ha sconvolto Andrano, del suo quartiere romano di San Basilio e della situazione, tutt’altro che privilegiata, di uomo, prima ancora che parroco, sotto scorta.
Prima di congedarsi, a intervista conclusa, don Antonio ci ha annunciato: «Chiederò al sindaco di Tricase Antonio De Donno di supportarmi in alcune inziative da tenersi in parte della Zona 167. Il degrado, diffuso a macchia di leopardo, ha già conseguenze nefaste. A quanto mi risulta in quell’area già si è spacciato crack!».
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